lunedì 15 marzo 2021

pc 15 marzo - INFO - L'ASSEMBLEA MIGRANTI DEL PATTO D'AZIONE ANTICAPITALISTA

Nella seconda assemblea sui migranti, su iniziativa del Patto d'azione anticapitalista, tenutasi il mattino del 14 marzo sono sono sentite molte voci dai campi

L'introduzione ha ricordato i punti principali della piattaforma - documenti, cittadinanza, permesso per tutti, contro l'ostruzionismo delle questure, condizioni di vita e di lavoro. 

Gli interventi, hanno toccato anche altri temi legati alla condizione dei lavoratori migranti: in particolare il tema della repressione in generale e in particolare l'aspetto discriminatorio e razzista verso i lavoratori di Piacenza. Contro le politiche migratorie e la piattaforma dell'assemblea, si è posta la questione di una giornata nazionale specifica centrata sulle questioni dell'immigrazione. L'altro appuntamento è il 1° maggio in cui sicuramente i temi dei diritti e della lotta degli immigrati devono trovare spazio. Infine l'importanza di lavorare per uno sciopero nelle campagne, quando la ripresa dell'attività dei raccolti lo renderà di impatto.

Da Roma, dove già si sono svolte iniziative, è venuta la proposta di mettere in campo una presenza martellante in piazza che metta alle strette il governo, con azioni costanti in ogni città, non simboliche

ma conflittuali, che impongano la questione dei permessi ecc., è venuta anche l'indicazione delle sedi INPS come obbiettivo unificante delle lotte di tutti i lavoratori, immigrati e italiani.

Da Torino si è raccontata l'attività iniziale di volantinaggi nei quartieri degli immigrati, e un presidio davanti all'ufficio immigrazione lunedì 15 marzo. 

Da Saluzzo si è ribadita la centralità della lotta per un permesso di soggiorno non vincolato al lavoro e ancor più della cittadinanza, unica via per sottrarre gli immigrati alla ricattabilità che li costringe ad accettare forme di super sfruttamento.

Dai diversi campi è venuta la denuncia delle condizioni, l'appello a mobilitarsi il prima possibile, la disponibilità a partecipare al 1° maggio.

Da Bergamo sono state portate le esperienze di lotta al razzismo e super-sfruttamento anche nelle fabbriche e nei magazzini del Nord, che pongono la necessità della lotta per documenti e permesso di soggiorno per tutti, e di iniziative specifiche, territoriali e concrete, che poi possano dare forza a una giornata nazionale. Sul 1° maggio è stato detto che sicuramente i lavoratori immigrati devono esserci ma come tutti gli altri proletari in una grande mobilitazione internazionale in cui la classe si unisce per richiamare la necessità dell'abbattimento del sistema del capitale.

Da Taranto è stata appoggiata la necessità di una giornata di lotta specifica su documenti, permessi di soggiorno, e lo sciopero. E' stato sottolineato come i migranti siano la parte più colpita delle masse a fronte della crisi e pandemia, come nella repressione quando lottano. Su questo rendere consapevole l'intero proletariato che senza lo sviluppo della lotta dei migranti contro doppio sfruttamento, attacco ai diritti e le leggi securitarie e razziste, è la condizione generale delle masse proletarie che peggiorerà. 

Una lavoratrici del Mfpr ha segnalato che l'8 marzo al nord, sfidando situazioni difficili, sia dal punto di vista repressione, minacce padronali, sia di paura, isolamento tra le lavoratrici, in alcune fabbriche e in alcune realtà della logistica, servizi sono state le lavoratrici immigrate quelle più in sciopero e combattive. In questo senso, ogni lotta delle lavoratrici immigrate va sostenuta da tutte e dobbiamo rispondere unite ad ogni ritorsione/repressione padronale.

Nelle conclusioni si sono riprese le proposte:

- Iniziative articolate e coordinate anche già in aprile nei luoghi "sensibili", Prefetture, INPS, Questure ecc. Una pressione costante per imporre la questione migrante nell'agenda nazionale.

- Organizzare scioperi ove possibile, ma tornare nelle strade anche se e dove ancora non si hanno numeri necessari.

- La data del 1° Maggio come data di tutti i lavoratori italiani o immigrati.

- Continuare ad agire coordinarsi a livello territoriale, migliorando la comunicazione.

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