domenica 23 aprile 2023

pc 23 Aprile - Con Gramsci diciamo: i comunisti sono "tra i pochi che abbiano preso sul serio il fascismo"

 e con Gramsci abbiamo l'arma formidabile per combattere oggi il governo che lo incarna, il governo fascista Meloni

"Noi dobbiamo dire alla popolazione lavoratrice che cosa è il vostro governo, come si comporta il vostro governo, per organizzarla contro di voi, per metterla in condizioni di vincervi". Gramsci

La lotta di Gramsci al fascismo è l'arma teorico-pratica che ci permette oggi di riconoscere e combattere contro il nemico di classe al potere in Italia e portare avanti la lotta contro l'opportunismo e soprattutto contro una buona dose di "ignavia" politica nel movimento dell'opposizione sociale e politica dominato dalla piccola borghesia per cui l'incomprensione della natura del governo Meloni porta alla resa e alla formazione di un regime di moderno fascismo.

Riportiamo ampi stralci dell' intervento di Gramsci in Parlamento per rendere onore alla forza del combattente comunista, capo del Partito della classe operaia, che a viso aperto sfida i fascisti davanti allo stesso Mussolini, questa "mosca cocchiera", "questo epilettico" come lo aveva descritto nell'art. "sovversivismo reazionario" su L'Ordine Nuovo del 22 giugno del 1921, capo della feccia parlamentare nera, del "popolo delle scimmie" servo del Capitale.

In quell'intervento Gramsci denuncia la repressione politica anticomunista e contro l'opposizione al fascismo, l'opposizione dei comunisti nei confronti di coloro che vedevano nel fascismo una fase transitoria, e metteva in rilievo il mancato armamento della classe operaia come fattore di sconfitta per il proletariato italiano, cosa significa la conquista del potere da parte dei fascisti, come si è manifestata storicamente la dittatura della borghesia in Italia contro la classe operaia, le sue debolezze, il fascismo come tendenza mondiale nel dopoguerra, la trasformazione in imperialismo del capitalismo italiano, la questione del calo demografico. 

Oggi molti compagni, di fronte alla nostra affermazione di "moderno fascismo" riguardo la natura del nuovo governo dei padroni, il governo Meloni, arrivato al potere al termine di un processo politico iniziato dal ventennio berlusconiano, chiudono il discorso con il solito argomento: "e il PD?" 

Cosa sia stato il fascismo storico e cosa sia il moderno fascismo pare non interessare al movimento, oggi come ieri.

Oggi come ieri l'ordine sociale borghese, per mantenersi in piedi e reagire agli urti della crisi economica sistemica e della guerra interimperialista si affida ai fascisti.

Oggi, dopo anni di integrazione nello Stato, anni di responsabilità di governo (centrale e locale), di attività terrorista/stragista appoggiata e protetta dallo Stato, espressione della malavita criminale ('ndrangheta in particolare), con le elezioni truccate dalla controriforma elettorale, i fasci a guida Meloni hanno in mano lo Stato, non hanno bisogno di azioni illegali contro la classe operaia e i movimenti sociali e politici di opposizione.

Per questo tornare a Gramsci è importante per il nostro lavoro che apporta contributi alla linea della costruzione del Partito Comunista in Italia.

Lo scontro è in pieno svolgimento, il fenomeno politico è nuovo e Gramsci lo analizza nella sua dinamica e nella sua prospettiva, mettendo in chiaro che non è una delle tanti manifestazioni del dominio della borghesia. La sua analisi è l'anatomia della società borghese/imperialista, inserita nel contesto internazionale, nel dopoguerra, la dissoluzione dello Stato liberale, la manifestazione della lotta di classe, la lotta della classe operaia e l'attualità della rivoluzione. Questioni che saranno approfondite nelle Tesi di Lione. Un'analisi che rafforza le ragioni del combattimento, nel fuoco della lotta e in stretto legame con la classe operaia. E conduce la battaglia politica contro la direzione riformista del PSI e CGIL prima, assieme ai suoi compagni della sezione di Torino, e nel suo stesso Partito Comunista con la lotta tra le 2 linee con Bordiga e le Tesi di Lione.

