lunedì 29 novembre 2010

pc quotidiano 29 novembre - Con gli studenti in lotta - cacciamo la Gelmini e tutto il governo

da: ateneinrivolta.org

29.nov Da Udine a Palermo: tutta Italia si prepara all'assedio. La diretta

Studenti, ricercatori e docenti pronti all´ultima sfida: bloccare il ddl Gelmini tra oggi e domani, quando la riforma verrà votata alla Camera.

PADOVA 15:40: STUDENTI SCIENZE POLITICHE PARTONO IN UN CORTEO INTERNO PER OCCUPARE QUESTA NOTTE. L'ASSEMBLEA DI SCIENZE HA DECISO DI OCCUPARE IL DIPARTIMENTO DI FISICA. anche Lettere, Psicologia hanno deciso di occupare

Roma 15:20STUDENTI SOCIOLOGIA BLOCCANO SALARIA E DANNO VITA A FLASHMOB

CERN di Ginevra Proseguirà almeno fino a domani la protesta degli studenti e ricercatori italiani che lavorano al Cern di Ginevra e che da stamani si trovano sul tetto dell'edificio: «Domani - ha annunciato il ricercatore Giacomo Ortona - seguiremo dal tetto il dibattito in Aula del ddl Gelmini e successivamente decideremo come proseguire la protesta». Al momento, i ricercatori e gli studenti si stanno attrezzando per trasportare sul tetto sedie, tavoli e computer: «Abbiamo intenzione di portare qui tutto il necessario e lavorare da questa postazione, fino a quando - ha detto il ricercatore - le rigide temperature lo permetteranno. La nostra protesta, comunque - ha concluso Ortona - andrà avanti».

FIRENZE 14:50 STUDENTI 'OCCUPANÒ SALA RETTORATO Nel corso del blitz, gli studenti hanno appeso due striscioni fuori dalle finestre dell'ateneo: 'strage di università in corsò e 'contro la militarizzazione delle facolta« le scritte. "chiediamo che venga affermato un principio fondamentale: la polizia non può entrare nell'Università, nè bloccarne l'accesso per gli studenti, come è accaduto giovedì scorso".

Chieti 14:45- Gli studenti dell'Ateneo D'Annunzio, da questo pomeriggio, occuperanno il Polo didattico di Lettere, in contemporanea con tutte le università d'Italia, per protestare contro il ddl Gelmini. Gli studenti chiedono una sede di confronto «reale» per contribuire a riscrivere completamente una degna riforma universitaria, oltre al ritiro del DDL Gelmini

LECCE 14:37- Prosegue da parte di studenti la protesta contro il ddl Gelmini con l'occupazione della struttura universitaria 'Codacci Pisanellì dell'ateneo di Lecce, che ospita la segreteria studenti del polo umanistico e la presidenza di facoltà. L'attività didattica va avanti più o meno regolarmente, anche se talvolta in forme singolari. È il caso di una lezione di Sociologia della comunicazione, tenuta questa mattina in strada sulla rotatoria tra via Galasso e Brindisi.

Cassino 14:23 circa 50 studenti sono saliti sul tetto della struttura universitaria della Folcara e hanno appeso gli striscioni contro il Decreto Legge Gelmini. Il corteo di protesta è partito dalla facoltà universitaria di Ingegneria ed è arrivato fino alla principale struttura universitari di Cassino in via Sant'Angelo.

PADOVA 14:20 In cinque, tra docenti e ricercatori, si sono calati dal tetto della facoltà di chimica dell'Università di Padova per protestare contro la riforma targata Gelmini. La singolare protesta è stata inscenata nella tarda mattinata, sotto l'occhio curioso e le grida di sostegno di decine di studenti. I cinque che si sono calati in tenuta da roccia sono universitari e insegnanti appassionati di montagna. Sulle spalle hanno portato alcuni cartelli contro il Ddl Gelmini e scandito slogan contro il ministro. Toccata terra hanno giustificato il gesto dicendo: «se fino ad oggi abbiamo fatto acrobazie per sopravvivere, come abbiamo dimostrato anche adesso - hanno sottolineato - con il Ddl Gelmini ci toccherà fare i salti mortali»

Roma 14:10 OCCUPATA FACOLTA' DI ARCHITETTURA LA SAPIENZA
IL COMUNICATO: http://www.ateneinrivolta.org/rivolta/comunicato-stampa-architettura-occ...

