Fra i presenti anche moltissimi giovani vicini ai centri sociali. Si è alzato anche un piccolo cartello con la scritta No-Tav. Un altro cartello inneggiava alla rivoluzione. Per ricordare Gallinari sono intervenuti Paroli (che ha tenuto un’orazione) e alcuni giovani, che hanno letto le poesie di Sante Notarnicola. La bara è stata poi salutata - al momento in cui è stata portata fuori dalla camera ardente per il trasporto nel cimitero - con i pugni alzati.
A Prospero Gallinari. La rivoluzione è un fiore che non muore
Galera (di Sante Notarnicola)
Là, dov’era più umido / fecero un fosso enorme / e nella roccia scavarono / nicchie e le sbarrarono
alzarono poi garitte e torrioni / e ci misero dei soldati, a guardia
ci fecero indossare la casacca / e ci chiamarono delinquenti
Là, dov’era più umido / fecero un fosso enorme / e nella roccia scavarono / nicchie e le sbarrarono
alzarono poi garitte e torrioni / e ci misero dei soldati, a guardia
ci fecero indossare la casacca / e ci chiamarono delinquenti
infine / vollero sbarrare il cielo
…non ci riuscirono del tuttoaltissimi / guardiamo i gabbiani che volano.Favignana 1 giugno 1973
…non ci riuscirono del tuttoaltissimi / guardiamo i gabbiani che volano.Favignana 1 giugno 1973
Ieri pomeriggio si sono tenuti i funerali di Prospero Gallinari.
Malgrado la neve ed il gelo, mille persone sono giunte a Reggio Emilia per rendere l'ultimo saluto a Prospero. Ed è un po' sorprendente. Mille persone a salutare un "terrorista", uno di quelli "cattivissimi", degli spietati e senza cuore. Uno di quelli da eliminare senza pietà......
A distanza di molti anni dai fatti è il tempo di dire la verità. Che si apprezzi o meno il loro progetto, è un fatto storicamente accertato che ai militanti delle Brigate Rosse è stato fatto di tutto. Sono stati uccisi mentre dormivano, mentre camminavano per strada, sono stati feriti gravemente, torturati nelle questure, massacrati di botte nelle carceri, condannati a decenni di galera in regime speciale - e alcuni sono ancora dentro mentre nel nostro paese chi uccide, ruba miliardi, avvelena territori può candidarsi e continuare le proprie attività...
I militanti delle BR sono stati perseguitati, costretti all'umiliante pentimento, le loro famiglie e i loro avvocati sono stati controllati, schedati, denunciati, gli è stato fatto il vuoto intorno. li si è fatti passare per pazzi, come degli esaltati senza scrupoli, dei fanatici senza alcuno scopo se non un cieco odio ideologico.
Ogni memoria storica è stata cancellata: è stato rimosso il contesto, quella straordinaria stagione di lotte che dal 1968 al 1980 attraversò il paese, portando ad avanzamenti in termini di diritti e di condizioni di vita senza alcun precedente nella storia umana. E' stata cancellata un'intera generazione che con generosità, passione, intelligenza e con tutti i limiti che l'umanità si porta appresso, aveva lottato per una trasformazione radicale, per un mondo più giusto.
Le forze dell'ordine, gli apparati di stato, i dirigenti del PCI, tutti i reazionari e i borghesi hanno voluto - attraverso la demonizzazione delle BR - esorcizzare la Rivoluzione, far dimenticare la forza che le classi oppresse erano riuscite a raggiungere, instillare la divisione nel movimento, far abbandonare l'idea di una rivoluzione ancora e sempre possibile.....
,,,,, Qualcun altro, invece, è riuscito a rimanere fedele alla sua gioventù, ha saputo custodire quell'amore per l'umanità che lo aveva spinto - in tempi niente affatto gentili - a prendere le armi e lottare contro uno Stato che sta sempre dalla parte dei padroni, del Vaticano, delle organizzazioni mafiose, uno Stato che sostiene guerre e sfruttamento e che negli anni '70 era pronto a tornare al fascismo, pur di fermare l'avanzata proletaria.
Prospero Gallinari era uno di quelli che ce l'aveva fatta, che non aveva smesso di parlare, che con grande accortezza, moralità e dignità aveva continuato a dire il vero, volando così alto che nessun pennivendolo stipendiato dai padroni ha mai potuto colpirlo.
Hanno sicuramente tentato di infamarlo, tanto che nessuno di loro si è interrogato sulla presenza di tanti giovani tra le mille persone arrivate ieri a Reggio Emilia per salutare Prospero. Giovani che non hanno avuto alcuna esperienza della lotta armata. Che in quegli anni nemmeno c'erano. Che, però, evidentemente, sentono un qualche legame con le persone in cui quella storia si incarna. Non per forza la condivisione del progetto delle BR (ma di qualcosa di più ampio e profondo.
Forse, per poterlo comprendere davvero, senza scadere nei molteplici "perché" individuali delle presenze ai funerali, bisognerebbe andare un pò a ritroso, ripensare a cosa sono stati gli anni in cui le BR minacciavano il potere dello stato insieme ad un movimento formato da migliaia e migliaia di militanti che si pose l'obiettivo e cercò di dotarsi anche degli strumenti per la presa del potere. Bisognerebbe fare i conti con quella pagina di storia collettiva, smettere di pensare ai brigatisti come a pochi pazzi sganciati dalla realtà (la pagina autobiografica sulle cure che Prospero ebbe in ospedale da parte di compagni dell'organizzazione dice più di litri di inchiostro) o come dei sanguinari assassini. Allora forse potremmo capire il perché di quella presenza di giovani oggi. E' un lavoro che spetta nel nostro piccolo a noi, perché al 'nemico' non interessa davvero comprendere e soprattutto far comprendere. Gli bastano la repressione e la galera, i tabù, la dietrologia, le teorie del complotto. E' a noi che tutto ciò va un pò stretto. Siamo noi a dover capire...
dal sito del collettivo autorganizzato di Napoli
Nessun commento:
Posta un commento