Dopo avere denunciato in tanti articoli le coperture e connivenze dello Stato rispetto alla violenza squadrista in azione, nell'art. "Forze elementari" su L’Ordine Nuovo, il 26 aprile 1921, quindi dopo la fondazione del PCdI, con il regime fascista in formazione, Gramsci scrive:

"Il fascismo si è presentato come l'antipartito, ha aperto le porte a tutti i candidati, ha dato modo, con la sua promessa di impunità, a una moltitudine incomposta di coprire con una vernice di idealità politiche vaghe e nebulose lo straripare selvaggio delle passioni, degli odi, dei desideri. Il fascismo è divenuto cosí un fatto di costume, si è identificato con la psicologia barbarica e antisociale di alcuni strati del popolo italiano, non modificati ancora da una tradizione nuova, dalla scuola, dalla convivenza in uno Stato bene ordinato e bene amministrato. Per comprendere tutto il significato di queste affermazioni basta ricordare: che l'Italia aveva il primato per gli omicidi e per gli eccidi; che l'Italia è il paese dove le madri educano i figlioletti a colpi di zoccolo sulla testa, è il paese dove le generazioni giovani sono meno rispettate e protette; che in alcune regioni italiane sembrava naturale, fino a qualche anno fa, mettere la museruola ai vendemmiatori perché non mangiassero l'uva; che in alcune regioni i proprietari chiudevano a chiave nelle stalle i loro dipendenti al ritorno dal lavoro, per impedire le riunioni e la frequentazione delle scuole serali.

La lotta di classe ha sempre assunto in Italia un carattere asprissimo per questa immaturità «umana» di alcuni strati della popolazione. La crudeltà e l'assenza di simpatia sono due caratteri peculiari del popolo italiano, che passa dal sentimentalismo fanciullesco alla ferocia piú brutale e sanguinaria, dall'ira passionale alla fredda contemplazione del male altrui. Su questo terreno semi-barbarico che lo Stato ancora gracile e incerto nelle sue articolazioni piú vitali a stento riusciva lentamente a dissodare, pullulano oggi, dopo la decomposizione dello Stato, tutti i miasmi. C'è molto di vero nell'affermazione dei giornali fascisti che non tutti quelli che si chiamano fascisti e operano in nome dei fasci appartengono all'organizzazione; ma che dire di una organizzazione il cui simbolo può venire usato per coprire azioni della natura di quelle che quotidianamente insozzano l'Italia? L'affermazione d'altronde dà agli avvenimenti un carattere ben piú grave e decisivo di quello che vorrebbero dargli gli scrittori dei giornali borghesi. Chi potrà infrenarli, se lo Stato è incapace e le organizzazioni private sono impotenti?

Ed ecco giustificata la tesi comunista che il fascismo, come fenomeno generale, come flagello che supera la volontà e i mezzi disciplinari dei suoi esponenti, con le sue violenze, coi suoi arbitri mostruosi, con le sue tanto sistematiche quanto irrazionali distruzioni, può essere estirpato solo da un nuovo potere di Stato, da uno Stato «restaurato» come intendono i comunisti, cioè da uno Stato il cui potere sia in mano al proletariato, l'unica classe capace di riorganizzare la produzione e quindi tutti i rapporti sociali che dipendono dai rapporti di produzione".


Discorso di Gramsci alla Camera [16 maggio 1925] contro il disegno di legge Mussolini-Rocco.

Presidente. Ha facoltà di parlare l'onorevole Gramsci.

Gramsci. Il disegno di legge contro le società segrete è stato presentato alla Camera come un disegno di legge contro la massoneria; esso è il primo atto reale del fascismo per affermare quella che il Partito fascista chiama la sua rivoluzione. Noi, come Partito comunista, vogliamo ricercare non solo il perché della presentazione del disegno di legge contro le organizzazioni in generale, ma anche il significato del perché il Partito fascista ha presentato questa legge rivolta prevalentemente contro la massoneria.

Noi siamo tra i pochi che abbiano preso sul serio il fascismo, anche quando il fascismo sembrava fosse solamente una farsa sanguinosa, quando intorno al fascismo si ripetevano solo i luoghi comuni sulla "psicosi di guerra", quando tutti i partiti cercavano di addormentare la popolazione lavoratrice presentando il fascismo come un fenomeno superficiale, di brevissima durata.

