martedì 26 maggio 2015

pc 26 maggio - India - Convention a Delhi: ESIGIAMO LA LIBERAZIONE IMMEDIATA DEL DR G N SAIBABA!

Report della convention contro il silenzio della democrazia e la criminalizzazione del dissenso
Comunicato
Delhi, 23 maggio 2015

A poco più di un anno dal sequestro e arresto del Dr. GN Saibaba, poeti, intellettuali, artisti, docenti, studenti, attivisti, si sono riuniti al Hindi Bhawan di Nuova Delhi nella Convention contro il silenzio della democrazia e la criminalizzazione del dissenso. L’incontro è stato organizzato in solidarietà con GN Saibaba, professore associato di inglese al Ram Lal Anand College della Delhi University e noto attivista per i diritti umani. Il Dr. Saibaba, persona con il 90% disabilità fisica, proveniente da ambiente sociale disagiato, è stato in prima linea nei movimenti democratici in tutto il subcontinente. Dal suo arresto a oggi, il Dr. Saibaba è stato tenuto in condizioni da tortura in una cella “anda” della prigione centrale di Nagpur. Gli sono negate quasi tutte le strutture fondamentali per la sopravvivenza in carcere di una persona nella sua situazione. La convention ha voluto denunciare le condizioni in carcere del Dr Saibaba e il trattamento che gli è riservato, esigendo la sua liberazione immediata.

Tra gli interventi,quello del presidente del Comitato per la difesa e la liberazione del Dr GN Saibaba, Prof. G Haragopal ha indicato che il segno distintivo della democrazia è la protezione delle idee e sta ai partiti politici l’onere di garantirla. In quanto, ha detto: “Il dissenso o un’idea impopolare
possono non essere importanti oggi, ma rivelarsi decisivi per i posteri”.
Amit Bhattacharya, professore di storia alla Jadavpur University ha denunciato che, “quando ci sono sforzi per limitare la solidarietà per un periodo di tempo così lungo, le stesse leggi sono utilizzate allo scopo di giustificare questi tentativi”.
Un attivista dei diritti civili del West Bengal, Sujato Bhadro, ha affermato, “Il sistema giudiziario sta proteggendo la prassi di dichiarare reato qualsiasi pensiero antagonista alle istituzioni esistenti".
Amit Bhaduri, professore Emerito della JNU, ha sottolineato che “la classe dirigente pensa che certe idee non dovrebbero esistere. È l’ora che riconosciamo e diciamo apertamente che il nostro silenzio dà legittimità al quel tipo di sistema che imprigiona persone come il dottor Saibaba”.
KJ Mukherjee, professore alla JNU, ha sottolineato la necessità di andare oltre i nostri ambiti, consueti e sicuri, per portare questa lotta per i nostri diritti nei centri dello scontro.
Nandita Narain, la presidente dell’associazione dei docenti delle Università di Delhi (DUTA), ha detto: “Non vi è alcuna giustificazione per il suo arresto e la sua detenzione, che non è niente di meno che tortura e umiliazioni fisiche e mentali con cui si accaniscono su di lui. Quali che siano le sue idee, dobbiamo rendere merito al suo coraggio. E un valore da alimentare tra tutti i giovani che sono tra di noi”.
Il Prof. N Raghuram della Indraprashta University ha sottolineato che “la nostra libertà risiede in persone come il dottor Saibaba. Questa è la ragione più importante per lottare per lui e per il cambiamento sociale”.

L’attivista culturale e direttore della rivista Vidrohi, Sudhir Dhawale, assolto e scarcerato poco dopo l’arresto del Dr. Saibaba, ha dichiarato che “quando tutto un paese vive nel timore di essere incarcerato per la libertà di pensiero, dobbiamo ammettere che il fascismo bussa alla nostra porta”.
L’attivista politico Kavita Krishnan ha affermato che questa lotta per liberare tutti i prigionieri politici è una lotta che facciamo per noi stessi.
Malem Ningthouja ha segnalato il nesso tra questa idea di democrazia, le leggi e la pretesa di proteggere la sicurezza e lo sviluppo nazionale. Ha sottolineato il paradosso di uno Stato che sostiene di essere una democrazia e incarcera le voci democratiche.
Il Prof. Jatinder Singh della Panjabi University ha sottolineato l’importanza del dissenso. Se lo vediamo come una fiamma, allora è una fiamma che occorre mantenere accesa.
Il noto regista Sanjay Kak ha spiegato che questo è per noi il momento di trasformare le difficoltà in opportunità, mentre facciamo pressione per la liberazione del Dr Saibaba, possiamo parlare con più persone di quelle situazioni che lui denunciava e che hanno portato al suo arresto.

