Sabato ventitre maggio, Alessandria è il teatro di un pomeriggio di
mobilitazione contro il Terzo Valico ferroviario dei Giovi: in particolare
contro le previste cave di Cascina Bolla e Cascina Clara; l'appuntamento è alle
ore 15:00, sulla centralissima piazza della Libertà, e precisamente davanti al
palazzo comunale.
diverse centinaie alla fine i presenti; tra essi, notano: i comitati
No Tav-Terzo Valico del Basso Piemonte; i Comitati di Base della val Bormida; i
No Tav Torino e Cintura; le sezioni locali delle associazioni Medicina
Democratica e Legambiente; alcuni cittadini di Casale Monferrato, facilmente
individuabili per le bandiere legate al collo con su scritto "Eternit:
Giustizia".
Sul piazzale, dove è montato un gazebo che offre gadgets e pubblicistica del
movimento, sono anche presenti - pur senza alcun segno che ne distingua la
provenienza ideologica - militanti delle istanze locali di alcune organizzazioni
politiche: Laboratorio Sociale; Laboratorio anarchico PerlaNera; Partito
Comunista dei Lavoratori; Partito Comunista d'Italia; Rifondazione Comunista;
Proletari Comunisti.
Alle ore 15:45 si interrompe la musica diffusa dal sound system, montato su
un furgoncino bianco, per dare spazio alla voce di Claudio Sanita, esponente del
Laboratorio Sociale e leader del movimento che si oppone alla costruzione della
nuova linea ad alta capacità ferroviaria ad alta capacità Genova Fegino-Rivalta
Scrivia.
Questi lamenta che "la Giunta - a differenza di quanto promesso in campagna
elettorale - ha deciso, senza consultare nessuno, di autorizzare le cave per il
Terzo Valico che stanno avvelenando gli abitanti dei quartieri di Spinetta
Marengo e del Cristo"; la proposta che avanza, in questa che è la terza giornata
in nove mesi dedicata al tema, è che "la sindaco (la sedicente democratica Maria
Rita Rossa, n.d.r.) scriva, al più tardi lunedì, una lettera alla Regione
Piemonte nella quale dichiara l'indisponibilità, da parte della città, ad
ospitare le cave di stoccaggio dello smarino proveniente dai cantieri".
Alle ore 16:00, finalmente, il corteo - che nel frattempo ha raggiunto il
migliaio di unità - si mette in movimento: in testa, dietro il sound system, si
trova lo striscione "Giù le mani dalla nostra terra", firmato dal Movimento No
Tav-Terzo Valico, seguito da quello dei Comitati di Base della val Bormida "No
al Terzo Valico. No alle discariche di Sezzadio"; alla coda del serpentone si
posizionano invece i torinesi con il drappo nero "Torino e cintura sarà dura",
preceduti da due finte bare grigie con cartelli che recitano, rispettivamente:
"Alessandria" e "Spinetta".
La manifestazione si snoda
per il centro della città, passa davanti alla stazione ferroviaria, e si
conclude nella stessa piazza da dove era partita, tra la soddisfazione degli
organizzatori per i quali "non era affatto scontato raggiungere un tal numero di
partecipanti".
Bosio (Al), 24 maggio 2015
Stefano Ghio -
Proletari Comunisti Alessandria/Genova
Nessun commento:
Posta un commento