Nel novembre 1920 abbiamo previsto che il fascismo sarebbe andato al potere - cosa allora inconcepibile per i fascisti stessi - se la classe operaia non avesse fatto a tempo ad frenare, con le armi, la sua avanzata sanguinosa.

Il fascismo, dunque, afferma oggi praticamente di voler "conquistare lo Stato". Cosa significa questa espressione ormai diventata luogo comune?.....Poiché noi pensiamo che questa fase della "conquista fascista" sia una delle più importanti attraversate dallo Stato italiano, e per ciò che riguarda noi che sappiamo di rappresentare gli interessi della grande maggioranza del popolo italiano, gli operai e i contadini, così crediamo necessaria un'analisi, anche se affrettata, della questione........

La borghesia industriale non è stata capace di frenare il movimento operaio, non è stata capace di controllare né il movimento operaio, né quello rurale rivoluzionario. La prima istintiva e spontanea parola d'ordine del fascismo, dopo l'occupazione delle fabbriche è stata perciò questa : "I rurali controlleranno la borghesia urbana, che non sa essere forte contro gli operai".

Se non m'inganno, allora, onorevole Mussolini, non era questa la vostra tesi, e tra il fascismo rurale e il fascismo urbano dicevate di preferire il fascismo urbano ...

[Interruzioni].

Mussolini. Bisogna che la interrompa per ricordarle un mio articolo di alto elogio del fascismo rurale del 1921-22.

Gramsci. Ma questo non è un fenomeno puramente italiano, quantunque in Italia, per la più grande debolezza del capitalismo abbia avuto il massimo di sviluppo; è un fenomeno europeo e mondiale, di estrema importanza per comprendere la crisi generale del dopoguerra, sia nel dominio dell'attività pratica che nel dominio delle idee e della cultura.....

L'elezione di Hindenburg in Germania, la vittoria dei conservatori in Inghilterra, con la liquidazione dei rispettivi partiti liberali democratici, sono il corrispettivo del movimento fascista italiano; le vecchie forze sociali, ma non assorbite completamente da esso, hanno preso il sopravvento nell'organizzazione degli Stati, portando nell'attività reazionaria tutto il fondo di ferocia e di spietata decisione che è stata sempre loro propria; ma in sostanza noi abbiamo un fenomeno di regressione storica che non è e non sarà senza risultanza per lo sviluppo della rivoluzione proletaria. Esaminata su questo terreno, l'attuale legge contro le associazioni sarà una forza o è invece destinata ad essere completamente irrita e vana? Corrisponderà essa alla realtà, potrà essere il mezzo per una stabilizzazione del regime capitalistico o sarà solo un nuovo perfezionato strumento dato alla polizia per arrestare Tizio, Caio e Sempronio? ...

Il problema pertanto è questo: la situazione del capitalismo in Italia si è rafforzata o si è indebolita dopo la guerra, col fascismo? Quali erano le debolezze della borghesia capitalistica italiana prima della guerra, debolezze che hanno portato alla creazione di quel determinato sistema politico massonico che esisteva in Italia, che ha avuto il suo massimo sviluppo nel giolittismo? Le debolezze massime della vita nazionale italiana erano in primo luogo la mancanza di materie prime, cioè l'impossibilità della borghesia di creare in Italia una industria che avesse una sua radice profonda nel paese e che potesse progressivamente svilupparsi, assorbendo la mano d'opera esuberante. In secondo luogo, la mancanza di colonie legate alla madre patria, quindi l'impossibilità per la borghesia di creare una aristocrazia operaia che permanentemente potesse essere alleata della borghesia stessa. Terzo la questione meridionale, cioè la questione dei contadini, legata strettamente al problema dell'emigrazione, che è la prova della incapacità della borghesia italiana di mantenere ... Interruzioni.

Mussolini. Anche i tedeschi sono emigrati a milioni.

Gramsci. Il significato dell'emigrazione in massa dei lavoratori è questo: il sistema capitalistico, che è il sistema predominante, non è in grado di dare il vitto, l'alloggio e i vestiti alla popolazione, e una parte non piccola di questa popolazione è costretta ad emigrare ...

Rossoni. Quindi la nazione si deve espandere nell'interesse del proletariato.

