A Rovigo questa mattina è in strada un
manifestazione che vede protagonisti studenti e studentesse di alcuni
istituti superiori per protestare contro le recenti ingerenze degli
agenti di Polizia, fin dentro i locali delle scuole, con i cani
antidroga a frugare negli effetti personali degli studenti, a detta
di questi, con modalità ben poco riconducibile a uno “Stato
democratico”.
A dicembre l’Operazione
Titti della questura aveva portato a
una maxi operazione in città che aveva condotto a due arresti e la
certificazione di un aumento dello spaccio soprattutto di sostanze
pesanti, come l’eroina. In questo clima le unità cinofile hanno
intensificato le attività cosiddette di “prevenzione”, che però
secondo gli studenti hanno ben presto prevaricato le modalità
consentite,
portando, come detto, i cani antidroga direttamente nelle aule e aumentando la tensione tra i banchi degli istituti.
Inoltre,
queste sortite non sarebbero affatto giustificate dal risultato delle
indagini, essendo al massimo state trovate piccola quantità di
sostanze leggere in possesso dei ragazzi di Rovigo. La questione
allora si sposta subito sullo “stato di polizia” creato nelle
scuole a partire da una condizione che, se da una parte merita la
massima attenzione, dall’altra non può essere risolta da un
aumento delle modalità repressive e di controllo militaresco delle
classi. Contro tutto ciò, istituti del centro e della periferia
cittadina hanno trovato una convergenza che ha portato gli studenti a
manifestare in piazza. La militarizzazione delle scuole si inserisce
in un clima politico nazionale di pesante repressione verso qualsiasi
moto di protesta, giovanile e non. A margine di tutto questo, nel
paese tuttavia un problema effettivo c’è: come dimostra un recente
inchiesta, l’aumento dello spaccio
di eroina è in drammatico aumento, portando al 60% la quota dei
deceduti per uso di stupefacenti legato all’uso dell’eroina. Le
domande a cui rispondere però sarebbero altre, come: da
dove viene? chi ci guadagna? quali sono le filiere che portando
l’eroina nelle strade delle nostre città? che
ruolo può avere una tendenza del genere nella situazione sociale
odierna?, e non certo la
criminalizzazione delle giovani generazioni negli anni della loro
formazione. Come scrive un giornale locale, gli studenti hanno
programmato il corteo «con tappe
davanti agli istituti con l’intenzione di fermarsi in ognuna di
queste per alcuni minuti al fine di comunicare anche a studenti che
hanno scelto di non partecipare, professori e dirigenti scolastici,
le proprie istanze». Un’importante
presa di coscienza per fare sentire la propria voce, oltre l’abbaio
indiscriminato delle forze dell’ordine.portando, come detto, i cani antidroga direttamente nelle aule e aumentando la tensione tra i banchi degli istituti.
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