La caratteristica centrale di questo governo Meloni sono le concezioni, dichiarazioni e azioni da moderno fascismo. Se la Meloni deve ogni tanto” trattenersi” per il suo ruolo istituzionale nazionale e internazionale, i Ministri e La Russa presidente del Senato, vanno a ruota libera, e questo si sta vedendo proprio in occasione del 25 aprile, con l’attacco alla Resistenza, all’antifascismo, alla Costituzione.
Ma l’humus nero si vede in ogni ambito. Dalla scuola, per cui il Ministro Valditara periodicamente esce con piani e idee da vecchio/moderno fascismo (concetto di patria, il merito, i giovani “arruolati”, con l’esercito che entra nelle aule; la circolare contro il comunismo, le iniziative di stravolgere la Resistenza antifascista); al Ministro degli Interni, Piantedosi, uomo di Salvini, con le sue norme liberticide e razziste sugli immigrati, che porteranno a moltiplicare i morti in mare, anche di tanti bambini, i mancati soccorsi di Cutro e i respingimenti in paesi in cui rischiano galere, torture e morte; contro le Ong, contro la “protezione speciale”, i decreti repressivi in particolare verso i giovani.
E via via è più evidente il marchio nazionalista/sovranista in ogni parola, provvedimento.
Intanto dilaga la campagna per fare figli e figli per il capitale e la patria, a cui seguira’ ben presto l’attacco al diritto d’aborto; le donne vengono “pesate” per quanti figli fanno e solo a queste condizioni si propongono miseri provvedimenti (come ai tempi di Mussolini, del ‘premio per la natalita’’) tipo il taglio delle tasse, bonus, che non risolvono assolutamente il problema di lavoro, reddito, no discriminazioni verso le donne.
Sulla giustizia, con il Ministro Nordio si mettono le mani sulla magistratura con l’intenzione di farla dipendere sempre più dal governo, a protezione di corrotti e corruttori. E fosse per loro, Alfredo Cospito sarebbe morto.
Il governo Meloni in questi mesi di governo ha mostrato da un lato la sua continuita’ con i governi precedenti, e in particolare col governo Draghi e dall’altro la sua specificita’.
Sulla guerra le armi inviate, l’aumento delle spese militari - fondi stanziati e sottratti alla sanita’, alla scuola, al lavoro, ai sostegni sociali, sono arrivati a cifre altissime; Draghi sicuramente aveva iniziato, ma il governo Meloni nella sua misera smania di mostrarsi fedele e più “realista del re” verso gli Usa/Nato e di non farsi mettere da parte dagli altri paesi in Europa, è andata avanti come un treno. Alle armi ci ha aggiunto il segno identitario nazionalista e fascista arrivando a proporre l’addestramento all’uso delle armi nelle scuole e La Russa il ripristino della leva obbligatoria.
Meloni e suoi ministri, in primis Crosetto, sono diventati dei viaggiatori/piazzisti indefessi, in una moderna logica colonialista, per scambiare armi, sostegno ai regimi, come la Libia, Tunisia, Etiopia, e le vite dei migrati con affari e profitti nel nord Africa, soprattutto per l’ENI.
In economia c’è stata continuità nello scaricamento della crisi economica, degli effetti della guerra imperialista in Ucraina e crisi energetica sui proletari e le masse popolari, con ulteriori attacchi sui salari, condizioni di lavoro, posti di lavoro e disoccupazione, niente fondi alla scuola, sanità, servizi sociali; continuita’ nel dare soldi, miliardi alle aziende, soprattutto alle grandi e medie, mentre queste continuano a mettere in cassintegrazione, a licenziare, a sfruttare al massimo la vita, i corpi degli operai e delle operaie, e i salari non bastano neanche per le necessita’ vitali, e aumentano i nuovi poveri.
Ma questo governo è andato chiaramente oltre: riducendo al massimo la miseria del Reddito di cittadinanza, attaccando volgarmente i disoccupati, i poveri, e liberalizzando il peggioramento gli appalti e il peggioramento dei rapporti di lavoro voluto e fatto dai padroni. Ma soprattutto tutto questo viene fatto con una aperta propaganda squallida verso i poveri, in cui i ricchi sono brave persone e i poveri scansafatiche che non meritano niente; proprio la Meloni che ha distribuito poltrone a parenti e a personaggi, come la Montaruli, che spendono migliaia di soldi pubblici per vestiti, gioielli, ecc.
Tutti questo pone la necessità di una battaglia generale, in cui però occorre maggiore comprensione, unita’, organizzazione delle forze da parte dei lavoratori, lavoratrici, delle realta’ antifasciste, antimperialiste.
Oggi come si vede non ci sono in piazza i sindacati confederali a lottare contro chi vuole attaccare la Resistenza, i nostri padri partigiani che sono morti combattendo contro il fascismo e il nazismo, e ora contro un governo che getta i germi velenosi di un moderno fascismo. Anzi, la Cgil di Landini ha steso tappeti alla Meloni al suo congresso. Questa assenza testimonia che gli operai, tutti i lavoratori, lavoratrici non hanno un sindacato dalla loro parte, e tantomeno un partito che lotti contro un sistema capitalista che ci porta perfino agli orrori della guerra e del fascismo.
Per questo gli operai, tutti i lavoratori lavoratrici, le donne,i giovani che lottano e hanno coscienza devono ricostruire un sindacato di classe, combattivo, devono costruire un fronte unitario di lotta, devono costruire un partito comunista rivoluzionario di tipo nuovo.
E oggi, celebrare la Resistenza, lottare contro il moderno fascismo deve significare questo impegno!
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