NAPOLI STRISCIONI A POMPEI 13:40 Un centinaio di manifestanti, ricercatori, studenti e mamme vulcaniche anti discarica di Terzigno questa mattina sono entrati negli scavi di Pompei per protestare insieme ai ricercatori, con gli elmetti in testa. Esponendo lo striscione 'Governo della distruzione pubblica, oggi Pompei domani gli ateneì hanno protestato davanti alla scuola dei gladiatori crollata qualche settimana fa. Gli oltre cento manifestanti che sono entrati negli scavi archeologici di Pompei per protestare contro il Ddl Gelmini e per la tutela dei beni culturali e del territorio campano hanno tutti pagato il biglietto . Ricercatori e studenti insieme alle mamme vulcaniche di Terzigno si sono diretti verso la scuola dei gladiatori e dopo circa un'ora sono usciti dal sito archeologico per raggiungere la manifestazione promossa dalla rete '29 aprilè per le strade di Pompei alla quale stanno prendendo parte docenti delle università campane, studenti medi e ricercatori. «Abbiamo pagato tutti il biglietto - spiega Paolo Donadio, della rete 29 aprile - anche gli studenti delle scuole superiori e le mamme vulcaniche. Siamo entrati a Pompei in quanto il sito rappresenta perfettamente la politica dei tagli del Governo nei confronti della cultura».

Pisa 13:22 'normalistì che hanno occupato la Scuola Normale hanno raggiunto la Sala degli Stemmi, all'ultimo piano di Palazzo alla Carovana, e dalle finestre hanno steso uno striscione con la scritta «Quale eccellenza tra queste macerie? Università e Scuola Normale occupate». Gli studenti hanno anche chiesto un incontro con il direttore della Scuola Fabio Beltram per consegnargli un documento approvato dall'Assemblea che motiva le ragioni del dissenso al ddl Gelmini. Intanto gli allievi della Scuola Superiore Sant'Anna hanno scritto una lettera aperta al ministro Gelmini nella quale chiedono che siano «garantiti la dignità e il ruolo primario dell'Università pubblica nella formazione e nella ricerca, ma anche l'autonomia, la stabilità, il pluralismo del sistema universitario». «Chiediamo - concludono gli allievi della Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa - che il governo riveda le posizioni espresse in questo disegno di legge».

Bari 13:20 Circa 300 studenti delle facoltà di Giurisprudenza e Scienze Politiche e del polo umanistico dell'ateneo di Bari hanno occupato il ponte di corso Cavour, nel centro cittadino. Gli studenti protestano contro il disegno di legge del ministro Gelmini sulla riforma dell'Università

Venezia 13:00 Dopo la Basilica di San Marco, il Canal Grande come palcoscenico della protesta anti-Gelmini: a Venezia un gruppo di studenti e ricercatori oggi sono saliti sull'altana di Palazzo Cappello, la sede degli studi euroasiatici dell'Università Cà Foscari che si affaccia sul Canal Grande. Sull'altana, ampiamente visibile da chi transita in vaporetto, i manifestanti hanno steso uno striscione con la scritta «No al Ddl Gelmini, sì alla riforma vera dell'Universita» vergata in rosso e blu, i colori della vecchia matita per correggere gli errori. Venerdì scorso era toccato alla balconata della Basilica di San Marco, occupata da una quarantina di studenti. In cima a Palazzo Cappello sono presenti una ventina tra studenti e ricercatori, ma sono attesi 'rinforzì da parte dei docenti associati ed ordinari: la protesta, hanno annunciato infatti i manifestanti, si protrarrà per tutta la giornata

