in una citta e in una fabbrica militarizzata
Ferrante Ilva impone i suoi diktat, e governo, istituzioni, sindacali confederali vanno a ruota e non a difesa degli operai e masse popolari.
Si prepara un nuovo decreto o un 'Lodo' – che potremmo
chiamare: “Vendola Palombella, Ferrante” – al solo scopo di
permettere a Riva di recuperare il miliardo dalle merci sequestrate,
legando a questo il pagamento degli stipendi. Come se Riva fosse un
'poveretto' che non può attingere da altri suoi fondi.
NULLA
viene detto sul rientro immediato dei cassintegrati e l'azienda
mantiene la pesante minaccia/ricatto di altra massiccia
cassintegrazione - fino a 8mila (dice la stampa) e/o addirittura
chiusura fabbriche del gruppo; quando il sequestro riguarda solo le
merci passate e il decreto Aia già permette di produrne di nuove e
di venderle.
Lo Slai cobas è da
giorni per:
SCIOPERO
GENERALE DI TUTTI GLI OPERAI DELL'ILVA, qualunque sia
l'organizzazione sindacale di appartenenza, E MOBILITAZIONE UNITARIA
DI OPERAI E MASSE POPOLARI, CON BLOCCO DELLA FABBRICA E DELLA CITTA'
perchè siamo in una emergenza generale che tocca tutti, operai e
cittadini.
Per imporre a
padroni, governo e Stato:
*
Il rientro dei cassintegrati e nessuna nuova cassintegrazione
*
il pagamento garantito degli stipendi per tutta la durata della messa
a norma
*
l'accelerazione della messa a norma della fabbrica, oltre la stessa
Aia insufficiente, innanzitutto coi soldi di padron Riva,
requisendone fondi e beni, ma anche coi soldi dello Stato che ha
gestito la fabbrica prima di Riva
*
un piano reale per la bonifica della città, con molti altri soldi da
mettere anche da parte dello Stato per salvaguardare la salute e
risarcire le masse cittadine danneggiate a partire dai Tamburi.
Contro
il fronte padronale/governativo che vede uniti tutti, istituzioni,
sindacati confederali, partiti, gli operai hanno bisogno di costruire
nella lotta il LORO FRONTE.
Prima
di tutto unendosi
al loro interno,
impedendo qualsiasi divisione tra operai in cigs area a freddo e
operai al lavoro area a caldo.
Costruendo
insieme l'organizzazione alternativa di classe ai
sindacati confederali, superando protagonismo di sigle e
spontaneismi.
Gli operai hanno poi bisogno di non essere soli, operai e masse popolari di Taranto si devono unire – non contrapporsi come vogliono certi ambientalisti - per difendere lavoro e salute.
Gli operai hanno poi bisogno di non essere soli, operai e masse popolari di Taranto si devono unire – non contrapporsi come vogliono certi ambientalisti - per difendere lavoro e salute.
via Rintone,
22 Taranto – T/F 0994792086 segui il blog
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