La crisi che colpisce soprattutto le masse popolari si è resa molto visibile in alcune delle città più grandi del mondo, da quei paesi che i padroni definiscono emergenti alle città dei paesi imperialisti.
I padroni e i loro governi insistono con affermazioni rassicuranti che la crisi è passata e sono visibili i primi sintomi di ripresa… i padroni continuano a mentire!
Alcuni dati del mondo
Indonesia e Cina sono tra le economie trainanti in questa fase del mercato (il loro pil è visto in crescita nel 2010 rispettivamente del 5,5% e del 9,5%), eppure le loro città non sono rimaste del tutto immuni dalla recessione.
Jakarta è teatro di disordini negli ultimi giorni, provocati dagli abitanti degli slum, esclusi dal boom economico, che oggi faticano persino a comprare il riso, dopo i rialzi della materia prima.
Non va meglio in alcuni centri cinesi, alle prese con lo scoppio della bolla immobiliare, che ha portato oggi a 64milioni di alloggi vuoti. Emblematico il caso di Kangbashi, che è stata pensata e realizzata per divenire il simbolo della Cina moderna. Così nel 2004, il centro immerso nella steppa mongola fu investito da ingenti investimenti pubblici, destinati a realizzare edifici moderni e infrastrutture efficienti. Ma il crollo dell'immobiliare ha reso il viaggio di ritorno ancor più rapido dell'andata e il centro oggi è abitato da non più di 28mila persone. Un'inezia rispetto alle due milioni di unità progettate.
Le stesse manie di grandezza sono state pagate a caro prezzo da Dubai, capitale dell'omonimo emirato del Golfo Persico, la città con i grattacieli più alti del mondo, oggi in buona parte disabitati per la fuga delle aziende e dei ricchi cittadini occidentali, che per qualche anno avevano visto in questo angolo di Medioriente il baricentro mondiale dei prossimi decenni.
Episodi di violenza a Bristol, cittadina del Sud-Ovest della Bretagna, un tempo centro di spicco per l'industria della carta, oggi in forte declino (disoccupazione al 15%) e attraversata da episodi di violenza di stampo razzista.
E in Italia…
Particolarmente critica è la situazione di Napoli, con il problema dei rifiuti che ha fatto il giro del mondo, provocando un crollo degli arrivi turistici. Una situazione che sembrava ormai alle spalle, ma che negli ultimi giorni si è riproposta drammaticamente con cumuli di rifiuti per le strade. Con l'aggiunta della prospettata chiusura del Madre, l'unico museo di arte contemporanea di tutto il Mezzogiorno.
(dalla stampa borghese)
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