GINEVRA 12:50 STUDENTI PROTESTANO SU TETTO CERN GINEVRA Un gruppo di ricercatori, studenti e dottorandi italiani che lavorano al CERN di Ginevra, uno dei più grandi laboratori di fisica nucleare, si trova sul tetto del building dell'amministrazione centrale a «difesa» dell'Università pubblica. Lo rende noto lo stesso gruppo di ricercatori.«Noi, studenti, dottorandi e ricercatori italiani al CERN - spiegano i promotori della protesta - saliamo oggi sul tetto per esprimere la nostra solidarietà a tutti coloro che in Italia stanno difendendo l'università pubblica e la nostra preoccupazione per gli effetti devastanti della riforma Gelmini». I giovani ricercatori che lavorano al CERN, rilevano, «si dedicano con passione alla ricerca in uno degli ambienti più competitivi del mondo, ma l'abnegazione non basta: per mantenere la ricerca italiana al livello di quella degli altri paesi europei sono necessari finanziamenti adeguati ed un sistema universitario pubblico e libero». Secondo gli studenti e ricercatori italiani al Cern, «se questa riforma passasse si metterebbe in pericolo il ruolo di leadership nella ricerca che l'Italia ha conquistato con la fatica e la passione di tanti scienziati». Si tratta di un progetto, avvertono, «che costringe all'esilio molti di noi». Quindi un appello: «Facciamo appello a tutti i parlamentari perchè non votino con leggerezza questo provvedimento. Se passa questa riforma, il nostro futuro è un buco nero»

SIENA 12:40Tre diversi cortei di studenti stanno sfilando per le strade di Siena come forma di protesta nei confronti della Riforma Gelmini. Ogni corteo raccoglie le facoltà di una diversa zona della città: uno per Lettere e Ingegneria, un altro per Giurisprudenza, Scienze Politiche e Scienze Matematiche Fisiche Naturali (tutte e cinque sono facoltà occupate) e il terzo per l' Università per Stranieri e il Polo Scientifico, che stamattina era riunito in assemblea. I manifestanti dovrebbero riunirsi in Piazza del Duomo per sostare poi davanti alla Prefettura e quindi dirigersi verso il Rettorato. Al corteo partecipano anche alcuni professori e ricercatori.

Pisa 12:35 gli studenti della scuola Normale supportati dalla piazza da centinaia di studenti universitari, hanno 'occupatò stamani la Scuola Normale Superiore di Pisa. Per protestare contro il ddl Gelmini un gruppo di studenti è anche salito sul tetto della Torre di Ugolino dove hanno raggiunto la campana e l'hanno fatta suonare. La piazza dei Cavalieri, antistante il Palazzo della Carovana, sede storica della Normale, è invasa da un migliaio di studenti delle diverse facoltà dell'ateneo pisano, dove, di fatto, oggi la didattica è sospesa in seguito all'occupazione di aule, dipartimenti e facoltà.

Firenze 12:28 studenti universitari hanno ocuupato una sala del Rettorato dell'Università di Firenze, in piazza San Marco, dove era in corso una riunione della Commissione didattica di Ateneo, alla quale partecipavano anche alcuni presidi di Facoltà: la riunione è stata sospesa. Il blitz è scattato poco dopo le 11 quando gli studenti, entrati nel Rettorato, sono saliti al primo piano e sono entrati nella sala dove hanno esposto alcuni striscioni contro la riforma e chiesto di parlare con il Rettore Alberto Tesi. Durante l'incontro con Tesi i manifestanti hanno prima chiesto nuove spiegazioni sugli scontri con la polizia avvenuti giovedì scorso al polo di Novoli, poi hanno chiesto il blocco della didattica per la giornata di domani, in occasione della possibile approvazione del ddl Gelmini alla Camera. Infine hanno chiesto di sapere se gli organismi di ateneo intendano dimettersi qualora la riforma dovesse essere approvata. Terminato l'incontro con il Rettore, gli studenti sono rimasti all'interno della sala

