Questi cosiddetti "musei" che rivendicano le guerre imperiali
del fascismo, vanno chiuse e i proprietari denunciate per
apologia del fascismo.
Mantova: i temi degli studenti finiscono al concorso del
"Museo Giovani Fascisti"
del fascismo, vanno chiuse e i proprietari denunciate per
apologia del fascismo.
Mantova: i temi degli studenti finiscono al concorso del
"Museo Giovani Fascisti"
Molti
i genitori ignari, il preside: "Ne abbiamo parlato per giorni in
classe, non siamo tenuti a informare le famiglie"
di
LUCIA LANDONI
Peccato che le famiglie dei
ragazzi non ne fossero state informate e che solo a pochi giorni
dalla premiazione - in programma domenica 2 settembre - i genitori
dei vincitori abbiano appreso della
partecipazione dei loro figli al concorso e ne siano rimasti indignati.
partecipazione dei loro figli al concorso e ne siano rimasti indignati.
Le
loro proteste, raccolte dalla Gazzetta di Mantova, non preoccupano
però Roberto Archi, dirigente scolastico dell'Istituto comprensivo
"Luisa Levi", di cui l'Alberti fa parte: "La scuola
non è tenuta a informare le famiglie di tutti i concorsi a cui
partecipa, anche perché sono almeno cento all'anno.
Questo nello
specifico è un concorso nazionale dedicato all'amor patrio,
argomento trattato dagli insegnanti in classe con i ragazzi per
almeno dieci giorni prima di assegnare il tema. Evidentemente gli
studenti non ne hanno parlato a casa - spiega il preside, che il 1°
settembre lascerà l'incarico per andare in pensione - La classe
docente è libera di fare le sue valutazioni culturali, che nulla
hanno a che vedere con la politica, per decidere a quali iniziative
aderire. Abbiamo già partecipato in passato a quella della Piccola
Caprera. Questa volta uno dei nostri alunni ha vinto e quindi la
segreteria del concorso ci ha avvisato. Noi abbiamo a nostra volta
avvertito la famiglia ed è nato il caso. Ma è già successo altre
volte negli anni scorsi che dei genitori, saputo del premio, non
abbiano mandato i figli a ritirarlo. In quel caso, gli organizzatori
spedivano comunque a casa una bandiera tricolore e la cosa finiva
lì".
Dal
canto suo Antonio Vignola, presidente della Piccola Caprera, conferma
che "ci è già capitato che i vincitori non siano intervenuti
alla cerimonia di premiazione, ma noi non obblighiamo nessuno a
partecipare. Ci limitiamo a diffondere il bando nelle scuole. E il
concorso non ha finalità di apologia, né di propaganda".
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