venerdì 16 settembre 2022

pc 16 settembre - LE CONDIZIONI D VITA E DI LAVORO DEI PROLETARI NON ENTRANO NELLA LORO PROPAGANDA ELETTORALE

Ma entreranno nei programmi del nuovo governo per scaricare sempre più sui lavoratori crisi/guerra

DAI MURI ALLE FABBRICHE PER L’ASSEMBLEA PROLETARIA ANTICAPITALISTA

Dall’aumento spaventoso dei prezzi, con una consistente perdita del potere d’acquisto dei salari per i lavoratori, per tutti i proletari, che si fonde con il dato negativo dei bassi salari nel paese, diminuiti del 3% negli ultimi trent’anni, salari che in percentuale sempre in Italia incidono al 18% per le aziende, almeno 5/8 punti in percentuale sotto la media europea, regalando un margine di profitto ancora maggiore ai padroni.
Ai recenti dati Istat che fotografano la situazione che ‘si percepisce in fabbrica’, con l’occupazione in calo, in particolare male per le donne e giovani, e la tenuta/crescita dei contratti a tempo determinato oltre i tre milioni (il dato più alto dall’inizio delle rilevazioni Istat del 1997).
Alle condizioni di lavoro e contrattuali in continuo peggioramento nelle fabbriche, e a cascata negli altri posti, tanto che, persino i confederali che hanno fatto della conciliazione la loro linea politico sindacale, dove conciliazione significa sottomettere gli interessi dei lavoratori a quelli aziendali, sono obbligati dai lavoratori a scioperare in un intero gruppo di punti vendita Eurospin, contro i carichi di lavoro terribili, gli abusi sugli orari, la mancanza di sicurezza - come dire contro la normalità che finora hanno gestito con accordi o guardando dall'altra parte. Tutti fattori comuni e decisivi per le condizioni di vita e di morte nei luoghi di lavoro, dove si consuma, a senso unico, una guerra quotidiana per il profitto.

I lavoratori muoiono per calcolo economico dei padroni. Mancati investimenti sulla sicurezza, formazione, cicli di produzione sempre più veloci e ad organici ridotti, mancanza o inefficienza generalizzata di controlli, che i governi hanno depotenziato e non ci possono certo essere aspettative sul prossimo, visto gli schieramenti in campo impegnati a convincere Confindustria di essere ‘affidabili’.

"Verità e giustizia", sicurezza, possono avanzare solo con nuovi rapporti di forza nelle fabbriche, con gli operai organizzati in autonomia e contro i sindacati confederali sempre pronti ad ogni incidente, a invocare i padroni perchè rispettino le regole, ad appellarsi alle istituzioni, ad invocare la stesura di nuovi protocolli. In altre parole a lasciare tutto come prima, garanti della produzione e del profitto. Serve una rete nazionale per la sicurezza nei posti di lavoro.

Di questo parliamo all’Assemblea Proletaria Anticapitalista a Roma sabato

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