Acciaierie d’Italia, si ferma Genova: no alla cassa, sì a lavoro e sicurezza
EX ILVA. Sciopero e corteo a Cornigliano. Intanto alle cokerie di Taranto ustionato un vigile del fuoco e Morselli sfotte: è un ottimo momento
Dopo lo sciopero a Taranto di venerdì, ieri si sono fermati
i lavoratori ex Ilva di Genova. Ottima riuscita per il corteo che dallo
stabilimento di Cornigliano si è mosso, come da tradizione, per le vie del
Ponente. Nelle stesse ore in cui i lavoratori di Ansaldo Energia erano in
assemblea per difendere il lavoro, la rabbia operaia per l’immobilismo dei
vertici di Acciaierie d’Italia è stata forte.
«Meglio la lotta disperata che vivere una disperazione senza
lotta», recitava lo striscione fatto dai lavoratori ex Ilva, dopo una riunione
davanti alle portinerie.
La parola d’ordine dello sciopero è stata “Basta cassa”, scritta a grandi caratteri su uno striscione a bordo di un mezzo portato fuori dalla fabbrica. A Genova c’è preoccupazione per il mancato rilancio. «Lo sciopero è per chiamare in causa il governo ed esigere chiarezza sulla trattativa in corso tra socio
pubblico e Mittal – spiega la Fiom di Genova –. A noi non interessa chi ha la maggioranza azionaria, chi è il padrone, ma è urgente che si facciano immediatamente gli investimenti necessari per mettere in sicurezza gli impianti».Mentre alle cockerie di Taranto ieri un vigile del fuoco è
rimasto ustionato, a rispondere ai lavoratori, da Bari, è stata l’ad Lucia
Morselli con dichiarazioni al solito provocatorie: «L’azienda è completamente
diversa da quella di quattro anni fa, è più bella e più forte. Non è un momento
brutto per noi ma per chi se ne vuole in qualche modo occupare senza averne
motivo». Sull’ipotesi di nuovo accordo tra governo e ArcelorMittal per la
gestione e il rilancio ha aggiunto: «Per quello si sta lavorando con gli
azionisti. C’è tutta l’intenzione mi sembra». Ai lavoratori ha parlato, da
Torino, anche il presidente ligure Giovanni Toti, annunciando «un incontro con
i sindacati già da mercoledì».
A fine mattina i lavoratori sono tornati in fabbrica. Lo
sciopero dura fino a stamattina quando una nuova assemblea deciderà “come
proseguire la vertenza».
[da Il Manifesto di oggi]
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