lunedì 19 aprile 2021

pc 19 april - La pandemia imperialista dilaga nel mondo - info. Nei prossimi giorni report su proletari comunisti della lotta proletaria e popolare dai paesi in cui dilaga

Covid nel mondo, India allo stremo: un milione di contagi in 5 giorni. Negli Usa i casi salgono del 10% nonostante vaccini

Brasile al disastro: più di 4 mila morti in un solo giorno

Covid nel mondo, India allo stremo: un milione di contagi in 5 giorni. Negli Usa i casi salgono del 10% nonostante vaccini

Il premier Narendra Modi é nella bufera, criticato da tutte le forze politiche anche perché mancano medicinali e ossigeno (l'uso delle bombole è stato vietato se non sia per scopi industriali essenziali).

Intanto le autorità di New Delhi hanno imposto un lockdown a partire dalla notte per una settimana nella capitale. 

Stati Uniti

Nonostante la campagna vaccinale a ritmi record, 21 Stati Usa hanno visto crescere recentemente di almeno il 10% il numero di contagi da Covid-19, in gran parte per l'allentamento o la revoca delle

restrizioni. Lo scrive il New York Times. Al 16 aprile gli Stati Uniti hanno registrato una media di circa 70 mila casi al giorno, una crescita dell'8% nel giro di 14 giorni, con un aumento anche dei ricoveri (+9%). I decessi tuttavia sono calati del 12% in questo periodo. 

Brasile

A più di 12 mesi dall'inizio dell'emergenza Covid-19 in Brasile, non esiste ancora una risposta sanitaria pubblica efficace, centralizzata e coordinata all'epidemia. La mancanza di volontà politica di rispondere in modo adeguato alla pandemia sta uccidendo migliaia di brasiliani. Lo denuncia Medici Senza Frontiere (Msf), che per la prima volta prende posizione in merito criticando la gestione sanitaria della pandemia nel paese e lancia un appello internazionale per chiedere urgentemente alle autorità brasiliane di riconoscere la gravità della crisi e predisporre un sistema centrale di risposta e coordinamento all'emergenza per prevenire ulteriori morti evitabili. La scorsa settimana i brasiliani hanno rappresentato l'11% della popolazione mondiale contagiata dal Covid-19 e il 26.27% dei decessi globali. Solo l'8 aprile si sono registrati 4.249 decessi e 86.652 nuovi contagi in 24 ore. Queste cifre, rimarca Msf, sono una chiara prova dell'incapacità delle autorità di gestire le crisi sanitarie e umanitarie nel paese e di proteggere i brasiliani, soprattutto i più vulnerabili, dal virus.

Altro limite è la carenza di operatori sanitari locali. Nonostante ciò, il personale sanitario straniero e i brasiliani con titoli acquisiti all'estero non sono autorizzati a lavorare in Brasile. Contagi e morti si moltiplicano in Brasile anche a causa della disinformazione che circola nelle comunità di tutto il paese, avverte Msf. Le mascherine, il distanziamento fisico e le limitazioni ai movimenti non sono attuate e diventano uno strumento politico. Inoltre, l'idrossiclorochina (un farmaco antimalarico) e l'ivermectina (un farmaco antiparassitario), raccomandate dai politici come panacea per il Covid-19, vengono prescritte dai medici sia come profilassi che come trattamento. A peggiorare la situazione, in un paese che ha vaccinato 92 milioni di persone contro l'H1N1 (influenza suina) in soli tre mesi nel 2009, la campagna di vaccinazione Covid-19 procede a rilento. Finora, solo l'11% della popolazione ha ricevuto una dose di vaccino. Ciò significa che milioni di vite in Brasile, e anche oltre i suoi confini, sono a rischio a causa di oltre 90 varianti del virus attualmente in circolazione, nonché di eventuali nuove varianti che potrebbero emergere. 

Rio ha registrato 446 morti sabato scorso, il numero più alto dall'inizio della pandemia, secondo il portale di notizie G1.... Pienone anche nei templi evangelici, grandi sostenitori del fascista negazionista Bolsonaro riaperti al pubblico, come il tempio Renascer, dove il vescovo, Sonia Hernández, vaccinatasi il mese scorso negli Stati Uniti, ha celebrato una messa senza mascherina per circa 500 persone.

Spagna

Gli ultimi dati di due giorni fa parlano di una incidenza dei contagi di covid in Spagna in aumento. Cresce di oltre 10 punti in 24 ore: lo indica l'ultimo aggiornamento del Ministero della Sanità. Preoccupa in particolare l'evoluzione dei contagi nelle regioni dell'Andalusia, Aragona, Madrid, Navarra e Paesi Baschi, spiega l'agenzia di stampa Efe. In tutti questi territori l'incidenza sfiora o supera i 250 casi ogni 100.000 abitanti. Inoltre, il ministero ha aggiunto al calcolo dall'inizio della pandemia 10.598 contagi e 99 morti. Intanto, segnalano i media iberici, la gestione della pandemia continua a creare frizioni tra il governo centrale e quello di Madrid, comunità autonoma che affronterà nei prossimi giorni la campagna elettorale per le elezioni regionali del 4 maggio (inizia ufficialmente domani). La presidente regionale, la popolare Isabel Díaz Ayuso, ha detto che potrebbe essere costretta, insieme alla sua giunta, a chiudere alcuni grandi centri di vaccinazione per la mancanza di dosi.

Francia

Esperti sempre divisi, in Francia, sulle riaperture annunciate per metà maggio dal governo. APer l'epidemiologa dell'Inserm, Dominique Costagliola, la situazione epidemica attuale in Francia "non consente di sperare in un imminente miglioramento", tale da giustificare l'allentamento delle regole sanitarie a metà maggio, come annunciato dal presidente Emmanuel Macron e dal governo. Parlando ai microfoni di France Inter, l'esperta ha affermato che «sia a livello ospedaliero, che nelle rianimazioni o nei numeri dei nuovi contagi, sembra che siamo su un plateau elevato». A fronte di un minor numero di tamponi, «non emerge un calo netto» delle infezioni, e abbiamo ancora - ha aggiunto - «oltre 30.000 contagi al giorno, una situazione che non consente di sperare in un prossimo miglioramento».

Germania

Ieri la Germania   fatica a tenere sotto controllo una nuova ondata di infezioni. Il bilancio delle vittime confermato in Germania è di 79.914, stando ai dati di domenica, dopo la registrazione di altri 67 decessi. Si tratta del quinto totale più alto in Europa, dopo Regno Unito, Italia, Russia e Francia. La Germania ha registrato un numero relativamente contenuto di morti nella prima fase della pandemia, ma ha registrato livelli di infezione molto più elevati in autunno e in inverno. A gennaio sono stati segnalati più di mille decessi al giorno nel Paese che conta circa 83 milioni di abitanti.

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