L'AQUILA 12:25 Varca anche i confini della zona rossa del capoluogo di regione distrutto dal terremoto del 6 aprile 2009. L'annunciato sit-in in piazza Duomo in una delle poche aree agibili del centro, ha visto la partecipazione di circa 300 persone. Tra loro molti studenti della Facoltà di Lettere che hanno deciso di varcare le transenne e tornare a fare simbolicamente una lezione all'aperto davanti a Palazzo Camponeschi, uno degli edifici più lesionati. Davanti l'ingresso della vecchia Facoltà gli studenti hanno esposto lo stesso striscione «Contro la riforma salviamo l'Univaq» che due giorni fa era stato esposto sul tetto della sede provvisoria nel polo industriale di Bazzano, zona ovest della città, mentre alcuni giovani, hanno sfidato il rischio di entrare in una struttura pericolante per salire al piano superiore dell'edificio e appendere anche altri striscioni con scritto «L'Aquila monumento studentesco al Ddl» e «Università pericolante». «È questo il nostro modo - spiegano - per dire anche dall'Aquila che questa riforma provocherà la morte del nostro sistema universitario». Alla mobilitazione, che al momento non ha registrato incidenti, sono intervenuti anche presidi di Facoltà, prorettori universitari e ricercatori. Contemporaneamente continuano le assemblee in tutte le Facoltà dell'Aquila

COMUNICATO DA PALERMO 12:19 Domani gli studenti palermitani, in segno di protesta contro la riforma Gelmini, bloccheranno il capoluogo siciliano. Ad annunciarlo sono gli stessi studenti, sia medi che universitari. «Giovedì eravamo 15mila studenti medi scesi in piazza, che partiti in cortei spontanei dalle loro scuole si sono incontrati in un punto comune e hanno occupato la stazione per circa 2 ore, bloccando i treni - dicono i giovani in una nota -La mobilitazione di giovedì 25 è la prova che qualcosa può cambiare, e che la lotta paga.Tutti noi studenti infatti abbiamo ottenuto una notevole vittoria, in quanto la discussione parlamentare del ddl è stata rinviata a domani. Se la riforma non verrà bloccata, noi studenti bloccheremo tutto come abbiamo già fatto. Bloccheremo le scuole riappropriandocene (più di 200 sono attualmente occupate in tutta Italia) e siamo disposti a bloccare la città, a riprenderci ciò che ci spetta. La mobilitazione degli studenti di Palermo e di tutta Italia ha dimostrato che è possibile vincere e bloccare questa riforma».

Cosenza 12:10 Continua la protesta degli studenti all'Università della Calabria. Questa mattina un gruppo di giovani ha bloccato il traffico ad Arcavacata e sul ponte 'Buccì sta camminando un corteo. Alcune centinaia di studenti dell'Università della Calabria hanno occupato la zona della stazione dei bus del campus dell'Università della Calabria, ad Arcavacata di Rende, impedendo di fatto arrivi e partenze degli automezzi. Gli studenti dell'Unical, che protestano contro la riforma Gelmini hanno dato vita stamani a due cortei spontanei partiti uno dalla facoltà di Farmacia e l'altro dalla facoltà di Ingegneria, quasi ai due poli opposti del campus, che sono poi confluiti nell'area delle pensiline.Un docente sta invece tenendo una lezione di ingegneria all'aperto davanti al Municipio di Cosenza, dove ha portato anche una lavagna. Nel pomeriggio se ne terrà un'altra al Museo del Presente di Rende e poi l'ultima in notturna alla facoltà di ingegneria. Lo striscione esposto dagli studenti recita «Cultura vendesi». Nel pomeriggio si terrà un'assemblea in aula magna per discutere della prosecuzione delle forme di protesta in vista del voto al ddl Gelmini

