Strage nel Foggiano, USB: mercoledì 8 sciopero dei braccianti e marcia dei berretti rossi da San Severo a Foggia
Nazionale,
06/08/2018 11:14
Centinaia di braccianti delle campagne
del Foggiano si sono riuniti in assemblea con l’Unione Sindacale di Base
domenica sera nell’ex ghetto di Rignano e hanno deciso di proclamare
uno sciopero per l’intera giornata di mercoledì 8 agosto, in memoria dei
quattro compagni di lavoro morti sabato 4 sulla provinciale 105 mentre
tornavano dai campi e per rivendicare diritti e dignità.
Lo sciopero sarà accompagnato da una marcia che prenderà il via alle 8 del mattino da Torretta
Antonacci (ex ghetto di Rignano), nel comune di San Severo, e si concluderà davanti alla prefettura di Foggia. Sarà la marcia dei berretti rossi, come i cappellini che i quattro braccianti morti e i quattro feriti sabato indossavano nei campi per proteggersi dal solleone mentre si spaccavano la schiena per raccogliere pomodori alla vergognosa paga di un euro al quintale.
Cappellini che USB e Rete Iside avevano distribuito
ai braccianti come segno di vicinanza e di solidarietà in un processo di
sindacalizzazione che richiama alla memoria le battaglie di Giuseppe Di
Vittorio per i diritti dei lavoratori agricoli.
Perché questo erano i quattro nostri compagni morti: lavoratori agricoli, indipendentemente dal colore della pelle. Braccianti, giovani e giovanissimi: Amadou Balde (Guinea Bissau) aveva 20 anni; Aladjie Ceesay (Gambia) 23; Moussa Kande (Guinea Bissau) 27; Ali Dembele (Mali), il più vecchio, 30.
Perché questo erano i quattro nostri compagni morti: lavoratori agricoli, indipendentemente dal colore della pelle. Braccianti, giovani e giovanissimi: Amadou Balde (Guinea Bissau) aveva 20 anni; Aladjie Ceesay (Gambia) 23; Moussa Kande (Guinea Bissau) 27; Ali Dembele (Mali), il più vecchio, 30.
Morti sulla strada provinciale 105 tra Ascoli
Satriano e Castelluccio dei Sauri a causa di un infortunio in itinere,
che come tale va riconosciuto, come stabilito dall’Inail.
“È questa la nostra battaglia – ribadisce Aboubakar Soumahoro, del coordinamento lavoratori agricoli USB – la tutela dei lavoratori e la rivendicazione dei loro diritti, negati in Puglia come in Calabria, in Piemonte o nel Lazio. Per questi diritti si batteva Soumaila Sacko, ucciso nella piana di Gioia Tauro il 2 giugno scorso, per questi diritti combattevano i braccianti morti sabato, organizzandosi per sfuggire alla schiavitù del caporalato e alle vessazioni dei cosiddetti imprenditori agricoli. Saremo al fianco dei lavoratori dei campi, lo saremo il 22 settembre presentando proprio a Foggia la piattaforma e il programma di lotta USB sul lavoro agricolo”.
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