Loujin, 4 anni, morta di sete durante la traversata nel Mediterraneo - La foto consegnata dalla famiglia della bambini agli operatori delle ong che hanno soccorso il barcone |
Figli della guerra e dei campi profughi siriani. Famiglie senza ormai alcuna speranza di poter lasciare una tenda per tornare in una casa. E con la rotta balcanica sorvegliata dai manganelli e dai cani rabbiosi delle polizie di frontiera, molti tentano la via del mare. E sono morti così sette rifugiati siriani, tra cui quattro bambini a bordo di due diverse imbarcazioni. Una è giunta a Pozzallo, in Sicilia. L’altra è ancora alla deriva e nessuno la soccorre.
Unhcr-Acnur spiega che le vittime facevano parte di un gruppo di 26 persone che si trovavano in mare da giorni. Due dei bambini avevano meno di 2 anni di età, l’altro ne aveva 12. Cono loro sarebbero morti anche la madre e la nonna... i profughi siano stati volutamente abbandonati nonostante il ripetuto
allarme... ancora una volta, nessuno pagherà per la deliberata omissione di soccorso e per i consueti scaricabarile che stavolta cominciano ad Atene e finiscono a Roma, passando per Malta...Negli ultimi giorni si stanno moltiplicando le partenze di profughi di guerra siriani dalle coste del Libano. Sono almeno 4 le imbarcazioni che hanno chiesto aiuto a partire dal 10 settembre. La traversata può durare più di una settimana...
Nei giorni scorsi si era saputo di Loujin Ahmed Nasif, bimba siriana di 4 anni, morta nel Canale di Sicilia nonostante i ripetuti appelli di Alarm Phone, deceduta «tra le braccia della madre mentre chiedeva da bere», denuncia Nawal Soufì, l’attivista punto di riferimento della comunità siriana in Sicilia. Assieme a loro per 10 giorni su un peschereccio con 60 migranti, senza più cibo e acqua, c’era anche la sorellina di appena un anno. E una neonata di 3 mesi sarebbe morta di sete sempre ieri. Lo denuncia ancora Alarm Phone che è in contatto con il papà della piccola, alla deriva insieme ad altre 249 persone su un barcone in zona Sar Maltese provenienti dal Libano.
La strage è stata ricostruita dall’Unhcr raccogliendo le testimonianze all’arrivo sul molo. I corpi privi di vita sarebbero stati gettati in mare. Lo spazio era ridotto e non c’era riparo dal sole.
La guardia costiera italiana ha diffuso un brevissimo comunicato in cui fa sapere che nei giorni scorsi la piccola imbarcazione in difficoltà era stata avvistata da un assetto aereo. La centrale operativa di Roma ha dirottato l’Arizona, che navigava nelle vicinanze, e un mercantile italiano. La prima nave ha salvato le 28 persone presenti a bordo. Nel comunicato ufficiale mancano informazioni importanti per chiarire la vicenda. La richiesta di maggiori dettagli avanzata dal manifesto non ha avuto risposta.
NON È specificato quando e dove è avvenuto il soccorso. Dalla ricostruzione dei tracciati dell’Arizona sembrerebbe che l’operazione si sia svolta intorno alle 23 di sabato scorso in acque internazionali, una cinquantina di miglia nautiche a nord-ovest delle coste libiche.
...Lungo la rotta del Mediterraneo centrale sono attivi i droni di Frontex ma anche i velivoli dell’operazione Irini-EunavforMed. Il comandante è il contrammiraglio della marina italiana Stefano Turchetto e il quartier generale è la base militare di Centocelle, a Roma.
LA RAPPRESENTANTE Unhcr Chiara Cardoletti e il portavoce Oim Flavio Di Giacomo hanno definito «inaccettabile» questa nuova tragedia e sono tornati a ribadire l’urgenza di «ripristinare un meccanismo di ricerca e soccorso tempestivo ed efficiente, guidato dagli stati nel Mediterraneo». Ieri il centralino Alarm Phone, che raccoglie e diffonde le richieste d’aiuto dei migranti, ha lanciato un altro allarme per un barcone con 250 persone partito una settimana prima dal Libano. «Chi ha chiamato ha detto che sua figlia di tre mesi è morta di sete», twitta Ap. L’imbarcazione avrebbe terminato benzina, cibo e acqua. La nave umanitaria Sos Humanity ha cambiato rotta nel pomeriggio per tentare di raggiungerla, perché le autorità non avrebbero risposto all’Sos.
Nessun commento:
Posta un commento