Dalle 5 del pomeriggio, cominciano ad arrivare al concentramento in piazzale Loreto, nello spazio che era diventato quasi un presidio permanente durante la lotta del popolo egiziano per la caduta di Moubarak, a segnare un'ideale continuità.
Molti si ritagliano uno spazio per la preghiera, infine si comincia ad organizzare il camion e si parte in corteo, in testa i migranti in stile “arabo” con il cassone del camion straripante di bambini ed adulti con le bandiere egiziane, libiche, palestinesi che scandiscono gli slogan, lungo via Padova non si ferma la denuncia del massacratore Gheddafi, l'informazione dei mass media occidentale carente, che non testimoniano di quanto avviene nei villaggi in cui vivono quasi esclusivamente donne, per la migrazione degli uomini, che spariscono, di cui non si sa più niente, dei corpi straziati delle armi. Di quale guerra civile parlano? E' il massacro di una popolazione quello che sta avvenendo. Forte la denuncia dell'impoverimento di intere popolazioni da parte di dittatori, che si appropriano delle ricchezze disponibili. E poi ci dite perchè non tornate nel vostro paese? denunciato il ruolo del governo italiano, chiamando il popolo italiano a solidarizzare con le giuste rivolte popolari
Ai margini, in tanti a seguire con attenzione, alcuni si uniscono al corteo.
Positivo lo stile di iniziative continue, inaugurate con la rivolta del popolo egiziano, che rappresentano un punto di riferimento per quanti vogliono manifestare solidarietà e lotta.
Prossimo appuntamento,da confermare, sabato prossimo, pur se in coincidenza con il carnevale ambrosiano, in S. Babila per dirigere verso il consolato libico,
Mi 5.3.11
circolo proletari comunisti Milano
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