MERATE: NESSUN “ASSALTO ALLA SEDE CISL”.
LO DICONO I FATTI, NON LA FIOM
dichiarazione di Mirco Rota, segretario generale Fiom Lombardia
Da questa mattina si susseguono lanci di agenzie, riprese dai giornali telematici, dai titoli a dir poco inquietanti.
“Merate, assalto Fiom alla sede Cisl”: è questo che sta rimbalzando on line e che sta suscitando un coro di reazioni.
Fosse vero, si tratterebbe di un atto gravissimo.
Ma a Merate, questa mattina, le cose sono andate in tutt’altro modo. Lo dicono i fatti, non la Fiom.
Dal momento che le campagne medianiche (soprattutto in questo periodo) troppo spesso oscurano o deformano la realtà, distorcono gli eventi quando addirittura non li creano, noi vogliamo provare a raccontare cosa è accaduto questa mattina a Merate, senza aggiunte ed omissioni.
Attorno alle 10.00, 4 (quattro) lavoratori – di cui due delegati della Fiom - si sono presentate davanti alla sede della Cisl. Dopo aver preavvisato le forze dell’ordine, due di loro – sotto gli occhi della forza pubblica - sono entrati nei locali e hanno consegnato un volantino. Gli altri due sono rimasti all’esterno.
La storia è finita.
Non abbiamo altro da aggiungere, se non il nostro profondo dissenso verso qualunque forma di protesta non civile, sbagliata e dannosa.
Chiediamo alle lavoratrici ed ai lavoratori metalmeccanici (a quelli iscritti e non alla Fiom) di evitare qualunque gesto possa essere utilizzato per occultare la pesantissima offensiva in atto contro i loro diritti (a partire dalla distruzione del contratto nazionale).
Chiediamo a tutti gli altri di non trasformare le legittime proteste e mobilitazioni dei metalmeccanici in atti che nulla hanno a che vedere con la storia e con il presente delle lavoratrici, dei lavoratori e della Fiom.
Sesto San Giovanni, 6 ottobre 2010
segue una delle cronache della protesta contro la Cisl a Merate da altra fonte
Clamorosa contestazione alla Fim – Cisl di Merate.
E’ mancato solo il lancio delle uova. Per il resto la protesta davanti alla Fim – Cisl di Merate (Lecco) è arrivata pienamente a segno, centrando l’obbiettivo, ovvero:
1) contestare la Fim – Cisl per gli accordi separati e le deroghe al contratto nazionale di lavoro, firmati senza consultare le assemblee in fabbrica, e senza sottoporli al voto operaio.
2) Gridare fuori dai denti: “fuori la Fim- Cisl dalle fabbriche”.
La delegazione operaia del meratese arriva ben motivata davanti alla sede della Fim –
Cisl della cittadina brianzola, insolita a questo tipo di manifestazioni.
Con striscioni, bandiere e stendardi gli operai spiegano al megafono il perché della contestazione, e le ragioni riassunte anche nel volantino distribuito alla gente incuriosita che si ferma.
Altri tirano dritto ma anche tra questi c’è chi esprime solidarietà gridando, “spaccategli il culo”, e ancora “traditori, ci avete pugnalato alle spalle”.
Lo speakeraggio denuncia come gli accordi firmati dalla Fim – Cisl, peggiorino e appesantiscano il lavoro per gli operai: più carichi di lavoro, più ritmi, meno pause, salari fermi, sciopero solo se va bene al padrone. All’occorrenza fare lo straordinario invece della pausa mensa. E poi altri esempi tra cui l’accordo capestro alla Fiat di Pomigliano, firmato dalla Fim – Cisl, ed il comportamento di questo sindacato nei confronti dei 3 operai licenziati a Melfi.
Quando la gente che si è fermata entra con gli operai nell’androne ristrutturato con annesso cortile, partono apprezzamenti coloriti, verosimilmente indirizzati ai signori che chiamati in causa non escono, vengono scanditi slogan tra i quali: “merde siete e merde resterete”.
Durante tutta la contestazione è stato più volte rinfacciato alla Fim – Cisl, che firma accordi senza consultare e far decidere gli operai.
Gli operai del meratese si erano dati appuntamento stamani in strada, davanti alle due fabbriche metalmeccaniche di Osnago, una di fronte all’altra, la Fomas e la Calvi, per lo sciopero indetto dalla Fiom, contro gli accordi separati. Mentre la manifestazione proseguiva, una delegazione si è recata a far visita alla Fim – Cisl, come detto sopra.
Solidali saluti da Merate
da 'operaicontro'
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