I COMPAGNI SUL TETTO SONO INCATENATI E LA POLIZIA IMPEDISCE I RIFORNIMENTI DI CIBO E ACQUA!
Dopo 7 giorni di resistenza sul tetto i compagni e le compagne sono rimaste senza cibo e acqua.
Dopo che due compagne sono riuscite ad eludere le guardie e filo spinato, per dare un cambio e portare viveri, la polizia ha ormai circondato con torri faro l'ex autoporto e abbattuto gli alberi che potevano essere un rifugio sicuro per eventuali sortite notturne.
Ora la situazione è critica.
In segno di protesta, all'impossibilità di ricevere rifornimenti, due compagni si sono incatenati ad una struttura di ferro sul tetto da cui non è prevista la possibilità di liberarsi autonomamente.
Non lasciamoli soli!
Teniamo alta l'attenzione, appuntamento alle 18 al piazzale dell'acciaieria di San Didero!
MESSAGGIO DAL TETTO DELL'AUTOPORTO
La notte appena trascorsa è stata la settima notte di presenza sul tetto del presidio dell'ex autoporto di San Didero, sotto sgombero ormai da martedì scorso. La tenace resistenza di chi permane in quella casina circondata dalla polizia e da un cantiere che avanza, ha dato lo stimolo nei giorni scorsi a numerose iniziative di disturbo e ha creato le premesse per l'importante corteo di sabato. Con una partecipazione notevole per numeri e composizione, soprattutto per il particolare clima sociale e mediatico che da oltre un anno stiamo vivendo. Nei giorni scorsi qualcuno è sceso dal tetto e qualcun altro è salito, beffando e coprendo di ridicolo l'intero imponente apparato di polizia che sta di guardia. È stato possibile portare cibo è acqua per alimentare edar forza all'intenzione di resistere a lungo.
Per valorizzare e sostenere questa encomiabile azione di resistenza, ci si dovrà impegnare per mantenere alta l'attenzione sugli sviluppi dei prossimi giorni.
Intanto viene rinnovato l'appuntamento di ritrovarsi stasera alle ore 18 nel piazzale dell'acciaieria per un momento di aggiornamento e di saluto a chi ancora permane su quel tetto da ormai una settimana.
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Carabiniere si vanta di aver sparato lacrimogeni in faccia ai No Tav (video)
Abbiamo recuperato questo spezzone di video da una delle dirette della manifestazione di martedì 13 aprile avvenuta a seguito del tentativo di sgombero del presidio di San Didero della notte precedente. Nel video si vedono due carabinieri dotati di lancialacrimogeni discutere. Abbiamo alzato il volume e tolto un po’ di rumore di fondo: si sentono distintamente le parole di uno dei due: “Sì, ne ho tirati due in faccia sulla strada”.
Sono tutti elementi che confermano la licenza di mutilare data alle Forze dell’ordine in Val Susa. Il ferimento di Giovanna non è una fatalità ma una tragedia annunciata. Non era questione di se era questione di quando.
Nel video che pubblichiamo di seguito ripreso durante la notte dello sgombero si vedono chiaramente gli agenti di polizia sparare lacrimogeni ad altezza uomo.
Nella serata di sabato dove é rimasta seriamente ferita da un candelotto l’attivista No Tav Giovanna, erano presenti sul posto numerosi reparti della polizia e un drappello della guardia di finanza.
La questura si sta inventando fantasiose ricostruzioni su fantomatici oggetti contundenti pur di allontanare le proprie evidenti ed innegabili responsabilità.
Lo sparare ad altezza uomo é un modus operandi usuale specialmente nelle ore notturne da parte di tutte le forze dell’ordine.
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