Comitato lavoratori delle campagne
Nel Gran ghetto di Rignano, dopo l'incendio che la notte del 3 dicembre aveva distrutto le abitazioni di moltissime persone, la protezione civile aveva allestito a fine gennaio 25 tende per far fronte all’ ”emergenza”. Solo qualche settimana dopo però, a causa delle forti folate di vento, le tende erano state spazzate via lasciando nuovamente le persone senza un posto dove stare. Era allora stato annunciato dalla Prefettura, sempre come risposta emergenziale, l’allestimento di vari container nello stesso luogo, che sarebbero dovuti arrivare nella giornata di ieri. Non solo i container non si sono ancora visti, ma, come molti testimoni ci confermano, chi da questa situazione vuole trarci vantaggio non ha perso tempo a farsi avanti. Sembra infatti che l’USB, attraverso i suoi delegati che vivono al Gran Ghetto, stia ponendo come condizione d’accesso ai container il pagamento obbligatorio della tessera al costo di 60 euro. Chi non paga la tessera, non potrà essere registrato nelle liste di chi avrà accesso ai container. Se ancora ce ne fosse bisogno, questa è l'ennesima riprova dei gravi danni che quest’organizzazione continua a causare alla vita delle persone, continuando, come ha già fatto molte altre volte in passato, a lucrare sulle tragedie e dimostrando spudoratamente la connivenza con quelle stesse istituzioni, a livello regionale e nazionale, che in altre sedi critica apertamente.
Questa squallida vicenda fa il pari con ciò che, nelle stesse settimane, è accaduto e sta accadendo a Casa Sankara, in zona San Severo. Decine di container montati ad agosto 2019, con tanto di intervento e inaugurazione in pompa magna da parte del presidente della regione, restano ad oggi vuoti. La situazione risulta paradossale se si considera chi già vive a Casa Sankara è costretto a rimanere lì accanto in tende fatiscenti e marciscenti. Negli ultimi giorni di pioggia e freddo queste persone, alle quali viene impedito di spostarsi nei container perché a dire dei gestori del campo questi sono riservati alle persone che arriveranno dall'Arena (in realtà il motivo principale è che, nonostante siano stati inaugurati ad Agosto, i container sono ancora sprovvisti di allaccio elettrico) hanno mostrato a chi gestisce la struttura la loro rabbia e la loro esasperazione davanti a questa situazione. E’ l’ennesimo abuso arbitrario e feroce da parte dei responsabili dell’associazione Ghetto Out, che allo stesso tempo, in modo subdolo, hanno prima cercato di convincere con privilegi e contentini chi all’Arena fa la lotta ad andare a vivere lì, e poi, dopo l’ennesimo fermo rifiuto da parte di questi ultimi, sono tornati a minacciare aggressivamente.
Non ci stancheremo mai di ripeterlo: nelle tende e nei container ci vada a vivere chi le ha volute!
Basta strumentalizzazioni, basta approfittare delle tragedie per il proprio profitto. La nostra lotta vi travolgerà!
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