Comunicato del Coordinamento Napoli Palestina sulla Freedom Flotilla
La marina dell’esercito di occupazione israeliano ha sequestrato la seconda nave della Freedom Flotilla, denominata “Freedom” (La Libertà), mentre tentava di forzare l'assedio della striscia di Gaza, dirottandola nel porto israeliano di Ashdod e arrestando i 12 attivisti internazionali che erano a bordo. Ora sono in attesa di essere sottoposti ad interrogatorio e rimpatriati. Lo stesso destino era
toccato domenica scorsa alla nave “Al Adwa” (Il Ritorno), anche essa bloccata, dirottata alla volta del porto di Ashdod. I suoi 22 attivisti a bordo sono stati per giunta picchiati, malmenati e torturati, quindi arrestati e rimpatriati. Entrambe le imbarcazioni sono state bloccate illegittimamente in acque internazionali ed è stato loro impedito di continuare la rotta e quindi di soccorrere la popolazione palestinese di Gaza sottoposta da 12 anni ad un assedio illegale da parte delle autorità israeliane.
Il Coordinamento Napoli Palestina ritiene che il sequestro delle navi
della Freedom Flotilla da parte della marina dell’esercito di
occupazione israeliano sia un atto pirateria che rientra nel contesto
del terrorismo di stato organizzato e praticato da Israele.
Abbiamo sostenuto e sostieniamo l’iniziativa della Freedom Flotilla e la solidarietà internazionale, che hanno sfidato tutte le minacce sioniste e i pericoli del viaggio e hanno insistito nell'adempiere al dovere umanitario e morale di sostenere il popolo gazawi e di fare pressione per porre fine all'assedio di occupazione imposto da ormai 12 anni.
Infine, sottolineamo che il nuovo crimine sionista contro la flottiglia della libertà e della solidarietà internazionale è un insulto alla comunità internazionale e una flagrante violazione di tutte le leggi e norme umanitarie. E pertanto chiediamo la messa al bando, da parte dei popoli del mondo e delle istituzioni internazionali, dello stato di Israele e della politica di apartheid operata dal suo governo
Abbiamo sostenuto e sostieniamo l’iniziativa della Freedom Flotilla e la solidarietà internazionale, che hanno sfidato tutte le minacce sioniste e i pericoli del viaggio e hanno insistito nell'adempiere al dovere umanitario e morale di sostenere il popolo gazawi e di fare pressione per porre fine all'assedio di occupazione imposto da ormai 12 anni.
Infine, sottolineamo che il nuovo crimine sionista contro la flottiglia della libertà e della solidarietà internazionale è un insulto alla comunità internazionale e una flagrante violazione di tutte le leggi e norme umanitarie. E pertanto chiediamo la messa al bando, da parte dei popoli del mondo e delle istituzioni internazionali, dello stato di Israele e della politica di apartheid operata dal suo governo
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