Gramsci. Noi abbiamo una nostra concezione dell'imperialismo e del fenomeno coloniale, secondo la quale essi sono prima di tutto una esportazione di capitale finanziario. Finora l'"imperialismo" italiano è consistito solo in questo: che l'operaio italiano emigrato lavora per il profitto dei capitalisti degli altri paesi, cioè finora l'Italia è solo stata un mezzo dell'espansione del capitale finanziario non italiano. Voi vi sciacquate sempre la bocca con le affermazioni più puerili di una pretesa superiorità demografica dell'Italia sugli altri paesi; voi dite sempre, per esempio, che l'Italia demograficamente è superiore alla Francia. È una questione questa che solo le statistiche possono risolvere perentoriamente, ed io qualche volta mi occupo di statistiche; ora una statistica pubblicata nel dopoguerra, mai smentita, e che non può essere smentita, afferma che l'Italia di prima della guerra dal punto di vista demografico, si trovava già nella stessa situazione della Francia dopo la guerra; ciò è determinato dal fatto che l'emigrazione allontana dal territorio nazionale una tal massa di popolazione maschile, produttivamente attiva, che i rapporti demografici diventano catastrofici. Nel territorio nazionale rimangono vecchi, donne, bambini, invalidi, cioè la parte della popolazione passiva, che grava sulla popolazione lavoratrice in una misura superiore a qualsiasi altro paese, anche alla Francia.

È questa la debolezza fondamentale del sistema capitalistico italiano, per cui il capitalismo italiano è destinato a scomparire tanto più rapidamente quanto più il sistema capitalistico mondiale non funziona più per assorbire l'emigrazione italiana, per sfruttare il lavoro italiano, che il capitalismo nostrale è impotente a inquadrare....

I partiti borghesi, la massoneria, come hanno cercato di risolvere questi problemi?

Conosciamo nella storia italiana degli ultimi tempi due piani politici della borghesia per risolvere la questione del governo del popolo italiano. Abbiamo avuto la pratica giolittiana, il collaborazionismo del socialismo italiano con il giolittismo, cioè il tentativo di stabilire una alleanza della borghesia industriale con una certa aristocrazia operaia settentrionale per opprimere, per soggiogare a questa formazione borghese-proletaria la massa dei contadini italiani, specialmente nel Mezzogiorno. Il programma non ha avuto successo. Nell'Italia settentrionale si costituisce difatti una coalizione borghese-proletaria attraverso la collaborazione parlamentare e la politica dei lavori pubblici alle cooperative; nell'Italia meridionale si corrompe il ceto dirigente e si domina la massa coi mazzieri ...

(Interruzioni del deputato Greco) Voi fascisti siete stati i maggiori artefici del fallimento di questo piano politico, poiché avete livellato nella stessa miseria l'aristocrazia operaia e i contadini poveri di tutta Italia.

Abbiamo avuto il programma che possiamo dire dal "Corriere della Sera", giornale che rappresenta una forza non indifferente nella politica nazionale: 800.000 lettori sono anch'essi un partito.

Voci. Meno ...

Mussolini. La metà! E poi i lettori dei giornali non contano. Non hanno mai fatto una rivoluzione. I lettori dei giornali hanno regolarmente torto!

Gramsci. Il "Corriere della Sera" non vuole fare la rivoluzione.

Farinacci. Neanche "l'Unità"!

Gramsci. Il "Corriere della Sera" ha sostenuto sistematicamente tutti gli uomini politici del Mezzogiorno, da Salandra ad Orlando, a Nitti, a Amendola; di fronte alla soluzione giolittiana, oppressiva non solo di classi, ma addirittura di interi territori, come il Mezzogiorno e le isole, e perciò altrettanto pericolosa che l'attuale fascismo per la stessa unità materiale dello Stato italiano, il "Corriere della Sera" ha sostenuto sempre un'alleanza tra gli industriali del Nord e una certa vaga democrazia rurale prevalentemente meridionale sul terreno del libero scambio. L'una e l'altra soluzione tendevano essenzialmente a dare allo Stato italiano una più larga base di quella originaria, tendevano a sviluppare le "conquiste" del Risorgimento.

