giovedì 7 ottobre 2010

pc quotidiano 7 ottobre - L'Aquila .. ancora una inchiesta e sono 200.. avranno mai gli aquilani giustizia ?...

L'AQUILA. Sono sei le persone finite sotto inchiesta per il filone del crollo dell'ospedale regionale "San Salvatore" all'Aquila: la Procura della Repubblica dell'Aquila che sta coordinando la maxinchiesta sul terremoto, dopo avere esaminato la perizia dei consulenti tecnici, ha emesso gli avvisi di garanzia che saranno notificati nella giornata di oggi. Il reato ipotizzato è di concorso in  disastro colposo.
Le sei persone sotto inchiesta sono Marcello Vittorini, ingegnere progettista e direttore dei lavori dell'opera negli anni '70; Gaspare Squadrilli, ingegnere strutturista e redattore dei calcoli negli anni '70 e direttore dei lavori della struttura; Michele Tundo, geometra e direttore del cantiere della struttura dal '72 al '74; Domenico Ciccocioppo, geometra e direttore del cantiere negli anni '73-'79; Giorgio Innamorati, presidente della commissione di collaudo nominata il 29/11/79; Luciano Rocco, componente della stessa commissione di collaudo. Si tratta di tecnici, progettisti e collaudatori dell'opera la cui realizzazione è cominciata negli anni '70.
Le notifiche degli avvisi di garanzia sono in corso da parte della Guardia di Finanza. La Procura della repubblica dell'Aquila ha comunicato agli indagati anche l'avviso di conclusione delle indagini.
Il terremoto del 6 aprile 2009 ha provocato il crollo di parti della struttura  provocando disagi e polemiche con la conseguenza che molti dei feriti sono stati addirittura curati e medicati nelle parti all'aperto adiacenti alle strutture pericolanti.

Dai crolli a «quelli della cricca», dalle truffe per avere le case antisismiche alle infiltrazioni malavitose fino alle contestate rassicurazioni della commissione Grandi rischi: a un anno e mezzo dalla tragedia del 6 aprile sono non meno di 200 i filoni d'indagine che la procura della Repubblica del capoluogo di regione sta portando avanti. È vero che alcune, come quelle sugli appalti delle macerie, sono sempre più destinate a finire in archivio, come anche per alcuni crolli, per i quali non ci sono responsabili, ma esistono anche nuovi fascicoli aperti sulle vicende più disparate.

CROLLI. Almeno per i morti nei crolli la Cassazione ha tolto un dubbio: i processi si svolgeranno all'Aquila dopo la recente decisione sui procedimenti per la Casa dello studente e il Convitto nazionale per cui alcuni legali chiedevano lo spostamento altrove. Al momento sono circa 150 i procedimenti ancora aperti, a fronte di una cinquantina di vicende sulle quali i pm Alfredo Rossini e Fabio Picuti hanno ritenuto inutile indagare trattandosi di crolli di edifici vecchi di secoli, oltre a palazzi, pur danneggiati, ma per i quali sembra che siano state adottate tutte le prescrizioni previste dalla legge. Le indagini più avanzate sono tre: Casa dello studente (8 morti) con 11 richieste di rinvio a giudizio per omicidio colposo, disastro colposo e lesioni gravi; Convitto nazionale (tre vittime minorenni) con due richieste di rinvio a giudizio per omicidio colposo e lesioni gravi; sede della facoltà di Ingegneria a Roio dove non ci sono stati morti ma che vede sette imputati per i quali è stato chiesto il processo per disastro colposo. Nessuno di questi procedimenti, per quanto in fase avanzata, potrà definirsi con un rinvio a giudizio o archiviazione entro l'anno, visto che sono previste delle perizie disposte dal giudice. Tra gli altri procedimenti avviati, ma lontani dalla definizione, i crolli dei palazzi di via D'Annunzio; via XX Settembre 123 e 79; via Generale Rossi; via Sturzo e via Cola dell'Amatrice, palazzi crollati con decine di vittime.



GRANDI RISCHI. Ci sono sette richieste di rinvio a giudizio, per omicidio colposo plurimo, anche per i componenti della commissione Grandi Rischi accusati di aver fatto dichiarazioni rassicuranti, in occasione di una riunione a fine marzo 2009, quando poi, pochi giorni dopo, ci fu la tragedia. Quelle frasi, giudicate avventate dalle parti civili, avrebbero indotto molte vittime a restare in casa dopo le prime due scosse nella stessa notte, che precedettero quella catastrofica delle 3,32, in luogo di scelte diverse. Il 10 dicembre udienza preliminare per Franco Barberi e gli altri imputati.

APPALTI. La Procura indaga sui risvolti aquilani dell'indagine su G8 e Grandi eventi nata a Firenze e trasferita a Perugia e quindi a Roma, che ha messo in luce una fitta rete di rapporti tra politica e imprenditoria ai più alti livelli. S'indaga in relazione ai lavori svolti dal raggruppamento che annovera la toscana Btp insieme alle ditte aquilane «Fratelli Ettore&Carlo Barattelli srl», «Vittorini Emidio costruzioni srl» e «Marinelli ed Equizi srl». L'ex capo di Btp, Riccardo Fusi, ha evitato l'arresto, chiesto dai pm e non concesso dal gip. Nella vicenda sono indagati per corruzione, tra gli altri, l'imprenditore aquilano Ettore Barattelli e il coordinatore nazionale del Pdl Denis Verdini. L'inchiesta nasce dalle intercettazioni. Finora sono stati ascoltati all'Aquila, come persone informate dei fatti, il capo della Protezione civile Guido Bertolaso, il commissario per la ricostruzione Gianni Chiodi e il direttore della Carispaq Rinaldo Tordera.

INFILTRAZIONI MAFIA. L'offensiva delle mafie nel cantiere più grande d'Europa è un problema reale: la Procura distrettuale antimafia, rafforzata da componenti della direzione nazionale, sta intensificando le indagini per scovare eventuali infiltrazioni nei lavori per la ricostruzione. Le attenzioni sono rivolte verso possibili intromissioni, negli appalti, di camorra (finora contrastata con arresti della Procura di Napoli) e 'ndrangheta. C'è anche una pista, che porta a Reggio Emilia, di imprese legate alla mala calabrese. Sarebbero queste le aree da cui è partita l'offensiva verso L'Aquila dove arriveranno ingenti fondi. Nel mirino i subappalti, dove i controlli

info a cura di proletari comunisti
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