"Non può essere stato un lacrimogeno lanciato dalla polizia ad aver ferito all'occhio una manifestante pisana coinvolta nei disordini di sabato sera", lo afferma con decisione la questura di Torino, a proposito degli scontri che ci sono stati a San Didero, durante un blitz di antagonisti No Tav qualche ora dopo una manifestazione che invece si era conclusa in modo pacifico. Il movimento che lotta contro la Torino-Lione replica pubblicando due video girati alcuni giorni prima: "Dimostrano che gli agenti sparano i lacrimogeni ad altezza uomo".

Sull'operazione in sé, poi, chiariscono: "Si è trattato di un'operazione di polizia e dunque non è previsto che si facciano avvisi neanche alle altre cariche istituzionali - proseguono negli uffici di corso Vinzaglio - il fine non è certo l'invasione militare della Valsusa ma garantire la sicurezza degli operai".

Il movimento No Tav ribatte pubblicando due video sulla sua pagina Facebook. Uno riguarda il tentativo di sgombero del presidio avvenuto una settimana fa e mostra "quanto sia una consuetudine da parte della polizia lanciare lacrimogeni ad altezza uomo in Valsusa, appositamente per ferire e fare male". L'altro invece il 13 aprile capta un dialogo tra carabinieri in cui uno dice all'altro: "Sì ne ho tirati due in faccia sulla strada".