Che cosa oppongono i fascisti a queste soluzioni? Essi oppongono oggi la legge cosiddetta contro la massoneria; essi dicono di volere cosi conquistare lo Stato. In realtà il fascismo lotta contro la sola forza organizzata efficientemente che la borghesia avesse in Italia, per soppiantarla nella occupazione dei posti che lo Stato dà ai suoi funzionari. La "rivoluzione" fascista è solo la sostituzione di un personale amministrativo ad un altro personale.

Mussolini. Di una classe ad un'altra, come è avvenuto in Russia, come avviene normalmente in tutte le rivoluzioni, come noi faremo metodicamente! [Approvazioni].

Gramsci. È rivoluzione solo quella che si basa su una nuova classe. Il fascismo non si basa su nessuna classe che non fosse già al potere ...

Mussolini. Ma se gran parte dei capitalisti ci sono contro, ma se vi cito dei grandissimi capitalisti che ci votano contro, che sono all'opposizione: i Motta, i Conti ...

Farinacci. E sussidiano i giornali sovversivi! [Commenti].

Mussolini. L'alta banca non è fascista, voi lo sapete!

Gramsci. La realtà dunque è che la legge contro la massoneria non è prevalentemente contro la massoneria; coi massoni il fascismo arriverà facilmente ad un compromesso.

Mussolini. I fascisti hanno bruciato le logge dei massoni prima di fare la legge! Quindi non c'è bisogno di accomodamenti.

Gramsci. Verso la massoneria il fascismo applica, intensificandola, la stessa tattica che ha applicata a tutti i partiti borghesi non fascisti: in un primo tempo ha creato un nucleo fascista in questi partiti; in un secondo periodo ha cercato di esprimere dagli altri partiti le forze migliori che gli convenivano, non essendo riuscito ad ottenere il monopolio come si proponeva ...

Farinacci. E ci chiamate sciocchi?

Gramsci. Non sareste sciocchi solo se foste capaci di risolvere i problemi della situazione italiana ...

Mussolini. Li risolveremo. Ne abbiamo già risolti parecchi.

Gramsci. Il fascismo non è riuscito completamente ad attuare l'assorbimento di tutti i partiti nella sua organizzazione. Con la massoneria ha impiegato la tattica politica del noyautage, poi il sistema terroristico dell'incendio delle logge, e infine impiega oggi l'azione legislativa, per cui determinate personalità dell'alta banca e dell'alta burocrazia finiranno per l'accodarsi ai dominatori per non perdere il loro posto, ma con la massoneria il governo fascista dovrà venire ad un compromesso. Come si fa quando un nemico è forte? Prima gli si rompono le gambe, poi si fa il compromesso in condizioni di evidente superiorità.

Mussolini. Prima gli si rompono le costole, poi lo si fa prigioniero, come voi avete fatto in Russia! Voi avete fatto i vostri prigionieri e poi li tenete, e vi servono! [Commenti].

Gramsci. Far prigionieri significa appunto fare il compromesso: perciò noi diciamo che in realtà la legge è fatta specialmente contro le organizzazioni operaie. Domandiamo perché da parecchi mesi a questa parte senza che il Partito comunista sia stato dichiarato associazione a delinquere, i carabinieri arrestano i nostri compagni ogni qualvolta li trovano riuniti in numero di almeno tre ...

Mussolini. Facciamo quello che fate in Russia ...

Gramsci. In Russia ci sono delle leggi che vengono osservate: voi avete le vostre leggi ...

Mussolini. Voi fate delle retate formidabili. Fate benissimo! [Si ride].

Gramsci. In realtà l'apparecchio poliziesco dello Stato considera già il Partito comunista come un'organizzazione segreta.

Mussolini. Non è vero!

Gramsci. Intanto si arresta senza nessuna imputazione specifica chiunque sia trovato in una riunione di tre persone, soltanto perché comunista, e lo si butta in carcere.

Mussolini. Ma vengono presto scarcerati. Quanti sono in carcere? Li peschiamo semplicemente per conoscerli!

Gramsci. È una forma di persecuzione sistematica che anticipa e giustificherà l'applicazione della nuova legge. Il fascismo adotta gli stessi sistemi del governo Giolitti. Fate come facevano nel Mezzogiorno i mazzieri giolittiani che arrestavano gli elettori di opposizione ... per conoscerli.

Una voce. C'è stato un caso solo. Lei non conosce il meridione.

Gramsci. Sono meridionale!

