Riportiamo la posizione dei compagni del giornale rivoluzionario A Nova Democracia
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Brasile: L’incarcerazione di Luiz Inàcio è un altro passo del colpo di stato controrivoluzionario in corso nel
paese
Editoriale A Nova Democracia
07 aprile 2018
Proseguendo con gli abusi della
Corte Suprema contro le disposizioni dell'articolo 5 della Costituzione, che
garantisce la presunzione di innocenza fino a quando il processo è "passato
in giudicato", il giudice Sergio Moro ha decretato l'arresto di Luiz
Inacio, dandogli il tempo di presentarsi a Curitiba entro le 17:00 di questo
venerdì, 6 aprile.
Mai nella storia del Brasile è
stato dato a un giudice tanto potere di quanto ne goda il giudice Moro. Questo
è il prodotto della crisi di decomposizione del vecchio stato brasiliano in cui
i gruppi di potere delle frazioni delle classi dominanti reazionarie approfondiscono
la loro lotta per il controllo e l'egemonia della macchina dello Stato e, per
colui che detiene più potere, imporre la propria volontà, violando il proprio
quadro costituzionale come "stato di diritto democratico".
In questo vecchio Stato di grandi
borghesi e latifondisti al servizio dell'imperialismo, principalmente Yankee
(stato burocratico e marcio), il suo sistema politico basato sulla farsa
elettorale, i suoi partiti e i politici assaltano le casse pubbliche come loro
modus operandi. Cioè, la corruzione è una pratica diffusa che comprende tutti
gli agenti di questo sistema politico. Perciò, la tanto decantata difesa e la
conformità costituzionale diventa tabula rasa quando si condanna senza prove
schiaccianti dei crimini che accusano l'ex presidente Luiz Inacio.
Fa parte della storia politica
brasiliana il vecchio adagio "per gli amici, tutto; per gli indifferenti,
la legge; per i nemici, i rigori della legge."
Con la demoralizzazione di tutte
le istituzioni del vecchio Stato e gli alti comandi delle forze armate che
vanno assumendo il ruolo di "salvatori della democrazia"
("democrazia" disprezzata dalle stesse classi dominanti), la Corte
Suprema, nelle udienze tenute sotto la minaccia delle baionette, ha negato l’habeas
corpus presentata dalla difesa degli imputati, dimostrando un totale
smascheramento della falsa indipendenza e separazione dei tre poteri, se non
sottomissione e servilismo di questa "egregia" corte dagli alti
stivali.
Questo atteggiamento in questo
momento rende chiaro, ancora una volta, l'asservimento del vecchio stato
brasiliano e dei suoi agenti alle imposizioni dell'imperialismo degli Stati
Uniti e della sfilza dei reazionari che, pateticamente, vedono lo spettro del
comunismo nel PT, solo perché un giorno, molto lontano, è stato di sinistra.
Per un partito, e un governo di
turno che ha dato tutto ai latifondisti, ai banchieri, alla grande borghesia e
all'imperialismo, e al popolo ha dato l'elemosina assistenzialista e
ingannevole della "borsa famiglia", ricevere questo “apprezzamento”,
oltre che triste ironia, è la prova del fallimento delle illusioni
dell'opportunismo che presiede allo sfruttamento e all'oppressione del popolo
da parte di questo stato vecchio e genocida.
Questo evento, in flagrante
violazione dello stesso quadro costituzionale messa in atto dalle classi
dominanti reazionarie, si somma al vile assassinio dell’assessora Marielle, all'intervento
militare a Rio de Janeiro, ai massacri dei poveri nelle città e dei contadini
come parte del colpo di stato controrivoluzionario preventivo contro
l'inevitabile e violenta ribellione delle masse contro questo sistema marcio di
sfruttamento e di oppressione del popolo e di sottomissione della nazione
all'imperialismo, principalmente Yankee, e ai suoi servi.
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