Ennesimo
atto intimidatorio nei confronti di Dante De Angelis, macchinista di
Roma Termini e Rappresentante dei lavoratori alla sicurezza (Rls) in
ferrovia.
Il responsabile nazionale del servizio Intercity, suo “datore di lavoro” si è presentato, …insieme ad altri “quadri”, il 19 e il 25 luglio, a due treni Intercity che Dante era in procinto di guidare, per farlo scendere, distogliendolo dalla sua mansione di macchinista con la
motivazione che non indossava la divisa regolamentare!
Un vero e proprio pretesto!
Una vera e propria persecuzione!
L’alto dirigente chiama anche la Polfer, che interviene con un’azione preordinata, con atti e frasi minacciosi e intimidatori, causando ritardo alla partenza dei treni.
Conosciamo il suo impegno rispetto a tanti disastri ferroviari avvenuti (o mancati solo per buona sorte), per la sicurezza del trasporto collettivo, e sui numerosi infortuni mortali di ferrovieri e lavoratori delle ditte in appalto.
Per due volte Dante è stato licenziato e reintegrato: licenziamenti che non lo hanno scoraggiato. Sappiamo delle sanzioni disciplinari, dei giorni di sospensione che gli sono stati comminati per la sua determinata e intransigente difesa della sicurezza, dei diritti e della dignità dei colleghi.
Se continua la difesa della sicurezza, dei diritti e della dignità dei lavoratori e delle lavoratrici, anche la repressione si manifesta e colpisce.
SOLIDARIETA’ al NOSTRO COLLEGA DANTE DE ANGELIS!
NO ALLA REPRESSIONE AZIENDALE!
Il responsabile nazionale del servizio Intercity, suo “datore di lavoro” si è presentato, …insieme ad altri “quadri”, il 19 e il 25 luglio, a due treni Intercity che Dante era in procinto di guidare, per farlo scendere, distogliendolo dalla sua mansione di macchinista con la
motivazione che non indossava la divisa regolamentare!
Un vero e proprio pretesto!
Una vera e propria persecuzione!
L’alto dirigente chiama anche la Polfer, che interviene con un’azione preordinata, con atti e frasi minacciosi e intimidatori, causando ritardo alla partenza dei treni.
Conosciamo il suo impegno rispetto a tanti disastri ferroviari avvenuti (o mancati solo per buona sorte), per la sicurezza del trasporto collettivo, e sui numerosi infortuni mortali di ferrovieri e lavoratori delle ditte in appalto.
Per due volte Dante è stato licenziato e reintegrato: licenziamenti che non lo hanno scoraggiato. Sappiamo delle sanzioni disciplinari, dei giorni di sospensione che gli sono stati comminati per la sua determinata e intransigente difesa della sicurezza, dei diritti e della dignità dei colleghi.
Se continua la difesa della sicurezza, dei diritti e della dignità dei lavoratori e delle lavoratrici, anche la repressione si manifesta e colpisce.
SOLIDARIETA’ al NOSTRO COLLEGA DANTE DE ANGELIS!
NO ALLA REPRESSIONE AZIENDALE!
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