martedì 30 novembre 2010

pc quotidiano 30 novembre - Giornata di mobilitazione nazionale contro la riforma Gelmini


Grandiosa giornata di lotta del movimento degli studenti ieri, università, strade, monumenti, invase da una marea montante di giovani, che dice basta ed è ben determinata a lottare fino in fondo per il ritiro della riforma Gelmini e se possibile per le dimissioni del ministro e la caduta del governo.


Questo movimento gode del consenso delle masse popolari perchè la riforma taglia l'università, nega il diritto il studio ai giovani di provenienza proletaria e popolare, mette sempre più l'università al servizio degli interessi dei padroni, ne umilia la funzione culturale e critica, la riforma Gelmini è la stessa che licenzia una marea di insegnanti precari e di lavoratori della scuola, mentre sposta fondi verso le scuole privati e clericali, la riforma Gelmini è un tassello della politica antipopolare del governo, della discarica della crisi sui proletari e le masse.


Il movimento degli studenti raccoglie e porta avanti il vento dell'ovest che viene dalle grandi lotte studentesche che attraversano tutti i paesi europei e gli stessi USA, che hanno avuto nei giorni scorsi un epicentro prima la Francia, poi la Gran Bretagna.


Il movimento degli studenti va più avanti delle lotte operaie e precarie che si sviluppano nel paese, rompe con processioni e forme puramente difensive di lotte, assedia i palazzi, si sviluppa in forme generali simultanee e con quotidianità crescente, non si intimorisce a fronte alla violenza poliziesca lanciata dal governo contro di esso e in questo assolve a una funzione di avanguardia verso l'insieme del movimento operaio e proletario e all'opposizione politica e sociale contro il governo Berlusconi, attuale comitato di affari della borghesia imperialista italiana, soggetto trainante del moderno fascismo come tendenza al regime, sostenuta in diverse forme da tutti i partiti parlamentari, dalla maggioranza dei sindacati confederali.


Per questo bisogna sostenere con forza e decisione il movimento degli studenti, difenderne anche l'autonomia dai partiti parlamentari e dai sindacati confederali, ma il miglior sostegno e quello di mobilitarsi verso le fabbriche, le lotte operaie, il movimento dei precari e disoccupati, non tanto e non solo per sostenere e partecipare alle manifestazioni, ma per seguirne l'esempio assediando i palazzi del potere e i luoghi simbolo delle città, bloccando strade e ferrovie, lavorando per uno sciopero generale nazionale che paralizzi il paese, imponga la caduta del governo Berlusconi e ponga una ipoteca contro ogni governo che non raccolga le esigenze delle masse in lotta.

proletari comunisti
26 novembre 2010

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