L'AQUILA. Arriva nella zona rossa dell'Aquila, la parte della città ancora inagibile a causa del terremoto del 6 aprile 2009, la protesta degli studenti contro il Ddl Gelmini. Dopo aver partecipato a un sit-in in piazza Duomo, una delle poche aree agibili del centro, molti studenti della Facoltà di Lettere che hanno deciso di varcare le transenne e tornare a fare simbolicamente una lezione all'aperto davanti a Palazzo Camponeschi, uno degli edifici più lesionati. Intanto partono le occupazioni: prima fra tutte quella della facoltà di Scienze a Coppito.
La protesta nella facoltà pericolante. Davanti l'ingresso della vecchia Facoltà gli studenti hanno esposto lo stesso striscione "Contro la riforma salviamo l'Univaq" che due giorni fa era stato esposto sul tetto della sede provvisoria nel polo industriale di Bazzano, zona ovest della città, mentre alcuni giovani, hanno sfidato il rischio di entrare in una struttura pericolante per salire al piano superiore dell'edificio e appendere anche altri striscioni con scritto "L'Aquila monumento studentesco al Ddl" e "Università pericolante". "È questo il nostro modo", spiegano, "per dire anche dall'Aquila che questa riforma provocherà la morte del nostro sistema universitario". Alla mobilitazione, che al momento non ha registrato incidenti, sono intervenuti anche presidi di Facoltà, prorettori universitari e ricercatori.
Occupata la facoltà di Scienze. Contemporaneamente continuano le assemblee in tutte le Facoltà dell'Aquila. La prima facoltà ad essere occupata è quella di Scienza. "Questa facoltà decide all'unanimità di occupare la facoltà di Scienze, resteremo in assemblea permanente in attesa delle decisioni da Roma sul Ddl Gelmini", così, Megafono alla mano, un rappresentante degli studenti ha annunciato la decisione da parte degli studenti di Scienze di occupare la facoltà, nucleo centrale del polo didattico di Coppito. La decisione è stata votata nel corso di un'assemblea organizzativa che si è svolta nell'atrio della facoltà, alla presenza di almeno 200 studenti.
La protesta nella facoltà pericolante. Davanti l'ingresso della vecchia Facoltà gli studenti hanno esposto lo stesso striscione "Contro la riforma salviamo l'Univaq" che due giorni fa era stato esposto sul tetto della sede provvisoria nel polo industriale di Bazzano, zona ovest della città, mentre alcuni giovani, hanno sfidato il rischio di entrare in una struttura pericolante per salire al piano superiore dell'edificio e appendere anche altri striscioni con scritto "L'Aquila monumento studentesco al Ddl" e "Università pericolante". "È questo il nostro modo", spiegano, "per dire anche dall'Aquila che questa riforma provocherà la morte del nostro sistema universitario". Alla mobilitazione, che al momento non ha registrato incidenti, sono intervenuti anche presidi di Facoltà, prorettori universitari e ricercatori.
Occupata la facoltà di Scienze. Contemporaneamente continuano le assemblee in tutte le Facoltà dell'Aquila. La prima facoltà ad essere occupata è quella di Scienza. "Questa facoltà decide all'unanimità di occupare la facoltà di Scienze, resteremo in assemblea permanente in attesa delle decisioni da Roma sul Ddl Gelmini", così, Megafono alla mano, un rappresentante degli studenti ha annunciato la decisione da parte degli studenti di Scienze di occupare la facoltà, nucleo centrale del polo didattico di Coppito. La decisione è stata votata nel corso di un'assemblea organizzativa che si è svolta nell'atrio della facoltà, alla presenza di almeno 200 studenti.
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