Roma 12:00 BLITZ ALL'ARCO COSTANTINO CON FINTO CROLLO ROMA, STUDENTI ARCHEOLOGIA DELLA SAPIENZA CONTRO BONDI E GELMINI Hanno recintato l'Arco di Costantino a Roma con cartelli di pericolo e del nastro bianco e rosso, quello utilizzato per delimitare strutture a rischio crollo. È l'iniziativa degli studenti di archeologia e storia dell'arte dell'università La Sapienza di Roma, che hanno chiesto «la sfiducia» per il ministro dei Beni Culturali Sandro Bondi e hanno protestato contro il ddl Gelmini. Gli studenti, un centinaio, hanno anche costruito un muro con delle scatole, che hanno poi fatto simbolicamente crollare su alcuni ricercatori. «Crolla Pompei, si rivoltano gli atenei», è stato lo slogan degli universitari, che hanno anche contestato «I nuovi provvedimenti sulla formazione professionale in ambito culturale». Prima di andare via, i manifestanti hanno esposto uno striscione riferito al governo, dalla scritta «Io non mi fido».

Roma 11:10 la Sapienza, si trasformerà da oggi nella roccaforte della rivolta con assemblee e le lezioni sui tetti. Obiettivo: occupare tutte le facoltà almeno per una notte fino al grande ritorno in piazza, domani, per marcare da vicino i lavori parlamentari e tentare l´assedio di Montecitorio, come accaduto mercoledì a Palazzo Madama.
Colosseo e Porta Pia saranno invece sede di due flash mob organizzati dagli studenti, che impacchetteranno i monumenti e faranno crollare finte macerie: un´azione ispirata a quanto realmente accaduto a Pompei. A mobilitarsi saranno però anche le scuole: centinaia di bambini, docenti e genitori del VII circolo Montessori torneranno in sit-in in viale Trastevere per portare al ministro Gelmini il gigantesco asino di plastica realizzato durante l´occupazione dell´istituto

Catania non si ferma più. In questo novembre caratterizzato dalla ribellione studentesca, dopo Lettere (occupazione aula A13), Fisica (occupazione aula E) e Scienze Politiche (sit-in in Piazza Cutelli) anche la Facoltà di Medicina si accoda all’ondata di proteste contro la Riforma Gelmini. E’ infatti notizia di questi minuti che i ragazzi del Collettivo Lupus hanno occupato la terrazza del Policlinico Universitario.
Si tratta di un’azione clamorosa che si sta svolgendo proprio in questi istanti e che i manifestanti stanno accompagnando a banchetti informativi e attività di volantinaggio relativo alle disposizioni del ddl Gelmini. A quanto sappiamo, l’occupazione – iniziata poco dopo le prime luci dell’alba – dovrebbe protrarsi almeno fino a sera. Questa ulteriore iniziativa anticipa di un giorno il grande corteo annunciato dal Movimento Studentesco Catanese che si terrà appunto domani a partire dalle 9,00 in Piazza Roma.

AnconaOCCUPAZIONE TETTO STASERA VEGLIA 'PER MORTE ATENEO',PRESIDIO PERMANENTE INGEGNERIA Riprende l'occupazione del tetto della Facoltà di Ingegneria ad Ancona, dove un gruppo di studenti e ricercatori ha anche organizzato, in vista della discussione e approvazione del ddl Gelmini prevista per domani, una veglia davanti al Rettorato a simboleggiare «la morte della nostra Università».

L'AQUILA 11:00 «Questa facoltà decide all'unanimità di occupare la Facoltà di Scienze, resteremo in assemblea permanente in attesa delle decisioni da Roma sul Ddl Gelmini». Megafono alla mano, un rappresentante degli studenti annuncia così la decisione da parte degli studenti di Scienze di occupare la facoltà, nucleo centrale del polo didattico di Coppito all'Aquila. La decisione è stata votata nel corso di un'assemblea organizzativa che si è svolta nell'atrio della facoltà, alla presenza di almeno 200 studenti. Decisioni analoghe potrebbero arrivare in mattinata da altre assemblee presso altre facoltà cittadine. Intanto, gli studenti si danno appuntamento in piazza Duomo per un sit-in in programma nella tarda mattinata. «Il destino di questa università - spiega una ricercatrice - va in parallelo con il destino di questa città colpita dal terremoto. Dobbiamo andare avanti con questa protesta».

