giovedì 22 settembre 2011

pc 22 settembre - con la rivolta degli immigrati di Lampedusa !

Gli immigrati a Lampedusa hanno dato vita ad una giusta rivolta, e non tanto per le loro condizioni materiali inaccettabili quanto per la decisioni del governo, sostenuta da tutti i partiti dell'opposizione e cavalcata in senso reazionario, di espellerli, di ricacciarli, nonostante è fin troppo evidente che questi immigrati fanno parte dell'ondata accentuata dalla guerra imperialista in Libia, e quindi rientrano comunque nella tutela internazionale in qualità di profughi, tutela che richiederebbe un permesso temporaneo come quello ottenuto dai ventimila tunisini nell'aprile scorso.
Questo diritto viene negato. E chi è scampato alla morte dai barconi viene ora cinicamente e criminalmente “ributtato in mare”, rimandato in Tunisia dove il governo succeduto a Ben Alì non tutela le masse tunisine e fa lo stesso commercio con i governi imperialisti, e quindi col nostro governo, nell'accettare la politica dell'espulsione e delle deportazioni.
La rivolta a Lampedusa è quindi un atto di civiltà, un grido di rabbia e di dolore che deve essere raccolto e sostenuto.
Invece assistiamo al fatto che polizia e settori razzisti e sottosviluppati di idee e di pratiche di estrema destra hanno risposto a questa rivolta con l'aggressione e la violenza, con spingere e fiancheggiare gli sbirri a fare il loro sporco mestiere, come le immagini dei video dimostrano in maniera inequivocabile.
Certo tra chi è protagonista di atti di rabbia contro gli immigrati vi è anche gente esasperata ed irretita dall'azione del governo, dentro una condizione economica e sociale e di vivibilità di estremo disagio; ma questa condizione è provocata dal governo che tiene bloccati gli immigrati a Lampedusa in condizioni disumane, di inciviltà perchè non vuole risolvere la loro situazione riconoscendo i loro diritti. E' quindi grave e inaccettabile che questa situazione, invece di tradursi nella lotta contro il governo insieme agli immigrati, si manifesta in crimini di stampo razzista verso di essi.
E' assolutamente necessario fare qualcosa contro tutto questo. Ma un buon fare è anche creato da un dire, dal far sentire la propria voce.
I compagni siciliani, il movimento devono schierarsi nettamente contro i “topi di fogna” di Lampedusa e costruire solidarietà e contrasto su ogni atto di aggressione e violenza, attacco ai diritti contro gli immigrati.

proletari comunisti
ro.red@libero.it

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