...te lo faremo noi un bel processo!
“Si dispone il rinvio a giudizio”, dice il giudice dell’udienza preliminare Lorenzo Jannelli dopo due ore di camera di consiglio. "Non ci sono elementi per il non luogo a procedere", precisa, dopo aver ribadito la funzione dell'udienza preliminare: non è quella di formulare o meno un giudizio di colpevolezza, ma solo accertare la sussistenza delle condizioni per celebrare un processo. L’ex ministro dell’Interno Matteo Salvini dovrà presentarsi davanti la seconda sezione del tribunale di Palermo il 15 settembre. E’ accusato di sequestro di persona e rifiuto di atti d’ufficio. Per aver bloccato in mezzo al mare, per sei giorni, 147 migranti salvati dall’Ong spagnola Open Arms, nell’agosto 2019
Il rinvio a giudizio dell'ex ministro lo chiedevano il procuratore capo Francesco Lo Voi e anche le 23
parti civili che si erano costituite, in aula ci sono i rappresentanti di Open Arms, di Emergency e di varie associazioni, dall’Arci a Legambiente, ai Giuristi Democratici. Parte civile contro Salvini si sono costituiti pure nove migranti che erano a bordo dell’imbarcazione rimasta bloccata al largo di Lampedusa.. Open Arms twitta: "Felici per tutte le persone che abbiamo tratto in salvo in tutti questi anni". Le parti civili esultano.Oscar Camps, il fondatore di Open Arms dice: "Violare un diritto fondamentale come quello della protezione degli esseri umani in mare per fare propaganda politica è vergognoso e mi fa male come soccorritore. È importante che si vada avanti, è assurdo che nel 21esimo secolo si sia accettato di mettere in discussione la protezione della vita e della dignità delle persone. Che il processo sia l’occasione per giudicare un pezzo di storia europea e per rimettere al centro i principi democratici su cui si fondano le nostre costituzioni".
Il sequestro di persona
Per i giudici, non aver concesso in tempo il “porto sicuro” (il cosiddetto place of safety) alla Open Arms ha determinato una “condotta illegittima, per la violazione delle convenzioni internazionali e dei principi che regolano il soccorso in mare, e più in generale, la tutela delle vita umana”. La situazione a bordo era ormai diventata insostenibile, le condizioni igienico sanitarie erano precarie, come attestato dalle relazioni del comandante della nave e da alcuni medici.Spettava al ministro dell’Interno, “quale autorità nazionale di pubblica sicurezza”, assegnare il “porto sicuro”. Ecco perché Salvini viene chiamato in giudizio. Il tribunale parla di “indiscutibile ruolo di primo piano svolto (e, per certi versi rivendicato) dal ministro Salvini nella vicenda in esame”. Mentre il presidente del Consiglio Giuseppe Conte sollecitava lo sbarco dei minori.
Il tribunale dei ministri di Palermo ha acquisito anche le due lettere di Conte, che il 14 e il 16 agosto chiedeva a Salvini di fare sbarcare "con urgenza" i minori della "Open Arms".
Scrive il tribunale: “Fu proprio a causa di tale indebito rifiuto di indicare il Pos, e del correlativo illecito diniego dell’autorizzazione allo sbarco, più volte chiesto dalla Open Arms che i migranti trasportati sul natante spagnolo vennero costretti forzatamente a rimanere a bordo per sei giorni”. E ancora: “La protrazione della loro permanenza a bordo, per le precarie condizioni sanitarie, psico-fisiche e logistiche in cui essi versavano ha certamente compresso in modo rilevante, e dunque giuridicamente apprezzabile la loro libertà di movimento”. Da qui l’accusa di sequestro di persona. E il ministro dell’Interno “era pienamente consapevole” – sostiene il tribunale – di come il proprio rifiuto di concedere alla Open Arms un Pos sulle coste italiane incidesse, comprimendoli, sugli interessi e i diritti fondamentali delle persone soccorse”.
Il rifiuto di atti d’ufficio
“Sotto il profilo oggettivo – è l’altra accusa – la mancata indicazione del Pos, quanto meno dopo l’ingresso della nave in acque territoriali, integra un rifiuto indebito di atto che doveva essere compiuto senza ritardo per ragioni di ordine pubblico e sanità”.per il caso "Open Arms", il tribunale dei ministri ha contestato anche un altro reato a Salvini: rifiuto di atti d'ufficio, "per aver omesso, senza giustificato motivo - è scritto nell'atto d'accusa - di esitare positivamente le richieste" di un porto sicuro, il 14, il 15, il 16 agosto 2019, "così provocando consapevolmente l'illegittima privazione della libertà dei migranti, costringendoli a rimanere a bordo dalla notte fra il 14 e il 15 fino al 18, quanto ai minori, e per tutti gli altri sino al 20".
Fu poi un'ispezione a sorpresa a bordo, fatta dal procuratore di Agrigento Luigi Patronaggio, a sbloccare la situazione. I migranti erano allo stremo, le condizioni igieniche sulla nave erano precarie, il magistrato dispose il sequestro dell'imbarcazione e tutti i migranti toccarono terra. Poi, partì l'inchiesta .
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