Abbiamo bloccato la strada e abbiamo così ottenuto un incontro con il
sindaco. Al comune abbiamo presentato un documento in cui abbiamo
scritto le nostre richieste: casa e documenti per tutti, basta con le
tendopoli e che tutti i nostri diritti in materia di salute e lavoro
vengano rispettati. Abbiamo anche ribadito che non vogliamo più
repressione da parte delle forze dell’ordine contro di noi e contro chi
ci sta vicino.

Il sindaco, come ogni volta, ha evitato di dare risposte chiare e ha
affermato di non essere il responsabile della baraccopoli, ma alla
domanda “e di chi è quindi la responsabilità?” ha risposto “Non lo so”.
È chiaro che anche se noi siamo gli abitanti e i lavoratori di questo
posto sono altri che decidono sulle nostre vite. Le parole del sindaco
hanno riconfermato la certezza di uno sgombero imminente senza peró
volerci dare i tempi né tantomeno le alternative abitative che stanno
preparando. Ha anche negato la possibilità per chi vive in baraccopoli
di avere la carta d’identità, un diritto che dovrebbe essere di tutti.
Andremo avanti fino alla fine!
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