CUstica, il tribunale di Palermo:
"Fu missile o quasi collisione""Tutti gli elementi provano che vi sia stato un intercettamento da parte di due caccia di un velivolo militare precedentemente nascostosi nella scia del Dc9". Le motivazioni della sentenza di risarcimento ai famigliari esclude dunque la presenza a bordo di una bomba
E' escluso che vi fosse una bomba a bordo del Dc9 Itavia che il 27 giugno 1980 si inabissò nei mari di Ustica è escluso. Si è trattato di un incidente, causato o da un missile lanciato da due caccia contro un aereo militare nascosto oppure di una collisione fra il velivolo nascosto e lo stesso Dc9. Lo scrivono i giudici del Tribunale di Palermo nella sentenza con cui condanna i ministeri di Difesa e Trasporti al risarcimento dei famigliari delle vittime.
BONFIETTI "Ora risposta alle rogatorie"
"Tutti gli elementi considerati consentono di ritenere provato che l'incidente occorso al Dc9 si sia verificato a causa di un intercettamento realizzato da parte di due caccia, che nella parte finale della rotta del Dc9 viaggiavano parallelamente ad esso, di un velivolo militare precedentemente nascostosi nella scia del Dc9 al fine di non essere rilevato dai radar, quale diretta conseguenza dell'esplosione di un missile lanciato dagli aerei inseguitori contro l'aereo nascosto oppure di una quasi collisione verificatasi tra l'aereo nascosto ed il Dc9".
(21 settembre 2011)
Stragi, i parenti delle vittime denunciano
"I nostri sforzi vanificati dal governo"Il gruppo che riunisce tutte associazioni delle vittime (da piazza Fontana fino a via dei Georgofili) accusa l'esecutivo sulla vicenda di Ustica: "Non si fa carico delle rogatorie e continua a rinviare l'applicazione della nuova legge sul segreto di Stato"
La sentenza emessa dal tribunale civile di Palermo nei giorni scorsi, che ha condannato lo Stato a risarcire per danni un gruppo di parenti delle vittime della strage di Ustica, "ha un grande valore" per i parenti delle vittime. I quali, tuttavia, si sentono "fiaccati" dal governo nella loro ricerca della verità, e denunciano il comportamento "colpevole" del sottosegretario Carlo Giovanardi "che ha preannunciato ricorso contro la sentenza, evidentemente d'intesa con il governo". Lo sostiene in una nota l'Unione vittime per stragi (che riunisce le associazioni delle stragi di Piazza Fontana, piazza della Loggia, treno Italicus, stazione di Bologna, Rapido 904 e via dei Georgofili, a Firenze).
"L'Unione - si legge - stigmatizza il comportamento del governo che, anziché farsi carico del buon esito delle rogatorie internazionali riguardanti la strage di Ustica, e impegnarsi nel rendere operativa la nuova legge sul segreto di stato, promulgata all'inizio del 2007 e tutt'ora priva dei decreti applicativi, sembra cercare in tutti i modi di fiaccare la volontà dei familiari delle vittime nella loro legittima ricerca della verità". Lo dimostrano "la mancata partecipazione alla manifestazione per il 31esimo anniversario della strage alla stazione di Bologna del 2 agosto 1980, la denuncia per vilipendio inviata
dal coordinatore del Pdl Fabio Garagnani al presidente dell'Unione familiari vittime per stragi Paolo Bolognesi, per la sua insistente richiesta di giustizia, chiedendo che con il segreto di stato, non si coprano i mandanti delle stragi, e la mancata applicazione della legge 206/04 che costringe i familiari a defatiganti iter per farla applicare completamente".
"I morti delle stragi terroristiche e l'impunità per le stesse reclamano ben altra attenzione da parte degli organi governativi - concludono i familiari delle vittime -. Nel caso specifico di Ustica, è evidente come non vi sia il necessario impegno governativo nell'azione diplomatica per pretendere le necessarie risposte alle rogatorie internazionali ancora inevase".
(19 settembre 2011)
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