Mussolini. A proposito di violenze elettorali io le ricordo un articolo di Bordiga che le giustifica a pieno!

Greco Paolo. Lei, onorevole Gramsci, non lo ha letto quell'articolo.

Gramsci. Non le violenze fasciste, le nostre. Noi siamo sicuri di rappresentare la maggioranza della popolazione, di rappresentare gli interessi più essenziali della maggioranza del popolo italiano; la violenza proletaria è perciò progressiva e non può essere sistematica. La vostra violenza è sistematica e sistematicamente arbitraria perché voi rappresentate una minoranza destinata a scomparire. Noi dobbiamo dire alla popolazione lavoratrice che cosa è il vostro governo, come si comporta il vostro governo, per organizzarla contro di voi, per metterla in condizioni di vincervi. È molto probabile che anche noi ci troveremo costretti ad usare gli stessi vostri sistemi, ma come transizione, saltuariamente. [Rumori, interruzioni}. Sicuro: ad adottare gli stessi vostri metodi, con la differenza che voi rappresentate la minoranza della popolazione, mentre noi rappresentiamo la maggioranza. [Interruzioni, rumori].

Farinacci. Ma allora, perchè non fate la rivoluzione? Lei è destinato a fare la fine di Bombacci! La manderanno via dal partito!

Gramsci. La borghesia italiana quando ha fatto l'unità era una minoranza della popolazione, ma siccome rappresentava gli interessi della maggioranza anche se questa non la seguiva, così ha potuto mantenersi al potere. Voi avete vinto con le armi, ma non avete nessun programma, non rappresentate niente di nuovo e di progressivo. Avete solo insegnato all'avanguardia rivoluzionaria come solo le armi, in ultima analisi, determinano il successo dei programmi e dei non programmi ... [Interruzioni, commenti}.

Presidente. Non interrompete?

Gramsci. Questa legge non varrà affatto a frenare il movimento che voi stessi preparate nel paese. Poiché la massoneria passerà in massa al Partito fascista e ne costituirà una tendenza, è chiaro che con questa legge voi sperate di impedire lo sviluppo di grandi organizzazioni operaie e contadine. Questo è il valore reale, il vero significato della legge.

Qualche fascista ricorda ancora nebulosamente gli insegnamenti dei suoi vecchi maestri, di quando era rivoluzionario e socialista, e crede che una classe non possa rimanere tale permanentemente e svilupparsi fino alla conquista del potere senza che essa abbia un partito ed una organizzazione che ne riassuma la parte migliore e più cosciente. C'è qualcosa di vero in questa torbida perversione reazionaria degli insegnamenti marxisti. È certo molto difficile che una classe possa giungere alla soluzione dei suoi problemi e al raggiungimento di quei fini che sono insiti nella sua esistenza e nella forza generale della società, senza che un'avanguardia si costituisca e conduca questa classe fino al raggiungimento di tali fini. Ma non è detto che questa enunciazione sia sempre vera, nella sua meccanicità esteriore ad uso della reazione! Questa è una legge che serve per l'Italia, che dovrà essere applicata in Italia, dove la borghesia non è riuscita in nessun modo e non riuscirà mai a risolvere in primo luogo la questione dei contadini italiani, a risolvere la questione dell'Italia meridionale. Non per nulla questa legge viene presentata contemporaneamente ad alcuni progetti concernenti il risanamento del Mezzogiorno.

Una voce. Parli della massoneria.

Gramsci. Volete che io parli della massoneria. Ma nel titolo della legge non si accenna neppure alla massoneria, si parla solo delle organizzazioni in generale. In Italia il capitalismo si è potuto sviluppare in quanto lo Stato ha premuto sulle popolazioni contadine, specialmente nel Sud. Voi oggi sentite l'urgenza di tali problemi, perciò promettete un miliardo per la Sardegna, promettete lavori pubblici e centinaia di milioni a tutto il Mezzogiorno; ma per fare opera seria e concreta dovreste cominciare col restituire alla Sardegna i 100-150 milioni di imposte che ogni anno estorcete alla popolazione sarda! Dovreste restituire al Mezzogiorno le centinaia di milioni di imposte che ogni anno estorcete alla popolazione meridionale.

Mussolini. Voi non fate pagare le tasse in Russia!...

