Corrispondenza dalla Tunisia - https://tunisieresistant.wordpress.com/author/tunisieresistant/
Lo scorso 29 agosto le autorità italiane hanno arrestato il pescatore Chemseddine ed il suo equipaggio al largo di Lampedusa per aver soccorso e salvato dal naufragio 14 vite umane (tra cui alcuni bambini). L’accusa è quella di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.
I 14 migranti sono stati subito rimpatriati negando loro il diritto di poter fare richiesta d’asilo, invece Chemseddine ed altri 5 pescatori del suo equipaggio sono tuttora detenuti nel carcere di Agrigento.
Ieri mattina ha avuto luogo un sit-in di fronte l’Ambasciata italiana a Tunisi per chiederne l’immediata liberazione, ben 3 pullmann di manifestanti sono arrivati da Zarzis, la città originaria dei
pescatori, che dista ben 550 kilometri dalla capitale.
pescatori, che dista ben 550 kilometri dalla capitale.
D’altronde gli abitanti di Zarzis hanno dato prova negli
ultimi mesi di essere all’avanguardia nella difesa del diritto dei migranti
dagli attacchi razzisti e xenofobi da parte dei neofascisti italiani ed europei
quando riuscirono a respingere l’attracco della nave fascista C-Star
Per questo alla notizia dell’arresto di Chamseddine e dei 5
pescatori dell’equipaggio vi è stata un’immediata mobilitazione per esigerne
l’immediata liberazione. Una mobilitazione contro la scellerata e meticolosa
applicazione di Frontex da parte del governo fascio-populista italiano che
dovrà sicuramente continuare fino al raggiungimento dell’obiettivo.
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