Un centinaio di operai e operaie della Fiat Sata, di delegati Fiom,anche di altre fabbriche dell'indotto Sata, delle Ferriere ecc. ha partecipato con calore alla udienza di oggi al Tribunale di Melfi sul ricorso della Fiat contro la sentenza di reintegro al lavoro dei 3 operai licenziati, Giovanni Barozzino, Antonio Lamorte e Marco Pignatelli.
Ancora una volta operai e operaie della Sata si sono stretti intorno ai loro compagni di lavoro, ai loro due delegati e all'operaio colpiti, perchè, come diceva un'operaia, "sono stati licenziati perché lottavano per tutti noi e quindi è un problema di coscienza essere qui".
E ci sono stati, nonostante che ogni giorno in fabbrica va avanti una campagna (questa sì terrorista) fatta da capi, da sindacalisti dei sindacati di regime, con spostamenti di reparto dei lavoratori che hanno scioperato, degli iscritti fiom, di provvedimenti disciplinari e demansionamenti, e un clima di costante intimidazione, del tipo "attenzione, poi potrebbe toccare
a te...", di capi che seguono a vista gli operai più combattivi, controllandoli durante le pause per vedere con chi parlano, che cosa dicono... di sindacalisti di fismic, fim, uilm che girano nelle linee
contribuendo al clima di paura, ecc.
E' stata presente la rappresentanza dello slai cobas per il sindacato di classe di Taranto con un volantino di solidarietà e i compagni di proletari comunisti.
Abbiamo parlato con tanti operai e operaie, con i tre licenziati, abbiamo fatto inchiesta, abbiamo portato lo 'Speciale Fiat - le armi della critica contro il fascismo padronale", della rivista "La Nuova Bandiera" in uscita, che segue tutta la vicenda Fiat da giugno a settembre, trovando spesso consenso alla nostra puntuale denuncia e riconoscimento per il valore della nostra solidarietà di classe.
Particolarmente centrato è apparso il confronto Fiat Sata-Ilva di Taranto, dove alcune delle azioni Fiat hanno avuto una sorta di anticipazione, non solo da parte padronale, Padron Riva-Marchionne, ma anche di parte sindacale, il sindacalista del padrone segr.naz UILM Palombella, viene appunto dalla fucina siderurgia- Ilva Taranto.
L'udienza attesa con interesse, calma e determinazione dai dirigenti Fiom locali, dai delegati, dai loro avvocati e naturalmente da un vasto stuolo di giornali e TV, ha visto una provocatoria manovra della Fiat: prima ha deposto come prova a suo favore il famigerato articolo di Panorama, contenente la cronaca infame e criminalizzante oltre che non veritiera sulla giornata dello sciopero e il blocco dei cosiddetti carrellini; poi ha chiesto di ascoltare come testimone il segr. nazionale della FISMIC Di Maulo, che si è autoproposto, come testimone a favore della azienda, per rendere testimonianza dei fatti raccontati da Panorama, dato che a suo dire
i sindacalisti anonimi denuncianti, non potrebbero testimoniare perché non hanno garanzie circa rappresaglie che potrebbero avere dalla FIOM..., una richiesta ridicola e assolutamente ingiustificata dato che il Di Maulo non era presente ai fatti e non c'entra niente con lo sciopero, i sindacalisti anche Fismic presenti agli eventi non sono affatto anonimi, ma citati come testi nell'elenco presentato dalla stessa Fiom.. è evidente che si vuole imbastire una provocazione anche mediatica che punta a falsare il clima del processo e a dare una immagine della Fiat Sata, come nelle mani di operai violenti Fiom che intimidirebbero e eserciterebbero rappresaglia verso chi testimoniasse a favore della fiat..
Questa richiesta dimostra inoltre che la Fiat non ha niente in mano se non questi risibili e assurdi 'testimoni anonimi'. I legali Fiom hanno immediatamente respinto questa richiesta, il giudice si
è a questo punto riservato di decidere e l'udienza è stata sospesa.
I legali Fiom hanno ribadito che continueranno a chiedere comunque l'immediata esatta esecuzione della sentenza che stabilisce il rientro degli operai al lavoro.
I delegati e operai interessati hanno ribadito la loro fiducia nella magistratura ma anche la rabbia per l'azione ostruzionistica e provocatoria della Fiat.
La lotta continua con assemblee per la riapertura della lotta in fabbrica sui temi dei diktat-piano della fiat, il piano industriale con gli effetti nella fiat sata, la campagna di intimidazione antisindacale che prosegue...
i compagni presenti alla udienza di oggi alla fiat sata dello slai cobas per
il sindacato di classe taranto e di proletari comunisti .. cobasta@libero.it
ro.red@libero.it 347-5301704 6 ottobre
PS. Caloroso l'incontro con compagni operai che conoscevano o erano stati tirati in ballo nella precedente montatura giudiziaria targata Fiat della Procura di Potenza, per 'terrorismo' nei confronti di attivisti nazionali dello slai cobas per il sindacato di classe e di proletari comunisti
operanti ai cancelli della Fiat Sata
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