Rebecca Mammona John, avvocato anziano presso la Corte Suprema, ha sottolineato che: “la magistratura è complice, legata a doppio filo alle istituzioni dominanti, nel garantire a queste che, quando politicamente conveniente, i diritti fondamentali dei detenuti vengano negati”.
Arundhati Roy ha affermato che il dottor Saibaba si trova oggi in carcere perché troppo efficace era la sua denuncia della Operazione Green Hunt, scatenata dallo stato. Ha detto: “Quando tutte le istituzioni che il denaro può comprare sono scatenate contro il popolo di questo paese, sta a noi capire come operano queste forze e combatterle”. Ha espresso la sua solidarietà a larga parte della sinistra e detto che è ora di unirsi non solo per rilascio del Dr Saibaba, ma anche nella lotta contro lo sfruttamento delle grandi aziende che lo hanno mandato in carcere.

Ci sono stati interventi di molti altri poeti, attivisti culturali, organizzazioni, docenti, tra cui i giornalisti Panini Anand, Abhishek Srivastava e Manisha Sethi della JTSA, N Sachin della Delhi University, Animesh della IFTU, Jeevan Chandra del FRD, Madhu Chopra, Pankaj Tyagi e altri. I partecipanti hanno approvato all’unanimità la seguente risoluzione.

Risoluzione approvata al Hindi Bhavan il 23 maggio 2015

Mentre il Dr GN Saibaba, professore associato di inglese al Ram Lal Anand College dell’Università di Delhi, rientrava da una sessione di esami nella sua casa nel campus universitario, la Polizia del Maharashtra ha intercettato la sua auto e lo sequestrato senza rispettare alcuna procedura stabilita dalla legge nazionale. In seguito ha rivelato che il Dr Saibaba è accusato secondo le sezioni 13, 18, 20, 38 e 39 del Unlawful Activities (Prevention) Act, 1967. Il Dr Saibaba, persona disabile al 90% proveniente da ambiente sociale disagiato, è stato in prima linea nei movimenti democratici in tutto il subcontinente e ha fatto sentire alta la sua la voce contro l’oppressione e lo sfruttamento dei più poveri tra i poveri da parte della macchina dello Stato, legato a doppio filo alle grandi aziende di tutto il mondo.
Fin dal suo arresto, il dottor Saibaba è detenuto in una delle famigerate celle “anda” del carcere di centrale di Nagpur. Gli sono negate quasi tutte le esigenze fondamentali, compresa l’assistenza medica necessaria alla sua sopravvivenza. Perfino il sovrintendente carcerario della prigione centrale di Nagpur lo ammette in una sua dichiarazione depositata presso la Corte Distrettuale di Gadchiroli, Maharashtra, l’11 maggio 2015.
È un prigioniero con disabilità al 90%, sofferente di cuore, di deformità dello scheletro, problemi neurologici, calcoli renali e della cistifellea, che richiede costante assistenza e trattamenti specialistici.
Se il Dr Saibaba non riceve immediata assistenza medica qualificata, la sua stessa sopravvivenza è in pericolo. Imprigionare una persona disabile al 90% è di per sé illegale per violazione delle garanzie stabilite dal codice di procedura penale, dal Persons with Disabilities Act, e dalle Convenzioni ONU. In questa situazione, il rigetto dell’istanza di libertà su cauzione non è altro che un tentativo di esecuzione extragiudiziale.
In questo contesto, oggi, 23 Maggio 2015, noi riuniti qui alla Hindi Bhavan di New Delhi per la “Convention contro il silenzio della democrazia e la criminalizzazione del dissenso”, decidiamo all’unanimità che porteremo avanti la nostra lotta fino a quando il Dr GN Saibaba sarà rilasciato. Facciamo appello a tutte le organizzazioni e singoli democratici a unirsi a noi nella nostra lotta.

ESIGIAMO LA LIBERAZIONE IMMEDIATA DEL DR G N SAIBABA!

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