Il programma sociale della giunta "progressista" di Milano del manager Beppe Sala
riqualificare i quartieri vuol dire dare soldi pubblici alle fondazioni private che tramite progetti del cosiddetto housing sociale buttano fuori i poveri e far spazio ai ricchi
Il sindaco di Milano Beppe Sala, ex commissario unico e amministratore delegato di Expo
Bando Periferie 2015, Ministra Bonetti: ‘sbloccati 300 milioni’
Bando Periferie 2015, l’iter riparte dopo uno stallo lungo due anni
Il Governo punta a sottoscrivere le convenzioni con i Comuni entro il 2022. Il programma è affidato alla ministra per la Famiglia e le Pari Opportunità Elena Bonetti
07/02/2020 - Il Governo concede altri tre anni di tempo per l’avvio degli interventi finanziati dal
Bando Periferie 2015 e affida il ‘caso’ al Dipartimento per la Famiglia e le Pari Opportunità.
Qualche giorno fa è stato pubblicato il Dpcm 20 gennaio 2020 che dispone che il Capo Dipartimento per le pari opportunità e gli Enti responsabili dei progetti vincitori del Bando sottoscrivano le convenzioni per il finanziamento e la realizzazione dei progetti entro il 31 dicembre 2022 (il bando fissava questa scadenza al 31 luglio 2017).
Il Dpcm 20 gennaio 2020 modifica il Dpcm del 6 giugno 2017, ovvero il decreto con il quale era stata pubblicata la graduatoria dei progetti da inserire nel Piano nazionale per la riqualificazione sociale e culturale delle aree urbane degradate.
Bando Periferie 2015, Ministra Bonetti: ‘sbloccati 300 milioni’
La questione passa, dunque, nelle mani della ministra per la Famiglia e le Pari Opportunità, Elena Bonetti, che ha dichiarato: “destiniamo risorse ad un progetto importante, nato dall’intuizione dell’utilità di recuperare il patrimonio edilizio esistente, senza consumo di territorio, e rivitalizzare luoghi di incontro e di socialità, sul quale continuiamo a credere ed investire”.
“Lo facciamo - ha continuato Bonetti - in una necessaria sinergia con i comuni, che significa alleanza di competenze nel Paese per mettersi al servizio di tutti i cittadini. È un provvedimento con il quale vogliamo affermare anche un modo diverso di guardare ai territori e di interpretarli: non si tratta di ‘periferie sociali’ ma di ‘luoghi di umanità’ ovvero il centro del nostro essere sociale e comunità”.
Bando Periferie 2015, la storia
La Legge di Stabilità 2015 ha istituito il Fondo per la riqualificazione delle aree urbane degradate con una dotazione iniziale di 200 milioni di euro per favorire le operazioni di ‘rammendo’ utili ad evitare fenomeni di violenza e devianza sociale. Nel Bando pubblicato a ottobre 2015 la cifra è scesa a 194.138.500 euro. Le risorse sono state poi ulteriormente ridotte fino a 78 milioni di euro.
I Comuni hanno risposto inviando 870 progetti di riqualificazione e la commissione ne ha ritenuti finanziabili 451. Nel giugno 2017 è stata pubblicata la graduatoria: i 78 milioni di euro sono bastati per finanziare solo 46 progetti sul totale di 451.
Al fine di finanziare i progetti dal numero 47 in avanti, fino alla copertura di tutti quelli presentati dai Comuni del Mezzogiorno, nell’agosto 2017 sono stati assegnati 90 milioni di euro (20 milioni per ciascuno degli anni dal 2018 al 2021 e 10 milioni per il 2022 a valere sul Fondo Sviluppo e Coesione). Lo stanziamento complessivo, a metà del 2017, ammontava a 168 milioni di euro.
La Legge di Bilancio 2018 ha incrementato la dotazione per il Piano, aggiungendo 5,4 milioni di euro per il 2018 e 97,3 milioni di euro di euro per il 2019.
Ad oggi quindi, il totale dei fondi assegnati al Piano nazionale per la riqualificazione sociale e culturale delle aree urbane degradate è pari a circa 270 milioni di euro.
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