Sabato pomeriggio migliaia di lavoratori, lavoratrici e solidali da tutta Italia hanno partecipato alla manifestazione nazionale indetta dal Si Cobas in risposta all’attacco repressivo della Questura e della Procura di Piacenza contro i facchini della Tnt-FedEx.
La manifestazione è seguita ai primi scioperi che hanno bloccato l’intera filiera nelle ore immediatamente successive all’arresto di Carlo e Arafat e alle imputazioni contro altri 19. Una manifestazione accolta con un’aggressività senza precedenti dalla questura di Piacenza che ha bloccato
il corteo in un piccolo quadrato della città mettendo a rischio la salute di tutti i partecipanti, non permettendo neanche il rispetto delle stesse distanze di sicurezza per evitare contagi da Covid e mettendo in atto, fallendo, una costante azione provocatoria e di intimidazioni volte a far saltare tutta l’iniziativa.Solo la determinazione e la compattezza dimostrata dalla piazza ha permesso il riposizionamento della manifestazione e il suo svolgimento in una grande espressione di solidarietà collettiva e di vicinanza agli imputati e ai facchini in lotta. Di fronte alle accuse mosse verso i lavoratori e le lavoratrici combattivi di Piacenza si è risposto, dagli interventi, rilanciando le iniziative di sciopero e di lotta, rimarcando la solidarietà alle lotte e agli arrestati, trasversale a tutte le organizzazioni politiche, sindacali, sociali e militanti venuti da tutta Italia nonostante le difficoltà imposte dalle misure restrittive.
La piazza di Piacenza ha dimostrato ancor di più che, di fronte ad un attacco repressivo dal sapore di una vera e propria vendetta contro una delle più importanti esprienze di lotta vittoriose degli ultimi mesi, l’unità delle lotte resta la sola risposta necessaria, anche e soprattutto in questi momenti. Se le intimidazioni e le limitazioni alla libertà imposte alle più combattive avanguardie del movimento della classe lavoratrice provano a ridurre la combattività di questi settori, la compattezza e la risposta solidale della piazza di Piacenza è, invece, la nostra arma vincente per contrattaccare le sfide del nemico.
Di fronte a quest’aggressione, sommata alle cariche contro i picchetti operai della TexPrint e alle centinaia di provvedimenti e multe che stanno colpendo le realtà di lotta da Napoli fino a Milano, è fondamentale la compattezza del nostro fronte di classe e il suo allargamento all’insieme della classe lavoratrice e degli sfruttati tutti! Con un monito, a stato, governo e padroni, che ad ogni attacco risponderemo colpo su colpo.
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