TORINO, 1° OTTOBRE: AVANZA IL MODERNO FASCISMO DI STATO
"Come son belli i carabinieri, quando picchiano con le manette, i compagni studenti medi, dai quattordici ai diciassette": recitava così un verso della canzone, degli anni 70, di Potere Operaio 'Quella notte davanti alla bussola'.
Torino, venerdì 1° ottobre, ore 9:00, piazza Arbarello: è qui il concentramento della manifestazione degli studenti medi contro la controriforma Gelmini.
Ci sono gli striscioni di tante scuole cittadine, e quello del Kollettivo studenti autonomi: in tutto sono circa cinquemila i partecipanti al corteo cittadino che prepara quello nazionale di Roma il prossimo 8 ottobre.
Finalmente, sono le ore 9:45, il lungo serpentone si avvia lentamente verso piazza Vittorio Veneto, i Murazzi sul Po; ad un certo punto, quando il corteo arriva in via Po all'altezza di via Sant'Ottavio - dove si trova la sede delle facoltà umanistiche dell'Università - le 'forze dell'ordine', in modo del tutto immotivato, caricano i manifestanti.
Il bilancio è pesante, e vede una ventina di ragazzi feriti - di cui due, i 19enni Giulio e Mattia, sono ricoverati in ospedale - ed i vetri del camioncino del Ksa mandati in frantumi dalle manganellate dei 'tutori dell'ordine costituito'; dall'altra parte sembra ci siano quattro agenti e due funzionari leggermente contusi: mi domando cosa possa averli attinti, visto che i manifestanti si sono limitati a lanciare 'pericolosissime' palline di carta.
L'impressione è che si sia così presi dalla lotta al fascismo padronale che si sta perdendo di vista quella contro il moderno fascismo di Stato, che sta anch'esso dilagando: gli episodi di questi giorni contro gli studenti a Milano e a Torino dimostrano che i fronti su cui concentrare la lotta alla repressione sono molti, e tutti importanti.
Torino, 02 ottobre 2010
Stefano Ghio - Proletari Comunisti Torino
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