giovedì 2 dicembre 2010

pc quotidiano 2 dicembre - Dalla torre di Via Imbonati

Dalla Torre di via Imbonati

Dopo quasi un mese Abdel e Marcelo sono scesi dalla Torre. Una decisione “forzata” da alcuni eventi: in primis le condizioni fisiche, in particolare di Abdel, deterioratesi con l'arrivo del freddo intenso di questi giorni; e, poi, la “necessità” di fare il punto della situazione e decidere il proseguo delle iniziative.
Ma, come Abdel e Marcelo hanno scritto nel loro comunicato di oggi, questa discesa non è la fine della lotta, ma, a partire dalla determinazione di chi è salito a 40 metri d'altezza, unite alla solidarietà che si è sviluppata in queste settimane, al fatto che il presidio sotto la Torre ha dato coraggio ad uscire e venire allo scoperto a molti immigrati, in maggioranza magrebini ed egiziani, ma non solo, che hanno gridato la loro ribellione contro la barbarie di questo governo.
Certo non sono state facili queste settimane perchè oltre all'ossessiva, arrogante, provocatoria presenza delle forze del disordine, il presidio è stato attraversato da falsi amici parolai “solidali”, i quali nei momenti in cui era davanti gli occhi di tutti la brutalità di questo governo, di questo Stato scagliato contro la civiltà delle richieste degli immigrati, hanno sbandierato parole quali “la nostra lotta deve essere pacifica” oppure come hanno fatto anche una piccola parte del comitato immigrati legati a Cgil e cisl, ma anche a rifondazione, che hanno portato via amplificazione e cucina da campo, mostrando il loro vero volto nel tentativo di dividere tra immigrati buoni e “pacifici” e immigrati “cattivi”. Ma tutto questo è stato respinto a partire da chi era salito sulla torre e ha messo in gioco, nel senso letterale del termine, la propria stessa vita, non per interessi personali, ma per interessi di tutti gli oppressi.
Oggi la situazione è questa: Abdel era stato male in mattinata e dopo estenuanti trattative era stato visitato da un medico poliziotto, che aveva constatato una grave forma di blocco renale. Se da un lato era necessario una immediata discesa di Abdel e il suo ricovero in ospedale, dall'altro ciò non era praticabile per il rischio di dover subire lo stesso trattamento dei dieci immigrati di Brescia espulsi. Un tira e molla in cui Abdel, fino all'ultimo, era determinato a non scendere, a costo della propria vita. Dopo una “trattativa”, di cui non si conoscono i particolari, Abdel è sceso ed è stato ricoverato all'ospedale Niguarda, e da ultime notizie giunte al presidio, sta bene. Alle 18 circa è stata la volta di Marcelo di lasciare “l'appartamento”, giustamente occupato in questo mese di lotta, accolto con un lunghissimo applauso, slogan, affetto, di una sessantina di immigrati e compagni italiani. In tanti volevano abbracciarlo ma questo è stato possibile, in maniera fugace, solo per la sua compagna. Poi, scortato da un esagerato dispiegamento di mezzi e uomini, due blindati-4/5 macchine digos e un'ambulanza, è stato portato anche lui al Niguarda.
Le prime decisioni ed iniziative sono: 1) il presidio non smobilita, almeno sino a giovedì della prossima settimana; 2) per sabato mattina dovrebbe esserci una manifestazione, a cui hanno aderito gli studenti, di cui nelle prossime ore uscirà comunicato; 3) la presenza di una rappresentante del Comitato Immigrati al presidio di sabato 4 dicembre a Paderno Dugnano, promossa dalla Rete Nazionale per la Sicurezza sui Posti di Lavoro, ad un mese dallo scoppio alla ureco; 4) il 7 dicembre presenza in Piazza della Scala, all'interno delle mobilitazioni di contestazione, che ogni anno sin dal lontano 1968, vedono lavoratori, studenti, associazioni, gridare il loro disprezzo alla ricca borghesia che va a teatro, mentre i lavoratori perdono il lavoro, ai giovani studenti, precari, viene rubato il futuro.
Ma riteniamo sia necessario che tutti quelli che in questi giorni sono stati solidali con gli immigrati, coerentemente, costruiscano piccole iniziative per allargare e costruire, come espresso dagli immigrati in lotta, quell'unità tra lavoratori-studenti-precari italiani e lavoratori-studenti- precari immigrati, per sconfiggere le politiche razziste di questo governo. Per questo riteniamo positiva l'iniziativa promossa dal c.o.a Transiti, in via Padova, contro le politiche repressive e razziste del governo e della giunta Moratti.
Nei prossimi giorni, come circolo, volantinaggi informativi in via Padova e luoghi di lavoro

proletari comunisti Milano
prolcom.mi@tiscali.it

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