Una voce. Rubano in Russia, non pagano le tasse !

Gramsci. Non è questa la questione, egregio collega, che dovrebbe conoscere almeno le relazioni parlamentari che su tali questioni esistono nelle biblioteche. Non si tratta del meccanismo normale borghese delle imposte: si tratta del fatto che ogni anno lo Stato estorce alle regioni meridionali una somma di imposte che non restituisce in nessun modo, ne con servizi di nessun genere ...

Mussolini. Non è vero.

Gramsci. ... somme che lo Stato estorce alle popolazioni contadine meridionali per dare una base al capitalismo dell'Italia settentrionale. [Interruzioni, commenti]. Su questo terreno delle contraddizioni del sistema capitalistico italiano si formerà necessariamente, nonostante la difficoltà di costituire grandi organizzazioni, l'unione degli operai e dei contadini contro il comune nemico.

Voi fascisti, voi governo fascista, nonostante tutta la demagogia dei vostri discorsi, non avete superato questa contraddizione che era già radicale; voi l'avete anzi fatta sentire più duramente alle classi e alle masse popolari. Voi avete operato in questa situazione, per le necessità di questa situazione. Voi avete aggiunto nuove polveri a quelle già accumulate dallo sviluppo della società capitalistica e credete di sopprimere con una legge contro le organizzazioni gli effetti più micidiali della vostra attività stessa. [Interruzioni]. Questa è la questione più importante nella discussione di questa legge!

Voi potete "conquistare lo Stato", potete modificare i codici, voi potete cercare di impedire alle organizzazioni di esistere nella forma in cui sono esistite fino adesso; non potete prevalere sulle condizioni obiettive in cui siete costretti a muovervi. Voi non farete che costringere il proletariato a ricercare un indirizzo diverso da quello fino ad oggi più diffuso nel campo dell'organizzazione di massa. Ciò noi vogliamo dire al proletariato e alle masse contadine italiane da questa tribuna: che le forze rivoluzionarie italiane non si lasceranno schiantare, che il vostro torbido sogno non riuscirà a realizzarsi [interruzioni]. È molto difficile applicare ad una popolazione di 40 milioni di abitanti i sistemi di governo di Zankof . In Bulgaria vi sono pochi milioni di abitanti e tuttavia, nonostante gli aiuti dall'estero, il governo non riesce a prevalere sulla coalizione del Partito comunista e delle forze contadine rivoluzionarie, e in Italia ci sono 40 milioni di abitanti.

Mussolini. Il Partito comunista ha meno iscritti di quello che abbia il Partito fascista italiano!

Gramsci. Ma rappresenta la classe operaia.

Mussolini. Non la rappresenta?

Farinacci. La tradisce, non la rappresenta.

Gramsci. Il vostro è un consenso ottenuto col bastone.

Concludendo: la massoneria è la piccola bandiera che serve per far passare la mercé reazionaria antiproletaria! Non è la massoneria che vi importa? La massoneria diventerà un'ala del fascismo. La legge deve servire per gli operai e per i contadini, i quali comprenderanno ciò molto bene dall'applicazione che ne verrà fatta. A queste masse noi vogliamo dire che voi non riuscirete a soffocare le manifestazioni organizzative della loro vita di classe, perché contro di voi sta tutto lo sviluppo della società italiana.

[Interruzioni].

Presidente. Ma non interrompano? Lascino parlare. Lei, però, onorevole Gramsci, non ha parlato della legge!

Rossoni. La legge non è contro le organizzazioni!

Gramsci. Onorevole Rossoni, ella stesso è un comma della legge contro le organizzazioni. Gli operai e i contadini debbono sapere che voi non riuscirete ad impedire che il movimento rivoluzionario si rafforzi e si radicalizzi. [Interruzioni, rumori]. Perché esso solo rappresenta oggi la situazione del nostro paese ... [Interruzioni].

Presidente. Onorevole Gramsci, questo concetto lo ha ripetuto tre o quattro volte. Abbia la bontà! Non siamo dei giurati, a cui occorre ripetere molte volte le stesse cose!

Gramsci. Bisogna ripeterle, invece, bisogna che lo sentiate fino alla nausea. Il movimento rivoluzionario vincerà il fascismo. [Commenti].

 

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