Potenza 11:10Per protestare contro la riforma Gelmini, studenti e ricercatori dell'Università della Basilicata hanno occupato stamani il balcone del teatro Stabile, in piazza Mario Pagano, nel centro storico di Potenza, e il tetto del Campus del rione Macchia Romana. Sul balcone del principale teatro della città è stato esposto uno striscione con la scritta «Giù le mani dall'Unibas». La protesta degli universitari è sostenuta anche da centinaia di studenti delle scuole superiori, che hanno percorso in corteo alcune delle strade del capoluogo lucano, raggiungendo il Campus dove hanno partecipato alle manifestazioni. Sul tetto del Campus è stata montata una tenda canadese ed è stato esposto un altro striscione con lo slogan «Emergenza Unibas».

Napoli Uno striscione di protesta contro il Governo e la riforma Gelmini è stato esposto poco fa all'interno degli scavi di Pompei.

TorinoPerchè non sia l'ultima notte dell'università pubblicà. È il titolo della serata organizzata per oggi dal Politecnico di Torino, occupato dalla scorsa settimana, aperta a tutta la cittadinanza nel corso della quale studenti, ricercatori precari, docenti si confronteranno con rappresentanti della cultura torinese sul futuro dell'università, in vista della ripresa della discussione domani in Parlamento, del ddl Gelmini.

TRIESTE 9:10Cinque pupazzi che rappresentano i «caduti» della ricerca sono stati appesi nella notte lungo la Loggia del Lionello, nel centro di Udine. Lo segnala oggi il sito web degli studenti che stanno presidiando il rettorato dell'Ateneo friulano, per protesta contro la riforma Gelmini. «Appesi a quei fili - commentano gli occupanti, pubblicando le foto dei cinque 'impiccatì - ci siamo anche noi, con le nostre speranze ed il nostro futuro». Per quanto riguarda le iniziative di protesta, nel pomeriggio è stata programmata presso la Loggia del Lionello un'assemblea pubblica di studenti, ricercatori, professori e personale tecnico amministrativo dell'Università udinese. Domani, nello stesso luogo verrà invece allestito un presidio pubblico per seguire in diretta i lavori parlamentari dell'ultima giornata di discussione del ddl Gelmini.

Palermo 9:00 - Il 'fantoccio della rifomà questa mattina si è manifestato davanti il rettorato di Palermo, in piazza Marina. Oltre 30 manichini impiccati sono stati apposti nella notte davanti al rettorato. I manichini impiccati portano su un cartello con su raffigurate tutte le varie criticità della «riforma» Gelmini : Presunta Meritocrazia, attacco al diritto allo studio, precarietà, tagli, privatizzazioni, università-aziende. Questa protestaportata avanti dagli studenti della facoltà di Lettere e Filosofia Occupata, che da oltre una settimana stanno occupando i locali della facoltà, «sottolinea ancora una volta l'opposizione degli universitari Palermitani ad una »riforma fantoccio« che penalizza e mortifica le università pubbliche, sia dal punto divista dei tagli sia dal punto di vista della qualità della didatticache delle prospettive per il nostro futuro», dicono gli studenti. Gli studenti di Lettere e Filosofia danno apputamento a tutti per domani alle 9 proprio dalla Facoltà di Lettere e filosofia Occupata da cui partirà il 'Blocchiamo tutto day', giornata di blocchi e azioni diffusi e spontanei nella città «che facciano sentire forte ai palazzi del potere, ancora una volta, cosa pensano gli studenti Palermitani del governo Berlusconi e del Ddl Gelmini».

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