Lo avevano licenziato perché si era offerto come
"perito di parte" dei familiari delle vittime della strage di Viareggio.
Poi le Fs gli avavenao proposto una "transazione": ti riassumiamo se
lasci perdere. Ma lui non ha firmato: si andrà a processo.
La lettera inviata da Riccardo a famiiari, macchinisti, strutture di movimento.
"Ho preferito non barattare la mia dignità con il reintegro al lavoro": Riccardo Antonini non ha firmato l'accordo di conciliazione proposto da Ferrovie dello Stato e continua la vertenza contro Mauro Moretti che ne aveva disposto il licenziamento due anni fa, per aver sostenuto come consulente tecnico, nell'incidente probatorio del processo sulla strage di Viareggio, uno dei familiari delle 32 vittime e la Cgil. Già fissata la prossima udienza: l'11 marzo alle 10, al tribunale di Lucca.
"Era un accordo al ribasso – ha spiegato Antonini – il mio licenziamento veniva convertito in due sospensioni da 10 giorni ciascuna; in cambio, dovevo ammettere di aver tenuto un comportamento grave e offensivo nei confronti di Moretti. Non me la sono sentita". I fatti si riferivano sia alla consulenza gratuita sia alle critiche rivolte da Antonini all'Ad di Fs, durante una manifestazione del Pd a Genova.
Ha ammesso di aver trascorso la notte in bianco, Antonini, riflettendo su quella proposta che per alcuni versi ricorda l'accordo offerto (e accettato) da Dante De Angelis, altro ferroviere licenziato per aver criticato la sicurezza della circolazione ferroviaria.
“Non me la sono sentita di barattare la mia dignità per 20 mila euro – ha dichiarato – non so se ho sbagliato ma questa è la mia decisione e sono convinto di quello che ho fatto. Partirò in posizione di svantaggio, al processo, perché ho rifiutato la conciliazione. Vedremo a chi daranno ragione i fatti”.
Già fissata la prossima udienza, in cui il processo entrerà nel vivo: l'11 marzo alle 10, al tribunale di Lucca, sfileranno davanti al giudice Luigi Nannipieri testimoni di Fs e Antonini. Poi si andrà a sentenza.
da QuiVersilia.it
La lettera inviata da Riccardo a famiiari, macchinisti, strutture di movimento.
"Ho preferito non barattare la mia dignità con il reintegro al lavoro": Riccardo Antonini non ha firmato l'accordo di conciliazione proposto da Ferrovie dello Stato e continua la vertenza contro Mauro Moretti che ne aveva disposto il licenziamento due anni fa, per aver sostenuto come consulente tecnico, nell'incidente probatorio del processo sulla strage di Viareggio, uno dei familiari delle 32 vittime e la Cgil. Già fissata la prossima udienza: l'11 marzo alle 10, al tribunale di Lucca.
"Era un accordo al ribasso – ha spiegato Antonini – il mio licenziamento veniva convertito in due sospensioni da 10 giorni ciascuna; in cambio, dovevo ammettere di aver tenuto un comportamento grave e offensivo nei confronti di Moretti. Non me la sono sentita". I fatti si riferivano sia alla consulenza gratuita sia alle critiche rivolte da Antonini all'Ad di Fs, durante una manifestazione del Pd a Genova.
Ha ammesso di aver trascorso la notte in bianco, Antonini, riflettendo su quella proposta che per alcuni versi ricorda l'accordo offerto (e accettato) da Dante De Angelis, altro ferroviere licenziato per aver criticato la sicurezza della circolazione ferroviaria.
“Non me la sono sentita di barattare la mia dignità per 20 mila euro – ha dichiarato – non so se ho sbagliato ma questa è la mia decisione e sono convinto di quello che ho fatto. Partirò in posizione di svantaggio, al processo, perché ho rifiutato la conciliazione. Vedremo a chi daranno ragione i fatti”.
Già fissata la prossima udienza, in cui il processo entrerà nel vivo: l'11 marzo alle 10, al tribunale di Lucca, sfileranno davanti al giudice Luigi Nannipieri testimoni di Fs e Antonini. Poi si andrà a sentenza.
da QuiVersilia.it
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