lunedì 9 aprile 2018

pc 9 aprile - OCCUPATA LA STAZIONE DI BRIANCON DA MIGRANTI E VOLONTARI

da LA REPUBBLICA PIEMONTE - TORINO

Migranti, frontiera Italia-Francia sempre più calda: occupata la stazione di Briançon

Stranieri e volontari si "insediano" nella piccola struttura: "Non c'è altra scelta per accogliere degnamente gli esuli, lo Stato non si assume le sue responsabilità"

Il sotto-chiesa occupato  a Clavière il 25 marzo, oggi la stazione di Briançon, appena oltre il confine con la Francia.  La frontiera alpina tra Val di Susa e Hautes-Alpes diventa sempre più calda. Domenica sera un gruppo di migranti, insieme con i volontari che gestiscono il centro solidale a pochi metri dalla stazione, hanno occupato gli spazi della “gare de Briançon". «Non c'è altra scelta per accogliere degnamente gli esuli - dicono i volontari che assistono i migranti - Lo Stato non prende le sue responsabilità mentre il rifugio solidale a Briançon è sovraccarico». Domenica c’erano 110 persone al centro gestito da Tous Migrants. Nella vecchia caserma, concessa ai volontari dal Comune, ci sono 22 posti. Una cinquantina di persone sono arrivate in serata, tutte insieme, ed è allora che è scattata l’occupazione con un tam tam sui social. «Appello ai volontari per portare materassi, coperte e cibo alla stazione -  si legge nell’appello - L’occupazione serve per affrontare l’afflusso di persone al rifugio solidale che ha ormai superato i limiti di accoglienza». Attualmente nella stazione sono presenti circa 150 persone.

Da ieri sera davanti alla stazione è comparso uno striscione «Gare occupée. Soutien aux exilés». Lo spazio occupato è stato rinominato «Chez Guillaume», sullo stile  dello spazio occupato il 25 marzo a Clavière quando alcune decine di persone si erano radunate sul piazzale dell’ultimo paese prima del confine con la Francia da dove i migranti tentano la traversata attraverso i sentieri innevati e le piste da sci. «Chez Jesus» è il nome scelto per il salone del sottochiesa che i migranti, assieme agli attivisti italiani e francesi, hanno occupato senza l’autorizzazione di don Aldo, il prete di Clavière.

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