una corrispondenza
Poco dopo le ore 13:00 di martedì nove marzo, la Conferenza dei servizi della Provincia di Alessandria autorizza l’azienda chimica Solvay, presente sul territorio della frazione di Spinetta Marengo del Comune capoluogo, ad aumentare la produzione di quel composto chimico mortifero conosciuto come C6O4.
Secondo quanto precisato dalla direzione Ambiente dell’Ente in questione, l’azienda – prima di poterlo fare – ha l’obbligo di ottemperare a tutte le prescrizioni imposte dall’ultima Conferenza dei servizi: a vigilare sul comportamento della multinazionale sarà l’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente.
Questa autentica vergogna istituzionale – che aumenta a dismisura il rischio di insorgenza di gravissime patologie nella popolazione spinettese – arriva nonostante le indagini che di recente hanno portato a perquisizioni ed acquisizioni di documenti, negli uffici della multinazionale belga, da parte dei carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico che procedono contro l’ipotesi di reato di “disastro ambientale e omessa bonifica”.
Quali siano le intenzioni dei padroni, a proposito del dar seguito o meno alle imposizioni delle istituzioni, lo si può intuire già a partire da un piccolo particolare, riportato dall’edizione locale di mercoledì dieci marzo del quotidiano La Stampa.
Se si disinteressano di una tale “piccolezza”, figuriamoci se attuano ciò che dovrebbe essere loro imposto: in fondo a loro basta operare il solito ricatto occupazionale, ed ecco che subito vengono accontentati dai politicanti di turno.
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