La situazione internazionale è in rapida evoluzione, da un lato si rinnova e approfondisce la crisi economica con nuovi paesi soprattutto nell'Europa imperialista che vengono trascinati nel suo vortice, dall'altro si estendono le lotte operaie e sociali che scuotono in forme più acute l'assetto politico degli Stati. In particolare, però, assistiamo a un grande sviluppo in termini impetuosi delle lotte degli studenti che segnano una sorta di ingresso di una nuova generazione nell'arena politica e sociale dei paesi imperialisti.
In Inghilterra è da tempo immemorabile che non si assisteva ad una tale ondata di lotte. E anche in questi giorni in Italia l'esplosione del movimento sembra senza precedenti rispetto agli ultimi anni.
L'unità tra le lotte studentesche e operaie ha sempre svolto nella lotta di classe nei paesi imperialisti un ruolo decisivo nella trasformazione del movimento, e oggi più che mai lo può svolgere.
Questo pone ai comunisti rivoluzionari, marxisti leninisti maoisti in particolare, l'urgenza di partecipare, organizzare, assumersi le responsabilità di direzione rispetto a questa ondata di lotte.
Le lotte operaie e le lotte studentesche attuali, per quanto ampie e impetuose non sono ancora lotte rivoluzionarie, rispondono all'esigenza di non pagare la crisi dei padroni e di non accettare i tagli all'Università e alla scuola pubblica. Serve, quindi, che i comunisti diano ad essi indicazioni che permettano al movimento di avanzare, crescere, ottenere risultati concreti nei confronti dei governi, affinchè traggano dalla lotta fiducia e nuove leve di quadri proletari e giovanili emergano da queste lotte e crescano in coscienza e organizzazione.
In due punti in particolare questo percorso deve essere realizzato. Le nuove forme di lotta e le nuove forme di organizzazione.
Lo sciopero generale non può nè deve essere solo sindacale nè solo svilupparsi attraverso scioperi tradizionali e manifestazioni tradizionali. Ma deve bloccare effettivamente la produzione, paralizzare ilo paese, assediare i Palazzi del potere, respingere e resistere agli attacchi polizieschi.
In questo senso il movimento degli studenti svolge effettivamente un ruolo d'avanguardia a cui l'intero movimento proletario deve guardare per rompere abitudine, linee e metodi riformisti che hanno ingabbiato in questi anni il movimento proletario e reso impotente a fronte degli attacchi di padroni e governo.
A queste nuove forme di lotta corrispondono nuove forme di organizzazione. Non è importante il nome che esse assumono, che può essere diverso da paese a paese, da settore sociale a settore sociale, ma la sostanza, quella di unire i reparti in lotta, consentire la tenuta, l'autonomia dai sindacati ufficiali e dai partiti parlamentari, pur avendo una capacità di inglobare settori rilevanti della base che si riferisce ad essi.
I comunisti devono essere sostenitori e promotori attivi di queste nuove forme di lotta e di organizzazione. Questo dà loro la possibilità di avere l'acqua in cui nuotare come pesci per deviare il corso spontaneo delle lotte di massa in direzione della lotta politica rivoluzionaria per rovesciare i governi della borghesia. Questo può permettere ai comunisti autentici nei paesi imperialisti, tuttora racchiusi in piccoli partiti o in piccoli gruppi, di fare un salto di qualità quantitativo e qualitativo che alimenta la costruzione di partiti comunisti di tipo nuovo.
Questo serve anche non solo per un processo di conquista ma anche di selezione nelle fila del movimento comunista, rispetto a dogmatici, opportunisti eterni codisti e immobili propagandisti autoreferenziali.
L'unità quindi dei comunisti può essere solo nel fuoco della lotta di classe in stretto legame con le masse. Questo per noi significa partito comunista maoista.
Questo è il ruolo che coerentemente svolge in Italia Proletari comunisti. Non per sè, per la propria crescita, ma al servizio del movimento comunista, al servizio dei proletari, del popolo, al servizio della rivoluzione.
Proletari comunisti - PCm Italia
1 dicembre 2010
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