COMUNICATO DELLO SLAI COBAS per il sindacato di classe
La
riunione straordinaria del governo non ha risolto nessuno dei problemi su cui
sono mobilitati gli operai dell'Ilva e che sono all'attenzione di tutte le
masse popolari di Taranto. Essa ha confermato
l'applicazione dell'Aia, che è
comprensiva della disponibilità e commercializzazine dei prodotti da parte
dell'Ilva compreso quelli sequestrati dalla magistratura; ha parlato di un
nuovo decreto di cui
non si vede ancora il contenuto e la natura; ha parlato
di garanzia di pagamento degli stipendi; NULLA ha detto sul rientro immediato
dei cassintegrati.
Le decisioni del governo hanno trovato l'immediato
appoggio di tutti i partiti parlamentari, dei rappresentanti delle
istituzioni locali e dei sindacati confederali.
Ma l'azienda è
immediatamente intervenuta per ribadire che senza dissequestro non pagherà
gli stipendi a febbraio e ha convocato per questa mattina i sindacati
confederali a Roma dove sarebbero attese
decisioni ulteriormente gravi
dell'azienda, soprattutto in materia di occupazione.
Gli operai
dell'Ilva, le masse popolari di Taranto e lo Slai cobas per il sindacato di classe con loro, non
condividono le decisioni del governo, sono contro la posizione ancora più
grave che va assumendo padron Riva e Ferrante e fin dai giorni scorsi abbiamo
affermato che ci vuole lo
*SCIOPERO GENERALE DEGLI OPERAI DELL'ILVA e la
MOBILITAZIONE UNITARIA
DEGLI OPERAI E DELLE MASSE POPOLARI CITTADINI, CON
BLOCCO DELLA FABBRICA
E DELLA CITTA' per imporre a padroni, governo e Stato:
* 'immediata messa a norma della fabbrica, innanzitutto coi soldi
di padron Riva, requisendone fondi e beni, mantenimento in fabbrica di
tutti gli operai, con il rientro degli attuali cig, la garanzia del
salario,
un piano reale per la bonifica della città, con molti, molti altri
soldi da mettere da parte dello Stato per salvaguardare la salute e
risarcire le masse cittadine danneggiate a partire dal quartiere
Tamburi.
La strada indicata dallo Slai cobas è l'unica all'altezza della
guerra in atto di Riva e governo e dell'emergenza in corso. La Fim ha
realizzato uno sciopero aziendalista. Uilm e Fiom sono con il governo e non
pongono con forza il problema immediato del rientro
dei cassintegrati.
L'Usb lancia "scioperi ad oltranza" che al di là di
venerdì scorso consistono in bandiere propagandistiche con parole d'ordini non adeguate allo
scontro con Riva/Governo/Stato in corso.
I lavoratori hanno bisogno in
questo momento di forza, unità su basi di classe e scontro frontale di massa
in unità con le masse popolari tarantine.
Lo Slai cobas denuncia la
gravità della presenza visibile e massiccia ai cancelli della fabbrica di
polizia e carabinieri e la permanente presenza all'interno della fabbrica
della Digos.
Essa ha il chiaro scopo di intimidire e reprimere le lotte
dei lavoratori, le loro libere organizzazioni e le avanguardie
operaie.
Non siamo e non vogliamo uno Stato di polizia ma piena libertà
di lottare per il lavoro e la salute. Chiediamo quindi al Questore e
al Prefetto di ritirare immediatamente la polizia e i carabinieri
dalla fabbrica.
Chiediamo ai lavoratori, e alle organizzazioni sindacali -
tutte - di unirsi a questa richiesta e promuovere le opportune iniziative
per affermare i diritti e la libertà di lotta dei lavoratori.
MARTEDI'
DALLE 15 IN POI ALLE PORTINERIE DELL'ILVA SONO PROMOSSI
INCONTRI CON GLI
OPERAI, PER INFORMAZIONI E DECISIONI SULLE INIZIATIVE
DA CONDURRE IN FABBRICA
E IN OCCASIONE DELLA VENUTA DIEL MIN. CLINI E DEI GARANTI.
In caso
venga annunciato nell'incontro di questa mattina ulteriore cassintegrazione e
attacco ai salari, la risposta operaia deve essere immediata a partire dalla
giornata di domani, martedì.
*SLAI COBAS per il sindacato di classe
Ilva**
**slaicobasta@gmail.com -
3475301704 - 0994792086*
Taranto
21.1.2013
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