In Sudan un’altra guerra civile, in cui i due eserciti in lotta si muovono all’interno dei loro padroni imperialisti. L’attuale cricca dominante del presidente generale al-Burhan è sostenuto dall’imperialismo americano; quella del suo contendente, Hemetti, capo dell’organizzazione paramilitare Rsf, è sostenuta dalla Russia.
Gli Usa hanno una base militare a Gibuti e da qui sarebbero in arrivo aerei di trasporto militare di diversi paesi, compreso il Giappone. Le forze di Hemetti, la cui famiglia gestisce miniere d’oro, insieme ai russi della Wagner, stanno avanzando. Gli Usa usano il supporto
diretto della Russia per aumentare le proprie truppe e presenze dirette in Sudan, tenendo conto che il Sudan è un anello importante che va dall’Egitto al Chad.Chiaramente ogni passo avanti di uno degli imperialisti sul piano della presenza militari, nel contesto delle attuali contraddizioni inter imperialiste, corrisponde ad una reazione dell’imperialismo rivale.
La stampa borghese riflette questa situazione, non fornisce una giusta informazione, ma si fa tramite delle posizioni dell’imperialismo di riferimento.
Bisogna, quindi, guardare ad altre fonti di informazione. Africa Intelligence racconta di un viaggio a Washington del capo dei servizi militari sudanesi sostenitori di al-Burhan avvenuto prima dell’attuale scoppio della guerra civile. Quindi, anche qui, come in altri scenari, è l’accelerazione dell’intervento diretto Usa a sostegno della propria frazione che innesca un processo di reazione e trasforma la contesa inter imperialista mondiale in guerra civile interna guidata dai “signori della guerra” che la rende endemica. Il tutto con l’inevitabile effetto sulle masse che pagano con centinaia di morti e feriti, devastazioni, miseria, fino alla fame.
In Sudan da tempo agiscono diverse Organizzazioni non governative che affrontano i problemi della fame e della malattia, ma risultano essere una goccia nel mare se l’azione dell’imperialismo accentua i fattori di guerra, di rapina e appunto di miseria e fame.
I comunisti e i proletari d’avanguardia sono come sempre dalla parte delle masse colpite dalla guerra e auspicano e lavorano perché le masse abbiano una propria organizzazione, un fronte e un esercito autonomo dalle potenze imperialiste e che combatta la borghesia compradora, le sue fazioni, i sui signori della guerra.
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