venerdì 4 marzo 2011
pc quotidiano 4 marzo - 5000 a Napoli in corteo il 1 marzo
Come in moltissime città d'Italia, anche a Napoli siamo scesi in piazza in questa giornata di mobilitazione dei migranti e per i migranti. un Primo Marzo dedicato a Noureddine Addane, l’ambulante tunisino di Palermo morto a fine febbraio dopo essersi dato fuoco per protesta contro la persecuzione dei vigili, ed alla solidarietà con le popolazioni del Nord Africa in rivolta.
Partecipatissimo il corteo, partito alle 11 da P.zza Garibaldi e aperto dallo striscione "Nessun essere umano è illegale". Tanti e di diverse nazionalità i migranti che per un giorno si sono astenuti dal lavoro ed hanno voluto riempire con slogan e musica una piazza che vedeva schierati al loro fianco associazioni, centri sociali, collettivi studenteschi. Come l'hanno scorso, abbiamo chiesto l'abrogazione della Bossi-Fini, l'abrogazione del reato di clandestinità, la chiusura dei Cie, una regolarizzazione reale contro la sanatoria truffa, la tutela dei rifugiati, la fine delle espulsioni e dei respingimenti... Ancora una volta abbiamo insomma gridato il nostro NO al razzismo istituzionale, alle politiche di esclusione, allo sfruttamento del lavoro, alle violazioni dei diritti, ad un sistema sociale ed economico che opprime, anche se in forme diverse, sia "noi italiani" che "loro migranti".
Come studenti autorganizzati abbiamo infatti ricordato, sin dallo striscione, che per chi ci comanda e ci sfrutta siamo tutti "dannati della terra", ed abbiamo gridato forte: "tanti popoli, un'unica lotta!". Non si può - se si vuole mettere fine al razzismo, alle discriminazioni, alle ingiustizie - non essere i
nternazionalisti e anti-imperialisti, ricordare la lotta di chi, sia basco, curdo, palestinese, tunisino, egiziano o libico, si oppone ai disegni, alle torture, alle vessazioni, alla miseria imposta nel mondo da USA, Israele, Unione Europea... Non si può non fraternizzare con chi, combattendo per la propria libertà, e spesso per la propria vita, ci dà una lezione di dignità e resistenza!
Anche per questo abbiamo srotolato uno striscione di accusa contro i veri "nemici" di casa nostra, come la multinazionale ENI, che
affama e inquina i territori dove va a cercare profitto, e che sostiene nel mondo i peggiori dittatori ed assassini, ma gode dell'appoggio incondizionato dei nostri politici in nome dei "superiori interessi nazionali". Ed è anche per questo che abbiamo attaccato dei subvertising dove additavamo le resposabilità maggiori imprese italiane che fanno affari in Libia, quelle che prima hanno sostenuto Gheddafi, ed ora vogliono, magari attraverso un intervento "umanitario" della NATO, non farsi scippare da nessuno le loro sporche commesse...
Noi siamo a fianco dei migranti come siamo al fianco di ogni persona che lotta e che resiste contro questo sistema che produce solo miseria, devastazione ambientale e barbarie. Perché, come diceva uno dei più grandi rivoluzionari neri di tutti i tempi, Frantz Fanon, nei Dannati della Terra, "Se le condizioni di lavoro non sono modificate, ci vorranno dei secoli per umanizzare questo mondo reso bestiale dalle forze imperialiste"!
Il proletariato non ha nazione...nè colore!
dal sito del collettivo autorganizzato universitario
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