lunedì 29 novembre 2010

pc quotidiano 29 novembre - Nella crisi... aumentano i profitti, diminuiscono i salari

Piangono miseria in mille modi i padroni e corrono a salvare le loro banche, Grecia prima, Irlanda adesso (e il resto arriverà), ma alla fine “colgono l’opportunità” della crisi per continuare a ristrutturare, riorganizzarsi ed arricchirsi sulla pelle delle masse popolari, e qua e là ammettono chiaramente che comunque i profitti ci saranno, e in Europa più che negli USA.

Mentre l’Istat (e sono cifre ufficiali e quindi sottostimati) conferma che i salari sono fermi - in realtà vanno indietro, perdono potere d’acquisto perché aumentano i prezzi delle merci (aumenta l’inflazione).

Dice l’Istat che i salari non aumentano "a causa dell'impatto molto limitato degli adeguamenti contrattuali osservati nel mese"… ecco a cosa servono i contratti nazionali della cui firma si vantano i sindacati di regime, nessuno escluso! A TENERE BASSI I SALARI! A GARANTIRE I PROFITTI DEI PADRONI!

E in aumento sono anche la cassa integrazione e la disoccupazione.

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In Europa profitti più alti che negli Usa

L'idea forte è che, dal punto di vista dei profitti, nel prossimo futuro il sistema Europa – almeno secondo la maggioranza dei gestori – andrà meglio dell'America. «Nell'area euro – sottolinea l'ultima Lettera mensile di Axa Investment Managers – gli industriali hanno rivisto al rialzo i piani di produzione nell'ultimo ottobre. Inoltre, globalmente, pensiamo che un tasso di crescita degli utili.

«Gli investimenti industriali e le materie prime – si legge nello studio di Hsbc - sono la nostra scelta nei settori di crescita, mentre pensiamo che le tlc e i finanziari diversificati siano sottovalutati».

Sole24ore 29/11/2010

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Istat

Lavoro, retribuzioni ferme a ottobre

Variazione nulla rispetto a settembre. Su base annua l'aumento è dell'1,5%, più basso dell'inflazione che torna in lieve crescita all'1,7%. Contratti: in attesa di rinnovo ce ne sono 41 per circa 4,9 milioni di dipendenti.

Sempre l'Istat fa notare che nel mese di ottobre l'indice è rimasto invariato "a causa dell'impatto molto limitato degli adeguamenti contrattuali osservati nel mese"…

Salgono i prezzi e aumentano i disoccupati

Ad ottobre accelera l'inflazione: i prezzi al consumo sono cresciuti dell'1,7% su base annua e dello 0,2 su base mensile. Lo comunica l'Istat nella stima provvisoria, aggiungendo che ci sono brutte notizie anche sul fronte dell'occupazione. Il tasso di disoccupazione maschile e' risultato uguale al 7,3%, in diminuzione di 0,2 punti percentuali rispetto ad agosto e di 0,1 punti percentuali rispetto a settembre 2009. Il tasso di disoccupazione femminile e' stato invece pari al 9,7%, in aumento sia rispetto ad agosto (+0,6 punti percentuali)

Gli aumenti congiunturali più significativi dell'indice per l'intera collettività si sono verificati per i capitoli Bevande alcoliche e tabacchi (+1,6%), Istruzione (+1%) e Servizi ricettivi e di ristorazione (+0,7%). Variazioni congiunturali negative si sono verificate nei capitoli Comunicazioni (-0,9%) e Trasporti (-0,1%).

fonte (www.rassegna.it)

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