mercoledì 11 aprile 2018

pc 11 aprile - Brasile: L’incarcerazione di Lula è un altro passo del colpo di stato controrivoluzionario in corso nel paese


Riportiamo la posizione dei compagni del giornale rivoluzionario A Nova Democracia

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Brasile: L’incarcerazione di Luiz Inàcio è un altro passo del colpo di stato controrivoluzionario in corso nel paese
Editoriale A Nova Democracia
07 aprile 2018
Proseguendo con gli abusi della Corte Suprema contro le disposizioni dell'articolo 5 della Costituzione, che garantisce la presunzione di innocenza fino a quando il processo è "passato in giudicato", il giudice Sergio Moro ha decretato l'arresto di Luiz Inacio, dandogli il tempo di presentarsi a Curitiba entro le 17:00 di questo venerdì, 6 aprile.

Mai nella storia del Brasile è stato dato a un giudice tanto potere di quanto ne goda il giudice Moro. Questo è il prodotto della crisi di decomposizione del vecchio stato brasiliano in cui i gruppi di potere delle frazioni delle classi dominanti reazionarie approfondiscono la loro lotta per il controllo e l'egemonia della macchina dello Stato e, per colui che detiene più potere, imporre la propria volontà, violando il proprio quadro costituzionale come "stato di diritto democratico".
In questo vecchio Stato di grandi borghesi e latifondisti al servizio dell'imperialismo, principalmente Yankee (stato burocratico e marcio), il suo sistema politico basato sulla farsa elettorale, i suoi partiti e i politici assaltano le casse pubbliche come loro modus operandi. Cioè, la corruzione è una pratica diffusa che comprende tutti gli agenti di questo sistema politico. Perciò, la tanto decantata difesa e la conformità costituzionale diventa tabula rasa quando si condanna senza prove schiaccianti dei crimini che accusano l'ex presidente Luiz Inacio.
Fa parte della storia politica brasiliana il vecchio adagio "per gli amici, tutto; per gli indifferenti, la legge; per i nemici, i rigori della legge."
Con la demoralizzazione di tutte le istituzioni del vecchio Stato e gli alti comandi delle forze armate che vanno assumendo il ruolo di "salvatori della democrazia" ("democrazia" disprezzata dalle stesse classi dominanti), la Corte Suprema, nelle udienze tenute sotto la minaccia delle baionette, ha negato l’habeas corpus presentata dalla difesa degli imputati, dimostrando un totale smascheramento della falsa indipendenza e separazione dei tre poteri, se non sottomissione e servilismo di questa "egregia" corte dagli alti stivali.
Questo atteggiamento in questo momento rende chiaro, ancora una volta, l'asservimento del vecchio stato brasiliano e dei suoi agenti alle imposizioni dell'imperialismo degli Stati Uniti e della sfilza dei reazionari che, pateticamente, vedono lo spettro del comunismo nel PT, solo perché un giorno, molto lontano, è stato di sinistra.
Per un partito, e un governo di turno che ha dato tutto ai latifondisti, ai banchieri, alla grande borghesia e all'imperialismo, e al popolo ha dato l'elemosina assistenzialista e ingannevole della "borsa famiglia", ricevere questo “apprezzamento”, oltre che triste ironia, è la prova del fallimento delle illusioni dell'opportunismo che presiede allo sfruttamento e all'oppressione del popolo da parte di questo stato vecchio e genocida.
Questo evento, in flagrante violazione dello stesso quadro costituzionale messa in atto dalle classi dominanti reazionarie, si somma al vile assassinio dell’assessora Marielle, all'intervento militare a Rio de Janeiro, ai massacri dei poveri nelle città e dei contadini come parte del colpo di stato controrivoluzionario preventivo contro l'inevitabile e violenta ribellione delle masse contro questo sistema marcio di sfruttamento e di oppressione del popolo e di sottomissione della nazione all'imperialismo, principalmente Yankee, e ai suoi servi.

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