Tutto contento per il nuovo giocattolo - il premio Transatlantic Awards “per aver contribuito a lanciare l’immagine dell’Italia nel mondo…” (e solo questo meriterebbe una bella discussione) – per la nuova commessa per la Opel tramite la consociata in Turchia e per i conti del gruppo a posto, Marchionne pretende di poter concludere la trattativa su Mirafiori in un settimana.
Il piano per Mirafiori prevede un investimento di oltre 1 miliardo di euro e Marchionne tiene a precisare che questa volta rispetto a Pomigliano i toni devono essere più tranquilli, insomma che con i sindacati si tratta di ripartire da un foglio bianco.
Landini, segretario generale della Fiom che ha partecipato alla riunione, riassume la proposta in questo modo:
“Le proposte avanzate dalla Fiat nella seconda parte dell’incontro, sono però in contraddizione con tali disponibilità, in quanto sono stati ribaditi su molti punti contenuti e logiche dell’intesa separata realizzata per Pomigliano d’Arco (Napoli), fino alla costituzione di una newco, che notoriamente sono state giudicate dalla Fiom non accettabili.
“La Fiat ha, infatti, proposto per Mirafiori la costituzione di una nuova società con riassunzione individuale dei singoli dipendenti, 120 ore di straordinario obbligatorio per ogni dipendente, la riduzione delle pause per gli addetti alle linee di montaggio, lo spostamento della pausa mensa a fine turno in due casi su tre, “le clausole di responsabilità sugli accordi raggiunti, degli schemi di utilizzo degli impianti di cui in un caso si arriva a proporre addirittura un turno di 10 ore giornaliere”.
“La Fiat ha poi indicato la volontà di intervenire sul trattamento di malattia, denunciando per Mirafiori un alto tasso di assenteismo portando come esempio positivo il basso tasso di assenteismo di Pomigliano.
“Non era forse fino a ieri l’assenteismo il problema che non permetteva di fare gli investimenti a Pomigliano?
Dunque: sull’orario, lo straordinario, le pause, le accuse di assenteismo, la newco, il referendum, ecc. ecc. come si può ben vedere non c’è alcuna differenza con quello che Marchionne diceva di Pomigliano, ma la Fiom davanti a questa colossale presa in giro invece di proclamare lo sciopero generale parla ancora di proposte, di disponibilità al dialogo e ancora una volta di referendum! E ancora peggio fa Airaudo, responsabile nazionale Auto, che nella sostanza la pensa come il padrone: "ci auguriamo che sia una trattativa davvero senza pregiudizi" e "pensiamo che non possa concludersi come a Pomigliano".
La Fiom, afferma, non è contraria alle newco "se servono", ma se vengono "usate per far uscire i lavoratori dai contratti vigenti". Gli investimenti, prosegue, "vanno rispettati" al pari del "capitale umano". "Noi non sottovalutiamo lo sforzo di chi investe un miliardo, la Fiat non consideri irrilevante il problema delle pause e della mensa".
“In ogni caso la Fiom, nel rispetto del mandato ricevuto nelle assemblee, avanzerà delle proposte per coniugare al meglio gli investimenti, la capacità produttiva di Mirafiori, i diritti e la tutela delle condizioni di lavoro e di salute delle lavoratrici e dei lavoratori.
“Per la Fiom, una delle condizioni irrinunciabili per svolgere un vero negoziato, rimane il pieno coinvolgimento delle lavoratrici e dei lavoratori, al fine di assumere tutte le decisioni necessarie per realizzare un accordo condiviso e rispettoso del Contratto nazionale e dei principi costituzionali”.
Per gli operai non cambia assolutamente il quadro della sfida al padrone (e ai sindacati venduti al padrone) che continua il suo braccio di ferro per imporre una ristrutturazione da scaricare tutta sulle loro spalle.
Nessun commento:
Posta un commento