Quattro
braccianti sono morti ed altre 4 sono rimasti feriti nello scontro tra
un furgone chiuso con a bordo otto extracomunitari che avevano finito di
lavorare nei campi ed un tir carico di pomodori. Le vittime erano
impegnate nella raccolta di pomodori. Tre extracomunitari - si è appreso
- sono morti sul colpo ed un quarto è morto in ospedale. Sono cittadini
nordafricani. Due giovanissimi, avrebbero circa 20 anni, sono della
Guinea Bissau e del Gambia. Altre quattro persone sono ricoverate in
prognosi riservata. Nessuno di loro aveva con sé documenti Una quinta
persona, a quanto sembra si tratta del conducente del tir, è rimasta
ferita ma non in modo grave.
Pare che a bordo del furgone vi
fossero complessivamente otto persone: quattro sono morte e le altre
quattro tutte in gravissime condizioni. Pare che viaggiassero ammassate,
neanche sedute nel furgone.
Nell'impatto
il carico di pomodori - che veniva trasportato in numerosi cestelli blu
- si è rovesciato sull'asfalto. La cabina dove si trovava il conducente
del tir si è ribaltata in un campo e il furgone bianco che trasportava i
braccianti nell'impatto è diventato un groviglio di lamiere.
La Procura di Foggia ha aperto un'inchiesta per accertare, tra l'altro, se gli otto immigrati fossero vittime del caporalato.
MALEDETTI!
E' ormai da anni che i lavoratori braccianti immigrati che lavorano e
vivono nel foggiano denunciano le condizioni bestiali in cui sono
costretti a lavorare e a vivere, che denunciano lo sfruttamento dei padroni e padroncini delle campagne che li costringono a lavorare a pochi
euro al giorno e per tante, troppe ore. Sono che denunciano la rapina
dei caporali sulla miseria di soldi che ricevono, i ricatti, le minacce.
Sono
anni che denunciano le condizioni disumane in cui sono costretti a
vivere nei campi; ma anche i vari tentativi di sgombero con la violenza,
senza una prospettiva di alloggi che permettano loro di poter continuare a
lavorare, o poter viaggiare senza il ricatto dei caporali.
Sono anni che protestano, lottano per contratti, documenti.
Sono
anni che si organizzano, con l'aiuto solo di realtà solidali come,
proprio nel foggiano, "Campagne in lotta" - (e non certo dei sindacati
confederali che ora fanno le lacrime da coccodrillo, come la Cisl) - ma
sono anche anni che gli vengono sbattute le porte in faccia da Prefetti,
Comuni, questure, che riservano loro invece che soluzioni, denunce,
repressione, sgomberi, quando si ribellano.
Ora tutti denunciano. Ma questa è un'altra strage annunciata!
Lo
Slai cobas per il sindacato di classe, i migranti autorganizzati di
Taranto esprimono tutto il loro dolore e la solidarietà con i migranti,
le famiglie dei migranti morti/uccisi, e il loro impegno a portare
avanti con più determinazione la lotta.
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