Esprimiamo innanzitutto la massima solidarietà alla magistrata Apostolico di Catania che ha giustamente e legalmente messo in discussione un aspetto delle nuove leggi anti immigrati approvate dal governo, che punta a rinchiudere nei CPR, e perfino per 18 mesi, - a meno che non paghino il "pizzo" di 5mila euro - i migranti che non hanno commesso alcun reato e che approdano sulle nostre coste per effetto della situazione nei paesi oppressi dall'imperialismo, caratterizzata da guerra, miseria e condizioni invivibili.
Noi siamo per l'accoglienza, per la solidarietà, per il diritto d'asilo, per la libertà di circolazione e siamo contro tutte le misure approvate dal governo. Queste misure sono in larga parte anche in violazione di diritti fondamentali sanciti dalla Costituzione. Riteniamo che il decreto approvato dal governo debba essere contestato in tutte le sedi e che occorre esprimere il massimo appoggio a quei magistrati che, applicando la Costituzione e le incongruenze anche tecniche del decreto, lo fermano.
La campagna scatenata da Salvini e dal suo governo, dai suoi organi di stampa contro la magistrata è
parte della campagna fascista, razzista con cui questo governo vuole imporre una dittatura aperta, che utilizza anche la questione dei migranti per estenderla a tutti i campi della società, e in particolare l'attacco alla magistratura è una delle caratteristiche fondamentali di questo governo e riguarda anche tutti i magistrati che emettono condanne per i reati di corruzione politica, corruzione economica, per non parlare di tutti quei reati che attaccano le condizioni dei lavoratori.Si vuole mettere un bavaglio alla magistratura sul piano generale per imporre i voleri del governo e delle classi dominanti che lo sostengono.
Ma in questo attacco di Salvini/Lega c'è un aspetto anche più osceno e strumentale. Esso è parte della lunga campagna elettorale, della competizione di Salvini verso la Meloni per riprendere la scena politica. I due caporioni razzisti si contendono i futuri voti delle europee nell'essere più reazionari, fascisti dell'altro; sulla pelle dei migranti in primis e sull'attacco ai minimi diritti democratici.
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