“ Il cielo di Sabra e Chatila”
La strage di Sabra e Chatila si consumò ininterrottamente dal 16 al 18 settembre 1982. L'ingresso dei primi osservatori fu scioccante come riporta il Washington Post del 20 settembre dello stesso anno :
<< La scena nel campo di Shatila, quando gli osservatori stranieri vi entrarono il sabato mattina, era come un incubo. In un giardino, i corpi di due donne giacevano su delle macerie dalle quali spuntava la testa di un bambino. Accanto ad esse giaceva il corpo senza testa di un bambino. Oltre l'angolo, in un'altra strada, due ragazze, forse di 10 o 12 anni, giacevano sul dorso, con la testa forata e le gambe lanciate lontano. Pochi metri più avanti, otto uomini erano stati mitragliati contro una casa. Ogni viuzza sporca attraverso gli edifici vuoti - dove i palestinesi avevano vissuto dalla fuga dalla Palestina alla creazione dello Stato di Israele nel 1948 - raccontava la propria storia di orrori. In una di esse sedici uomini erano sovrapposti uno sull'altro, mummificati in posizioni contorte e grottesche. >> |
A questa descrizione agghiacciante aggiungiamo, senza alcun commento, solo l'inizio del resoconto di Robert Fisk, corrispondente da Beirut di "The Indipendent", quasi un fotogramma mentale del suo ingresso nel quartiere di Sabra :
<< Furono le mosche a farcelo capire. Erano milioni e il loro ronzio era eloquente quasi quanto l’odore. Grosse come mosconi, all’inizio ci coprirono completamente, ignare della differenza tra vivi e morti. Se stavamo fermi a scrivere, si insediavano come un esercito – a legioni – sulla superficie bianca dei nostri taccuini, sulle mani, le braccia, le facce, sempre concentrandosi intorno agli occhi e alla bocca, spostandosi da un corpo all’altro, dai molti morti ai pochi vivi, da cadavere a giornalista, con i corpicini verdi, palpitanti di eccitazione quando trovavano carne fresca sulla quale fermarsi a banchettare >>
Non potendo nascondere l'entità del massacro compiuto dai falangisti libanesi e dall’esercito del Libano del sud, i cumuli e lo scempio dei cadaveri, le autorità israeliane azzardarono un numero ufficiale di 762 civili assassinati; purtroppo il numero più plausibile si avvicina tragicamente ai 3500 morti, dispersi nelle viuzze del campo profughi e ammassati dai bulldozer israeliani in fosse comuni sulle quali non è stato mai permesso apporre una lapide di comemorazione.
Il sionismo sa bene come nascondere i propri crimini ma questa volta fu impossibile.
L'entità della strage fu tale non solo per la quantità dei morti. In quei giorni l'intento evidente non era solo quello di uccidere ma quello di disumanizzare, terrorizzare e annientare l'identità stessa del popolo Palestinese.
La responsabilità politica e materiale della strage di massa cade direttamente sul governo Israeliano e del suo presidente del consiglio Begin insieme al ministro della difesa Ariel Sharon che "misero in sicurezza" il quartiere di Sabra insieme al campo profughi di Chatila, circondandoli e sigillandoli con mezzi corazzati dell'esercito e facendo appostare i cecchini su tutto il perimetro.
La strage fu ben concordata e organizzata e ne è tragica prova il fatto che, in
supporto logistico ai falangisti perchè non si salvasse proprio nessuno, l'esercito sionista accese dei grandi riflettori sul campo facendo entrare le milizie falangiste libanesi che, guidate da Ellie Hobeika, compirono materialmente la strage.
L'invasione del Libano da parte di Israele, nell'agosto del 1982, segnò il presupposto militare creando le condizioni per la strage. L'intervento dell'Onu defini un accordo in base al quale, per fermare l'invasione sionista, veniva sancito il ritiro delle truppe israeliane e imposta l'evacuazione dai campi profughi a Beirut del comandante Yasser Arafat e dei partigiani palestinesi dell' O.L.P, che si trasferirono in Tunisia. Garante della sicurezza dei palestinesi rimasti avrebbe dovuta essere la forza multinazionale di pace composta da militari di Stati Uniti, Italia e Francia.
Da quel momento, i campi Palestinesi in Libano erano quindi abitati solo da bambini e bambine, donne e anziani.
Ed è su questi che si concentrò il massacro che, come ogni volta vengano chiamate in causa le responsabilità dell'imperialismo Usa o Israeliano, rimane ancor oggi impunito senza che nessuno abbia pagato lo straziante costo di vite umane.
Assistere all'impunità degli assassini e subire ingiustizie di portata storica, dalla Nakba in poi, è purtroppo la quotidianità dell'eroico popolo palestinese.
Ma la Resistenza Palestinese, come dopo Sabra e Chatila, trova sempre nuove strade per riemergere, perchè è la legittima risposta di un popolo ad un'invasione e alla volontà sionista di negarne lo stesso diritto all'esistenza come popolo.
E' di questi ultimi giorni la stipula di nuovi accordi collaborazione commerciale e militare con Israele da parte del nuovo governo italiano della destra nazionalista (Meloni/Salvini e Crosetto nella sua versione più militarista) in un tentativo di ripulirsi la faccia e dissimulare il proprio impresentabile presente e passato. Proprio mentre il nuovo governo della destra sionista del terrorista Netanyahu rilancia l'apertura di nuovi insediamenti Israeliani con nuovi espropri violenti ai danni di centinaia di famiglie palestinesi.
Ed è questo solo un piccolo, ma immensamente tragico, esempio del "diritto alla sicurezza" per Israele di cui ipocritamente parlano e che viene garantito da tutte le istituzioni internazionali.
Per questo siamo ancor più orgogliosi di poter organizzare, giovedi 4 maggio, a 41 anni dalla strage, un'occasione di riflessione con la proiezione del filmato "Sotto il cielo di Sabra e Chatila" con la presentazione della regista Eliana Riva e il contributo in presenza di Michele Giorgio direttore del sito di (contro)informazione internazionale Pagine Esteri, sempre molto attento alla questione Palestinese, oltre che alle altre questioni internazionali.
Un' importante occasione per ribadire il nostro sostegno al Popolo Palestinese , con un'iniziativa di confronto e dibattito con riflessioni e domande a cui invitiamo tutte e tutti.
GIOVEDI 4 MAGGIO ORE 21,00 al Csa Vittoria
via Friuli ang. via Muratori
* introduzione alla serata
* presentazione della regista Eliana Riva
* proiezione del film "Sotto il cielo di Sabrae Chatila” (27 minuti)
* interventi, domande e confronto con Michele Giorgio e la regista
Organizzano :
Salaam Ragazzi dell’Olivo Comitato di Milano Onlus – Csa Vittoria
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