Grandiosa giornata di lotta del movimento degli studenti ieri, università, strade, monumenti, invase da una marea montante di giovani, che dice basta ed è ben determinata a lottare fino in fondo per il ritiro della riforma Gelmini e se possibile per le dimissioni del ministro e la caduta del governo.
Questo movimento gode del consenso delle masse popolari perchè la riforma taglia l'università, nega il diritto il studio ai giovani di provenienza proletaria e popolare, mette sempre più l'università al servizio degli interessi dei padroni, ne umilia la funzione culturale e critica, la riforma Gelmini è la stessa che licenzia una marea di insegnanti precari e di lavoratori della scuola, mentre sposta fondi verso le scuole privati e clericali, la riforma Gelmini è un tassello della politica antipopolare del governo, della discarica della crisi sui proletari e le masse.
Il movimento degli studenti raccoglie e porta avanti il vento dell'ovest che viene dalle grandi lotte studentesche che attraversano tutti i paesi europei e gli stessi USA, che hanno avuto nei giorni scorsi un epicentro prima la Francia, poi la Gran Bretagna.
Il movimento degli studenti va più avanti delle lotte operaie e precarie che si sviluppano nel paese, rompe con processioni e forme puramente difensive di lotte, assedia i palazzi, si sviluppa in forme generali simultanee e con quotidianità crescente, non si intimorisce a fronte alla violenza poliziesca lanciata dal governo contro di esso e in questo assolve a una funzione di avanguardia verso l'insieme del movimento operaio e proletario e all'opposizione politica e sociale contro il governo Berlusconi, attuale comitato di affari della borghesia imperialista italiana, soggetto trainante del moderno fascismo come tendenza al regime, sostenuta in diverse forme da tutti i partiti parlamentari, dalla maggioranza dei sindacati confederali.
Per questo bisogna sostenere con forza e decisione il movimento degli studenti, difenderne anche l'autonomia dai partiti parlamentari e dai sindacati confederali, ma il miglior sostegno e quello di mobilitarsi verso le fabbriche, le lotte operaie, il movimento dei precari e disoccupati, non tanto e non solo per sostenere e partecipare alle manifestazioni, ma per seguirne l'esempio assediando i palazzi del potere e i luoghi simbolo delle città, bloccando strade e ferrovie, lavorando per uno sciopero generale nazionale che paralizzi il paese, imponga la caduta del governo Berlusconi e ponga una ipoteca contro ogni governo che non raccolga le esigenze delle masse in lotta.
proletari comunisti
26 novembre 2010
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