mercoledì 6 ottobre 2010

pc quotidiano 6 ottobre - PROCESSO THYSSENKRUPP: UDIENZA DEL 5 OTTOBRE

La giornata a Palazzo di Giustizia comincia con il consueto presidio della Rete nazionale per la sicurezza sui luoghi di lavoro, per l'occasione affiancata dall'associazione Legami d'acciaio che distribuisce un volantino nel quale si chiede verità e giustizia a quasi tre anni dall'eccidio dei
sette operai della linea cinque dello stabilimento di corso Regina Margherita 400.
Nei giorni scorsi, gli aderenti all'associazione avevano lanciato un appello alla cittadinanza affinché fosse presente in massa a quelle che saranno le ultime udienze del processo, che ormai sta giungendo all'epilogo: a giudicare dall'insolito affollamento della zona riservata al pubblico -
solitamente desolatamente vuota - si direbbe che sia stato recepito.
La seduta si apre alle ore 9:30 e la presidente, Maria Iannibelli, dà la parola al pm Raffaele Guariniello che inizia, con l'aiuto delle sostitute Laura Longo e Francesca Traverso, la requisitoria di quello che è il primo processo, che riguarda le morti sul lavoro, che si svolge davanti alla Corte
d'Assise: questo avviene perché uno degli imputati, l'ad Harald Hespenhan, è accusato non già di omicidio colposo, ma di 'omicidio volontario con dolo eventuale', per aver rinviato 'con colpa cosciente' un investimento per la sicurezza della linea cinque a dopo che questa fosse stata spostata a Terni; ciò nonostante conoscesse bene l'alta probabilità di un incidente mortale a
causa delle lacune, in tema di sicurezza degli impianti e di professionalità, dovute alla chiusura dello stabilimento - comunicata nel 2007, decisa nel 2005, e prevista per il giugno 2008.
La parte odierna dell'esposizione, effettuata con l'aiuto di alcune diapositive e l'ausilio della trascrizione di alcune testimonianze, si articola nei seguenti temi di prova: programmazione della decisione di chiudere lo stabilimento di Torino; descrizione particolareggiata delle crescenti condizioni di abbandono dello stesso - cosa che è la parte più rilevante, perché rappresenta il presupposto in base al quale si è arrivati alla contestazione del dolo nel capo di imputazione; conseguenze della decisione di chiusura con riferimento al fatto che i vertici conoscessero
benissimo i rischi derivanti dalla mancanza, nell'ultimo periodo, di molte professionalità, cosa che ha portato alla carenza di manutenzione degli impianti ed alla conseguente problematicità della sicurezza, e se ne fregassero bellamente.
Nella prossima udienza, in programma venerdì 8 ottobre, è prevista la continuazione della requisitoria del pm.

Torino, 05 ottobre 2010

Stefano Ghio - Rete sicurezza Torino

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